
Murales: una piccola gita culturale in provincia di Potenza
I murali, comunemente individuati dalla parola murales, hanno origini antiche. Da punto di vista tecnico si tratta di dipinti realizzati su muri, soffitti, o altre superfici che trasmettono un messaggio che può essere collettivo o personale. Questo non sorprende perché l’esigenza di trasmettere un messaggio emotivo appartiene da sempre alla storia dell’essere umano, già i primitivi attraverso i graffiti nelle caverne comunicavano ai loro simili messaggi e scene di vita quotidiana.
Nel corso dei secoli, queste rappresentazioni pittoriche si sono evolute e divenute più raffinate, trasferendosi anche su altri supporti mobili quali tele e pannelli di legno. Basti pensare alle raffigurazioni sacre su pale in legno e su tele. Ma quali immagini sono raffigurate? All’inizio erano semplici segni, poi con le varie scuole pittoriche, la scoperta della tridimensionalità, dei punti focali ecc. si sono avute raffigurazioni di grande pregio (pensa alle raffigurazioni di artisti noti come Rembrandt e Caravaggio). Attraverso i secoli, i dipinti si sono focalizzati su vari soggetti tra cui natura, persone e paesaggi, ma la maggioranza ha sempre riguardato soggetti religiosi.
Non bisogna però confondere il graffitismo con i murales, anche se entrambi sono espressione della street art moderna restano comunque diversi nell’essenza. Infatti il primo rappresenta lettere e scritte ingrandite e rappresentate in varie forme, mentre il murales ha mantenuto lo spirito originario dei nostri antenati delle caverne, ossia è una libera espressione di momenti emotivi. Il muralismo è un movimento pittorico che nasce agli inizi del 1900 in Messico quando gli artisti decidono di lasciare il cavalletto del pittore per utilizzare vernici e spray su superfici murarie. I dipinti raffigurano il contesto sociale della popolazione e le lotte per i diritti e la pittura quindi diventa uno stimolo ed espressione delle esigenze collettive dell’umanità.
I luoghi della street art
Forti di tutte queste considerazioni abbiamo pensato di effettuare un piccolo city break in tre località della provincia di Potenza, precisamente a Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania e Savoia di Lucania (ex Salvia).
A Sant’Angelo Le Fratte hanno realizzato il Museo del Viaggiatore, dove nel luogo fisico di spazi comunali è possibile visionare filmati che raccontano il viaggio facendo riferimento al territorio regionale. Da qui parte anche un percorso di murales tra le vie del paesino. Questi hanno come argomento principale le origini contadine del territorio con scene agresti di vario tipo. Oltre i murales tra le vie ci sono anche statue a grandezza naturale che rappresentano scene di vita quotidiana come: bambini a scuola, vecchi seduti, donne indaffarate in attività casalinghe. Insomma, fare un giro a Sant’Angelo Le Fratte significa proprio visitare un “museo diffuso”.

Nel secondo paesino, Satriano di Lucania, vi sono murales che raffigurano soggetti religiosi, molte scene di partorienti e attimi di vita quotidiana. Nell’ultimo paese, Savoia di Lucania , i murales erano differenti. Innanzitutto però devi sapere che il nome originario era Salvia ma venne modificato a causa di un cittadino, Giovanni Passannante, che il 17 novembre 1878 a Napoli attentò alla vita del re Umberto I. Il consiglio comunale dell’epoca, per prendere le distanze dal gesto del suo cittadino nei giorni successivi decise di cambiare il nome del paese da Salvia in Savoia di Lucania, proprio per dimostrare la totale dedizione al sovrano. Questa storia è molto importante tanto che i murales del paese, oltre a proporre scene di vita contadina e religiosa, riportano proprio questo fatto storico, come il murales dedicato all’attentato che si trova sotto l’arco di accesso al centro storico.
E’ stata una giornata molto intensa e costruttiva che ci ha consentito di vedere uno spaccato di vita dagli anni ottanta fino ad oggi attraverso tecniche pittoriche particolari ed immagini di tempi passati.






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ottima descrizione del fenomeno dei murales. Grazie