
Viaggiare è raccontare storie. La balena volante al #TBDI14
Viaggiare è raccontare storie. Ma anche condividerle, comunicarle e ascoltarle. Sono nate con questo spirito le epopee dei grandi tópos letterari dall’ Odissea all’Eneide fino al Milione di Marco Polo, trascritto sotto le finestre di una prigione genovese. Lo spirito del viaggio evolve e con esso gli strumenti che usiamo. La settimana scorsa alla TTG, la fiera del turismo di Rimini tra le più importanti in Italia non c’era stand e non c’era incontro che non parlasse di due cose: digitale e storytelling.
Dell’onnipresenza dei device digitali e di internet in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, viaggio incluso abbiamo parlato già su Gente in Viaggio. Eppure i fatti testimoniano quanto ciò che fino a poco tempo fa sembrava un fenomeno sia ormai diventato un automatismo.
Il digitale nel viaggio, è stato il motivo della mia presenza a Rimini. Infatti la Balena Volante si è accreditata tra i 300 blogger (tra cui 100 top) per la seconda edizione del TBDI. Un altro acronimo (ne è piena questa fiera di Rimini) che significa Travel Blogger Destination Italy. Raduno ufficiale dei protagonisti del passaparola elettronico: i blogger italiani e internazionali. Gli espositori, tra agenzie di promozione territoriale, tour operators, agenzie di viaggio, hotel, agriturismi e altri soggetti del digital tourism partecipano con entusiasmo alle sessioni del Meet your Travel Blogger day. 100€ per incontrare i blogger, capire chi sono, cosa fanno e soprattutto cosa possono fare.
Per me stessa è stata una vera scoperta. Infatti Gente in Viaggio non è un blog personale ma una piattaforma in cui a parte me anche altri viaggiatori appassionati possono condividere le proprie esperienze. Ogni contenuto viene accuratamente riletto e “approvato” da una piccola redazione che garantisce la qualità degli articoli postati dalla community. Chi ci legge sa che oltre ai viaggi ci siamo interessati spesso di argomenti “accademici” che analizzano il rapporto tra l’industria del travel e la tecnologia, il digitale e il content marketing, lo storytelling dei territori. Sarà per questo che ogni incontro fatto è stato per me una grande fonte di ispirazione. Ora ho tanti nuovi luoghi nella blogosfera da esplorare e da leggere. Ad esempio Reasons to dress, il blogger della wonder mom canadese Angie e quello della mitica Roberta Gamberetta Rossa (a dire il vero lei per me era già una celebrity dopo la vittoria ad “in web we travel“). E ancora Claudia con la Bussola e il diario e Cristina di Parliamo di viaggi, blogger esperte e appassionate. Grazie a #TBDI14 ho conosciuto dei blog originali e piacevolissimi come Surfing the Planet della simpatica Rachele, Fashitects del super glam Toni o Passeios na Toscana della solare Dayse. Ho avuto la fortuna di conoscere mamme sprint come Francesca di Non chiamatemi turista, e i sorrisi luminosi di Emanuela di Manualedi, incrociare tanti sguardi e portare a casa una marea di business cards e ispirazione.

Appare evidente che sotto l’etichetta di blogger ci sono in realtà diversi esempi di scrittura su web, di comunicazione e narrazione di viaggio. E alla fiera, di narrazione (o meglio dello storytelling) digitale del viaggio si parla in abbondanza. Gli operatori tradizionali sono incuriositi da questo esercito di operatori dal ruolo e dal potere ancora incalcolabile per il turismo, settore industriale tra i più influenti per persone impiegate e fatturato.
Gli incontri con gli operatori sono stati per me particolarmente illuminanti e costruttivi. Poiché Gente in Viaggio nasce dalla passione per i viaggi, le culture e i territori ma è anche composto da una redazione che si occupa di contenuti e di digitale a 360 gradi è stato importante raccogliere le aspettative e le esigenze degli operatori del turismo, sempre più consapevoli dell’importanza dei contenuti per attrarre viaggiatori e costruire l’immagine di una destinazione turistica. Il turismo si scopre così un business commerciale molto più “sensibile” di altri. La collaborazione tra enti pubblici e privati è fondamentale e tutti cercano di costruire legami con i territori di riferimento e le altre realtà culturali e produttive esistenti nella consapevolezza che oggi i viaggiatori cerchino esperienze. E l’esperienza è sinestesia pura che non può certo esaurirsi all’interno di un villaggio turistico o di un Range Rover con aria condizionata, almeno non solo (di certo non per noi).
TTG e TBDI organizzano nella 3 giorni dedicata decine di incontri dedicate all’uso dei principali social network per il settore, ai concetti dello storytelling, al rapporto tra social media e agenzie di viaggio, all’industria del viaggio e alle previsioni di crescita del turismo online. “Se il booking engine è il motore il web marketing è la benzina” e ancora, “promuovere il turismo rurale online”, “come difendere la propria on-line reputation”. Chi viaggia senza mai usare internet alzi la mano. E se figure e strumenti tradizionali come le guide di carta e le agenzie di viaggio continuano a godere della fiducia incondizionata dei fedelissimi, guadagnano terreno i nuovi consulenti, community fatte di persone che condividono informazioni, consigli, interessi, esperienze ed esigenze.. attraverso la rete.
Ho avuto poco tempo a disposizione per organizzare la trasferta riminese. Fortunatamente ho potuto bypassare gli improponibili prezzi dei treni dell’alta velocità grazie all’ormai collaudatissimo BlaBlaCar, il sistema di condivisione dei passaggi in macchina che viaggia su internet. Per quanto io preferisca il treno, mi rendo conto che sui mezzi pubblici ci si isoli sempre di più proprio a causa dell’ (ab)uso di smartphone mentre è proprio grazie allo smartphone che viaggiando con BlaBlaCar conosci, chiacchieri e condividi pause caffè in giro per gli autogrill con persone nuove e simpatiche.
Il paradosso inaspettato è che è proprio il digitale a rendere il travel più umano. Il crescente ruolo delle review on line fa si che la qualità dei servizi tenda ad aumentare. Siamo tutti esposti, viaggiatori e operatori. Il viaggio digitale ha una dimensione più umana in cui prevalgono esigenze ataviche, le esperienze personali e le emozioni. Il turismo massificato e omologato del boom economico non tira piu. Il benessere diffuso ma soprattutto l’autonomia e l’indipendenza nel poter organizzare i propri itinerari offerte dalla rete hanno come conseguenza il fatto che siamo tutti viaggiatori e che per viaggiare non è necessario fare 13 ore di volo. L’emozione e l’esperienza passano dalla riscoperta dei luoghi sotto casa, dei territori circostanti da riscoprire magari in modo slow rivalutando mezzi di trasporto sostenibili e antichi, biciclette e passeggiate per posare sguardi nuovi su territori familiari mai visti così.
In conclusione sono stati tre giorni intensi e divertenti ma se proprio devo scegliere ecco… la prossima volta a Rimini voglio divertirmi come un buyer 🙂