
Viaggio lento alla ricerca della tradizione delle maioliche di Pietrastornina (AV)
A seguito visita al famoso Chiostro Maiolicato di S. Chiara a Napoli, abbiamo appreso che le “riggiole” utilizzate nella realizzazione di questo stupendo giardino nel cuore di Napoli sono state realizzate dal mastro riggiolaro Donato Massa di Pietrastornina (AV).
Per riggiola napoletana si intende “la mattonella in cotto maiolicata ossia rivestita da smalto stannifero e successivamente decorata con colori minerali: l’ossido di cobalto per gli azzurri ed i blu, l’ossido di cromo o di rame per i verdi, l’ossido di ferro per i gialli e i rossi”.
Il temine riggiola si fa risalire al 1450 anno in cui Alfonso il Magnanimo, primo re della dinastia aragonese , importò a Napoli dalla Spagna l’antica arte della ceramica. Il termine catalano rajola, infatti, appare scritto nelle cedole aragonesi per indicare le mattonelle delle fabbriche valenzane di cultura araba largamente importate in città.
Incuriositi abbiamo deciso di recarci a Pietrastornina.
Diario di una gita a Pietrastornina
Uscita autostrada Avellino Ovest, seguire le indicazioni per Pietrastornina. Lungo la statale 376, ci immergiamo nella verde Irpinia, lungo la statale, poco trafficata, nel verde intenso della vegetazione. Esperienza sensoriale unica, in questo periodo dell’anno la vegetazione è in fase di infiorescenza, associato al clima mite e fresco dei luoghi dà una sensazione di benessere al corpo incredibile.
La Statale attraversa vari paesini, tutti ben curati, dove intravediamo scorci di centri storici ristrutturati dopo il terremoto del 1980, che sono magnifici, borghi medievali e panorami sulla vallata incredibili. Infatti la statale 376 si trova alla base del monte Partenio, con la cima più alta del meridione, monte Ciesco Alto (1280 mt), dove è ubicata l’abbazia di Montevergine.
Finalmente dopo innumerevoli tornanti giungiamo a Pietrastornina, che si individua facilmente da lontano grazie allo sperone di roccia su cui si trovano i resti di un vecchio castello di origine Longobarda (sempre loro!).
Ti rendi conto che il paese si sviluppa su pochi punti di riferimento: piazza con il monumento ai caduti, resti cinta muraria del castello, la scuola media inferiore ed elementare, il bar in piazza che raccoglie i giovani del luogo, giardinetti dove trovi gli anziani a crogiolarsi al sole ed i pochissimi bambini a giocare a pallone, la chiesa principale, la farmacia e la stazione dei Carabinieri.
Cerchiamo di individuare l’abitazione di Donato Massa, il mastro riggiolaro del chiostro di S. Chiara. Purtroppo non vi è traccia di nessun luogo natìo del predetto, apprendiamo che a Donato Massa è stato intitolato il museo della ceramica di Pietrastornina ed il concorso nazionale di maiolica e ceramica che si è svolto ogni anno dal 1983 al 1988 e nel 2010 nel mese di Agosto. Tale manifestazione ha richiamato maestri fin dal Giappone.
Tale concorso, a differenza di altri simili che sono monotematici, abbraccia tutte le aggettivazioni creative della ceramica. Credevamo di trovare un “museo fisico”, ma ci hanno spiegato che data l’enorme quantità di oggetti accumulati nel tempo e sparsi tra i vari uffici comunali e la difficoltà di realizzare un unico spazio espositivo, l’amministrazione comunale ha pensato di realizzare un “museo virtuale”. Ovvero dal sito petrastornina.asmet.it del Comune si può scaricare l’intero catalogo degli oggetti di ceramica. Questo museo virtuale si trasforma in museo itinerante, ovvero gli oggetti vengono portati presso i luoghi fisici dove verranno esposti, prenotandoli dal catalogo di cui sopra.
Avuta questa piccola delusione abbiamo proseguito nella visita del paesino che non superando i 1500 abitanti, compresi quelli delle frazioni, si conoscono tra di loro. Per strada ti salutano tutti, con espressione socievole e felice, ci rendiamo conto che i ritmi e tempi della vita locale scorrono in modo tranquillo e pacato. I cibi locali hanno un gusto e sapore diverso dai cibi industriali a cui siamo abituati, hai modo di sentire il finochietto selvatico nelle salsicce, la carne che ha consistenza e colore diversa da quella che vediamo nei centri commerciali.
Il luogo merita un soggiorno di totale relax per qualche giorno, associata alla degustazione di prodotti naturali che difficilmente si potranno trovare altrove.
Mi era stato segnalato questo articolo sul paese di origine di mio padre. Che emozione leggere questo articolo. Grazie