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Volare, viaggiare: volo dell’angelo in Basilicata

Volare, oh oh / viaggiare oh oh oh…

Domenico Modugno vorrà perdonarmi se lo cito con la mia voce stonata e soprattutto se cambio qualche parola, ma questa semi citazione calza a pennello per l’avventura che voglio raccontarvi.

L’avventura si chiama “volo dell’angelo” e il luogo in cui si svolge è la straordinaria Basilicata, una regione che per cultura, storia, bellezze paesaggistiche e umane vale anche un lungo viaggio per nutrirsi di stupore e meraviglia.

Da Roma a Potenza per un’avventura nel cielo

Il nostro viaggio, peraltro, non è stato neanche molto lungo. Da Roma, infatti, si può raggiungere la Basilicata in circa 4 ore, spostandosi in macchina, durante le quali si ha la possibilità di godere già di bei panorami.

Tra i borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa, entrambi in provincia di Potenza e tutti e due incastonati tra le Dolomiti lucane, si svolge quindi il volo dell’angelo, un’attività che si può praticare in molte località di montagna in tutta Italia, da nord a sud, ma farlo in Basilicata vuol dire avere il vantaggio di volare a un’altezza maggiore rispetto a tutte le altre città.

Volare, quindi. Ma come si fa a spiegare le ali? Castelmezzano e Pietrapertosa, due comuni inseriti nell’elenco dei borghi più belli di Italia, sono stati collegati tra di loro da una fune di acciaio, agganciandosi alla quale si viene “sparati” in aria come uccellini sospesi tra il cielo e le suggestive guglie delle montagne circostanti. “Nel blu dipinto di blu”, proprio come cantava Modugno. I borghi sono distanti circa un chilometro e mezzo uno dall’altro e il cavo che permette di raggiungerli è sospeso a oltre mille metri di altezza. Lungo il percorso, tutto d’un tratto scompare la terra sotto il proprio corpo e si apre il vuoto, che tanto vuoto poi non è, perché la valle è rigogliosa di vegetazione, alla quale talvolta si è così vicini da avere l’impressione di sfiorare qualche albero. Ecco perché, a differenza di aquile e rondini, gli esseri umani che decidono di praticare questa attività si lasciano andare a non poche urla, magari di gioia, ma forse anche un po’ di sacrosanto timore. Tutta adrenalina comunque.

Sembrerebbe un’esperienza da consumare in un colpo solo, invece no. L’acquisto del volo dell’angelo dà diritto a percorrere due tratte e quindi a volare due volte nell’arco della stessa giornata. L’ordine con cui si effettuano i due voli può essere scelto da ciascuno secondo il proprio gusto o le proprie esigenze. Noi abbiamo volato prima da Castelmezzano verso Pietrapertosa e quindi viceversa e le emozioni che abbiamo provato sono state molto intense e belle in entrambi i casi, pertanto l’unico criterio a cui affidarsi per la scelta è in realtà legato alla preferenza del borgo dove trascorrere la giornata e la notte antecedente al volo.

Castelmezzano è stata molto accogliente anche il giorno prima. In paese c’erano molti ragazzi che, come noi, avrebbero volato il giorno successivo e la gente del posto è stata molto ospitale, prendendosi cura di noi turisti quasi come se ciascun abitante fosse parte dell’organizzazione e della buona riuscita dell’esperienza di ogni persona. Dall’aperitivo in piazza in compagnia di anziani signori con cui si è creata subito una bella empatia, nonostante la loro unica lingua fosse il dialetto locale, alla cena a base di peperoni cruschi e così tante altre pietanze da fare sembrare il pasto la vera esperienza, la preparazione al volo vale già tutto il viaggio.

Inoltre, durante la prima giornata si ha l’impressione che gli abitanti del posto siano particolarmente orgogliosi dell’arrivo di tanti giovani entusiasti che poi lasciano la Basilicata contenti e con la voglia di ritornare, anche solo per camminare sulle proprie gambe. E l’orgoglio sembra essere più che giusto quando finalmente si vola. Al di là dell’esperienza straordinaria in sé, infatti il volo è accompagnato da uno staff professionale, capace di farti sentire veramente al sicuro, e disponibile ad ascoltare ogni richiesta ed esigenza, finché però non arriva l’indiscutibile momento di staccare il gancio e salutarsi. L’arrivo all’altro borgo, in entrambe le tratte, è uno degli attimi più emozionanti del volo perché si ha quasi la sensazione di non fermarsi in tempo, ma sono qui a raccontare e quindi lo stop arriva e non c’è nulla da temere.

La pausa tra i due voli è l’occasione per visitare il borgo da cui si partirà per la seconda e ultima volta. Pietrapertosa è un posto molto silenzioso, nonostante la vita e la vitalità che si percepisce per le strade. Ovviamente la visita non può non prevedere anche una merenda, d’altra parte siamo in Basilicata dove le focacce sono come le ciliegie, che una tira l’altra. Il borgo si percorre molto in salita, ma ormai l’ansia del primo volo è passata e quindi di fiato ce n’è per trascorrere qualche ora a passeggio, nonostante il caldo.

Quando è ora di ripartire, anche se è il secondo giro, l’emozione si riaffaccia e la fila da fare prima di volare ti pesa un po’, ma ti fa anche sentire già un mezzo eroe, mentre ascolti le chiacchiere di chi si sta preparando a volare per la prima volta e ha un pizzico di paura un più. Alla fine ti imbracano, ti sdrai e via di nuovo a guardare la bellezza da una nuova prospettiva.

L’arrivo a Castelmezzano segna la fine dell’avventura, mentre fa capolino il sollievo e la nostalgia al pensiero che sia già finita e intanto si alza il volume della colonna sonora che prima non volevi ascoltare: sono gli altri uccelli umani che scorrono lungo la fune e le loro grida di felicità.

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Dove dormire a Castelmezzano
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Claudia Cannatà


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Giusi Carai
Admin
giusi
4 anni fa

ahaha Grandissima Claudietta! Gustosissimo il tuo post. Mi ha fatto sorridere ” il sollievo e la nostalgia al pensiero che sia già finita’! Credo di capire esattamente come tu ti sia sentita… è l’eterna lotta tra la ragazza avventurosa e la donnina matura. Mi ci ritrovo sempre più spesso, ahime.

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