
Visitare la Sardegna fuori stagione: i menhir e le tombe dei giganti
La Sardegna è una meta ideale per le vacanze fuori stagione. Siamo talmente abituati a pensare alle isole italiane come a luoghi da visitare durante la pausa estiva che ci sfugge quanto l’immensa ricchezza storico-artistica del nostro territorio, isole comprese, possa essere apprezzata maggiormente in periodi dell’anno alternativi, momenti di bassa stagione in cui i flussi turistici sono più contenuti e i luoghi meno affollati.
Per gli appassionati di storia e archeologia, ad esempio, la Sardegna è senza dubbio una meta prediletta, facilmente raggiungibile via mare grazie alla possibilità di prenotare online i traghetti per la Sardegna con partenza dai principali porti italiani: trasferimento consigliato per portare con sé il proprio mezzo di trasporto ed essere liberi di girare l’isola in lungo e largo.
Oltre alla presenza dei suoi tradizionalissimi nuraghi lungo l’intero territorio, l’isola ospita numerose altre meraviglie archeologiche di epoche storiche differenti, dietro molte delle quali si celano miti e tradizioni antiche.
I menhir
Alcune delle scoperte archeologiche riguardano particolari costruzioni in pietra ritrovate in diversi punti del territorio sardo, lungo un percorso che seguiva, probabilmente, un filo logico religioso. Le statue, spostate rispetto ai siti in cui sono state rinvenute, sono conservate oggi all’interno del noto Museo delle statue-menhir a Laconi, in provincia di Oristano, e risalgono molto probabilmente al periodo compreso tra il VI e il IV secolo a.C.: omaggio della civiltà del tempo alle divinità, a partire dalla Madre-Terra.

I cosiddetti menhir vengono suddivisi in quattro gruppi, sulla base della loro maggiore o minore verosimiglianza con il corpo umano. Parliamo dunque di:
- menhir aniconici, i meno dettagliati di tutti, creati approssimativamente tra il 3800 e il 3000 a.C.
- menhir protoantropomorfi, la cui forma ovale comincia ad avvicinarsi alla figura umana e che vengono collocati nel periodo compreso tra il 3300 e il 2700 a.C.
- menhir antropomorfi, che vantano un accenno dei tratti somatici umani (naso e occhi), costruiti verosimilmente tra il 2700 e il 2000 a.C.
- statue-menhir, che presentano chiari riferimenti ai principali elementi del corpo umano.
La collezione di Laconi è particolarmente ricca. All’interno del museo è possibile trovare anche menhir che mostrano, scolpito sul proprio petto, la misteriosa figura dell’uomo capovolto sul cui significato molti studiosi ancora si interrogano.
Secondo gli studi più accreditati al momento, l’uomo capovolto rappresenterebbe l’animo umano nel momento della morte, durante il suo passaggio nell’aldilà. Una spiegazione più che possibile, vista la credenza diffusa sull’immortalità dell’animo umano.
Le tombe dei giganti
Si tratta di sepolcri antichissimi, la cui simbologia è ancora avvolta nel mistero. Queste costruzioni in pietra risalgono all’epoca nuragica e le loro dimensioni, che possono raggiungere anche i 30 metri di altezza, hanno alimentato il tramandarsi di leggende relative ad una civiltà di giganti che avrebbe popolato la Sardegna in tempi lontanissimi.

Il sito più enigmatico, per la simbologia evocata e le leggende circa i presunti riti che in esso venivano celebrati, è senza dubbio quello di Coddu Vecchiu (Capichera) che si trova nei pressi del comune di Arzachena, in provincia di Sassari. Un luogo emblematico che ha suscitato e suscita ancora l’interesse degli archeologi e degli storici relativamente ad una civiltà che non ha eguali nell’intero bacino del Mediterraneo e ancora oggi avvolta per molti aspetti nel mistero.
Quelli qui riportati sono solo alcuni degli innumerevoli luoghi di profondo interesse storico sparsi lungo tutto il territorio sardo. La Sardegna è molto di più che mare: è storia, cultura, arte e simbologia. E’ una terra dalle infinite risorse e che, forse, può essere apprezzata e conosciuta in tutta la sua particolarità proprio in momenti dell’anno alternativi, quando nella tranquillità di un’isola silenziosa è più facile richiamare la grandezza delle civiltà che ci hanno preceduti e che hanno reso la Sardegna il luogo incantato che è oggi.
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