pasqua ad Amsterdam olanda

Una Pasqua diversa ad Amsterdam

A differenza degli altri anni, dove il giorno di Pasqua era dedito al pranzo in famiglia con parenti vari, maialetto, vino e ore seduti a tavola, quest’anno abbiamo deciso di trascorrere alcuni giorni ad Amsterdam.

Per risparmiare qualche soldo, decidiamo di arrivare all’aeroporto di Eindhoven, poco distante dalla città di Amsterdam (circa un’oretta). Da Eindhoven si possono scegliere due opzioni: prendere il bus che ti collega direttamente alla stazione di Amsterdam, oppure con il bus cittadino recarsi alla stazione di Eindhoven e da qui prendere il treno per Amsterdam. Noi, invece, abbiamo optato per un’altra scelta, quella più comoda e in linea con i prezzi degli altri bus. Abbiamo letto su internet di un sevizio navetta svolto da un ragazzo italiano che ormai da anni vive e lavora ad Eindhoven. La prenotazione si effettua tramite il suo sito internet, è facile e gratuita. Arrivati così ad Eindhoven dopo due ore di volo, usciamo dall’aeroporto e incontriamo Sergio, il ragazzo italiano. Con lui ci sono anche altri quattro ragazzi che avevano preso il nostro stesso volo da Alghero. Nel primo pomeriggio arriviamo ad Amsterdam. Ciò che mi colpisce subito sono la miriade di piccoli dossi (lungo le strade che costeggiano i canali) e la quantità di biciclette (qui tutti si spostano in bicicletta: giovani, donne e anche anziani). Dove le parcheggiano? È facile: legate con un lucchetto sui ponti. Sicuramente la cosa più stravagante che ho visto è stata una barca trasformata e adibita a parcheggio per le biciclette. Arriviamo presso il nostro hotel, dove lasciamo i nostri bagagli e ci aspetta una graditissima sorpresa: the e dolcetti. Il tutto in uno splendido salottino su di una finestra che si affaccia sui canali. Dopo aver fatto merenda, iniziamo il nostro tour per la città. Subito, mi ricorda le città del vicino Belgio, come ad esempio Bruges o Bruxelles, con le loro caratteristiche casette ed edifici in mattoni e con i loro particolarissimi tetti.

Il più grande parco di Amsterdam: Vondelpark

Ci rechiamo verso sud, a visitare il più grande parco della città: Vondelpark. È immenso, circa 48 ettari di verde. Il Vondelpark è anche un teatro all’aperto, dove d’estate si svolgono concerti e spettacoli. Il Vondelpark è anche il percorso che facciamo e che ci porta verso la nostra destinazione: Van Gogh Museum. Dopo aver letto su internet delle folli code per entrare, prenoto i biglietti sul sito internet in modo da poter saltare la coda ed entrare subito. Il costo del biglietto su internet e in biglietteria è esattamente lo stesso (17,00 Euro). È possibile scegliere anche l’opzione dell’audioguida. L’esposizione delle opere di Van Gogh si trova sulla destra da cui si accede attraverso una scala mobile. Il museo è composto di quattro piani, ognuno dei quali dedito ad una tematica differente dell’artista. Oltre ad opere dello stesso si trovano opere di altri artisti. Essendo venerdì il museo rimane aperto sino alle 21 e organizzano degli aperitivi con musica in sottofondo. Personalmente la ritengo una bella idea, soprattutto per attirare giovani che vedono i musei come qualcosa che sa di vecchio.

Il lato “negativo” dell’esposizione, che mi ha lasciato l’amaro in bocca è che all’interno non si trovano tutti i capolavori dell’artista. Alcune celebri opere, come ad esempio il dipinto della sua camera, la “notte stellata”, i “girasoli” si trovano in altre esposizioni internazionali.

Conclusa la visita, facciamo un giro per il centro della città tra canali illuminati, biciclette che sfrecciano e non danno precedenze e arriviamo nell’immensa piazza Dam. Ora praticamente vuota, perché sono le sette di sera e qui si cena presto. Torneremo domani, quando sarà sicuramente colma di gente, di spettacoli, di carrozze.

La casa di Anna Frank

Il giorno dopo, il nostro soggiorno inizia con la visita alla Casa di Anna Frank. Anche oggi la giornata è bellissima, con un cielo terso e senza nuvole. Coperti con sciarpa e guanti si sta veramente bene. Dopo circa dieci minuti arriviamo presso la Westerkerk (la chiesa protestante che sta dietro la casa di Anna Frank), e già intravediamo una lunghissima coda di persone, ci avviciniamo e chiediamo se sia la fila per la casa museo, la risposta è affermativa. Purtroppo non vi era la possibilità di acquistare i biglietti anticipatamente su internet e così non rimane altro che aspettare, la fila è molto lunga e si muove lentamente. Siamo fortunati perché almeno è una bella giornata e al sole si sta bene. L’attesa alla fine è di due ore. Prima di entrare scatto alcune foto alla casa con le finestre oscurate di nero in modo che dall’esterno non si potesse vedere nulla. Quasi all’ingresso passano anche due ragazze che ti danno un piccolo volantino dove è riportata la storia di Anna e della sua famiglia. Il tour non è guidato, si inizia dal pian terreno dove vi era il magazzino del papà, Otto Frank che si occupava della realizzazione della pectina per fare le marmellate. Tutta la struttura è vuota, ovvero senza tavoli, armadi, letti. Gli unici oggetti visibili sono il lavandino della cucina e la libreria che spostandosi nascondeva il “rifugio” di Anna e Peter. In ogni stanza vi sono dei video con alcune testimonianze fra cui anche quella di Otto Frank, unico sopravissuto. Le stanze più significative sicuramente sono quella di Anna, dove alle pareti sono appesi tutti i ritagli di giornale di modelli, attori di cinema dell’epoca (ritagli di giornale regalati dal papà) e la cucina dove sul muro sono visibili ancora oggi i segni a matita che evidenziano e segnalano le varie altezze sia di Anna che della sorella. Si trova anche una piccola mappa del nord Europa dove il signor Otto segnava con delle piccole puntine l’avvicinarsi delle truppe alleate. Il famoso diario di Anna Frank, assieme anche ad altri scritti, lettere, poesie e pensieri si trova in una stanza prima dell’uscita. Questo posto è veramente ricco di storia e ti lascia non poche riflessioni e pensieri che ti porti dietro.

Alla fine della visita un ragazzo ci invita a compilare un format su tablet sul gradimento della visita, sull’organizzazione, sulla struttura. Prima di uscire prendiamo un caffè al bar. Cerchiamo di comprare i biglietti per fare il tour dei canali in battello, però l’ultima corsa quella delle 17.30 è già al completo. Compriamo quella del giorno dopo, la prima del mattino, dato che dobbiamo recarci in aeroporto a Eindhoven. Non torniamo però in albergo, ma andiamo a visitare la Red Light District con i loro nights club, i loro coffee shops, il museo del sesso, il più bizzarro negozio dedico a sexy toys e preservativi e le prostitute in vetrino. Qui si incontrano tantissimi turisti soprattutto giovani, curiosi di visitare la zona ed entrare nei coffee shops.

Oggi è l’ultimo giorno ad Amsterdam, e prima di recarci al molo per fare il giro dei canali, visitiamo il mercato dei fiori. È un tripudio di colori e di tulipani. Ne acquistiamo alcuni da piantare a casa. Si trovano anche strani kit ad esempio quello per coltivare e far crescere la marijuana. Sul lato opposto, troviamo i famosi negozi di formaggi olandesi di souvenir. È ora del tour fra i canali: dopo essere saliti, ci forniscono un paio di auricolari attraverso i quali ascoltiamo il racconto registrato. La visita dura un’ora e ci porta fra i luoghi più importanti della città. Vediamo anche il famoso Museo della Scienza “Nemo” disegnano e progettato da Renzo Piano.

Opinione personale: Amsterdam è una bellissima città che mi ha stupito positivamente!

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Dove dormire ad Amsterdam
bepposimo

bepposimo

Innamorato della vita, del mondo, della natura e dei viaggi! Sempre alla scoperta di nuovi posti, paesi, paesaggi e culture! Appena posso scappo in viaggio con zaino in spalla...perchè nella vita non si finisce mai di imparare!

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