
Un bar delle farfalle a Bova Marina
Per Antonella
…Così nello sfavillio d’un momento,
Così nel fugace alitare,
Vidi la felicità farmi un cenno,
scintillare, tremolare, trapassare.
La farfalla blu di H.H.
Bova Marina è una ridente cittadina balneare di circa quattromila abitanti che raddoppiano durante l’estate, si specchia nelle acque del mare Ionio ed è situata a circa 42 km da Reggio di Calabria. E’ attraversata da due torrenti: il torrente Vena, il primo per chi arriva da Reggio, il cui letto è in parte cementificato da tempo e il torrente Siderone, situato verso Capo Spartivento, punta estrema dell’Italia a sud. E’ proprio sulla riva destra di questo torrente, nell’attuale via Borgo che, all’inizio del ventesimo secolo, ci sono stati i primi insediamenti abitativi di quello che in futuro sarebbe divenuto il comune autonomo di Bova Marina. Nel tempo, il letto del torrente Siderone e le vie adiacenti sono divenuti, e lo sono stati fino agli inizi degli anni ‘70, il centro economico-commerciale della comunità. Qui si esponevano al mercato gli animali per gli scambi o gli acquisti (ovini, suini, bovini ed equini in particolar modo) e merce di altra natura era esposta sulle bancarelle di piazza Vittoria e di via Dalmazio D’Andrea. Ancora oggi è possibile vedere testimonianze materiali di questi mercati della domenica lungo il muro dell’argine destro del torrente dove sono attaccati gli anelli di ferro a cui gli allevatori legavano gli animali che conducevano al mercato. Per alcuni anni, le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno disposto, ahimè, un programma di pulizia del torrente Siderone, con interventi aggressivi che rivoltandone il letto ne sconvolgevano la natura eliminando lo strato sassoso alluvionale, distruggendo così la flora spontanea (conifere, oleandri, canneti, rovi etc..) e impedendo la colonizzazione del sito da parte di uccelli (gazza, tortore, merli, rondini, passeri etc.) e farfalle, importanti bioindicatori.
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Da circa due-tre anni, vuoi anche per le disastrate casse comunali, tale programma, fortunatamente, non è stato più realizzato. Chiunque, recandosi in visita nel tratto del torrente Siderone compreso tra la fine di via Garibaldi e la fine di via Belvedere può osservare, nel periodo primaverile ed estivo, una rigogliosa vegetazione spontanea costituita da conifere nane, rovi che si arrampicano sugli ulivi, piante della famiglia delle buddleie, oleandri in fiore, eucalipti, margherite (in primavera), il dente di leone, canneti, trifogli fioriti etc.., tutte piante che attirano per i colori ma soprattutto per il nettare che le farfalle possono suggere tramite la loro proboscide e di cui sono avide perchè ricco di carboidrati, tra i costituenti principali della dieta di questi straordinari lepidotteri. E infatti, nell’estate appena trascorsa, ho potuto ammirare, da un privilegiato posto d’osservazione costituito dal bovindo al primo piano della mia casa, un grande numero di farfalle: principalmente cavolaie minori con le loro ali bianche nella pagina dorsale, giallastre in quelle ventrali e con chiazze nere alle estremità, vanesse, tra cui la vanessa antiopa (Nymphalis antiopa) con il suo mantello da lutto in tutto il suo fascino e innegabile eleganza e la vanessa dell’ortica la cui pianta ospite è appunto l’ortica. Queste sono tra le farfalle quelle più presenti nel nostro territorio e più adatte al nostro clima.
Nelle ore tarde della mattina fino a pomeriggio inoltrato, in primavera e in estate, è possibile ammirare queste straordinarie creature librarsi in volo e posarsi sui fiori per suggere il prezioso nettare di cui hanno bisogno. E’ auspicabile che nei prossimi anni le amministrazioni competenti intraprendano un campagna di salvaguardia del sito, cioè del torrente Siderone, non solo non inviando più le ruspe ma anche impedendo che cittadini distratti si liberino dei loro rifiuti inquinanti (plastica!) che regolarmente finiscono in mare, essendo questo ( ma fino a quando?) una grande risorsa per il paese. Se un programma di tale genere sarà intrapreso sarà possibile, quindi, realizzare un bar delle farfalle anche a Bova Marina, un’iniziativa che i cittadini in Gran Bretagna hanno sperimentato ormai da tempo e in vari modi (per esempio coltivando nel giardino di casa propria i fiori di campo e costruendo artigianali gabbie di schiusa), soddisfacendo così la curiosità di bambini e adulti che potranno ammirare queste splendide ed effimere creature che sono le farfalle, fiori alati, che tanto hanno ispirato e commosso i poeti tra cui Tomas Tranströmer, poeta svedese naturalista, Nobel per la letteratura nel 2011 ed Hermann Hesse. Senza escludere la possibilità di potere ammirare gli splendidi colori rosso e arancione della livrea della Zygaena fausta, una pigra falena diurna, che predilige i luoghi erbosi e incolti e la cui pianta ospite è la cornetta ginestrina di cui il territorio di Bova Marina è ampiamente ricco.
Cosa fare in Calabria
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