Trastevere, mi sembrava di averti già conosciuta

Per raccontare la mia fuga a Roma, la città in cui vivo da oltre 10 anni, devo chiamare in ballo addirittura Marcel Proust che, in uno dei passaggi più “social-mente” famosi della sua opera letteraria, ha provato a spiegarci che

“il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”

Lo ha detto nel romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”. 

E dopo settimane di pioggia incessante e, quindi, di tempo perso a restare asciutti in casa, una passeggiata nella propria città è tutto quello che serve per rimettersi in pace con il mondo, almeno quello più prossimo, far tornare la quiete e ritrovare la serenità, non solo climatica. Camminare lungo strade già percorse e, guardandole di nuovo e meglio, riscoprirle fino a meravigliarsi, fotografarle come se non si farà più ritorno: ecco un modo molto semplice per mettere in pratica l’insegnamento che ci ha lasciato lo scrittore francese. 

D’altra parte ci sono zone di Roma che si prestano ad essere esplorate seguendo infinte combinazioni di vicoli, ciascuno agghindato con unicità e ciascuna capace di dare quella sensazione di piacevole scoperta anche dopo decine di passaggi e sguardi attenti. Trastevere è una di queste

Il più esteso rione della città, situato al di là del fiume Tevere, è un groviglio di stradine che pullulano di umanità, colori, tradizioni e profumi. Ci si può perdere dentro, senza mai sentirsi smarriti. E se il “viaggio” si svolge in compagnia di una furba volpe, che fugge e si nasconde lasciando dietro di sé indizi per un percorso sorprendente, alla bellezza della città si aggiunge il divertimento del gioco e una bella giornata è servita!

La mia passeggiata a Trastevere alla ricerca del tempo perduto è stata, infatti, offerta da Foxtrail, che l’ha messa in palio per un content game su Gente in viaggio. “Play with the city” è il motto di questa agenzia, che propone un modo nuovo di scoprire la città: giocandoci, appunto. Un mix tra una caccia al tesoro e un escape room all’aperto, il percorso “Trastevere Revolution” di Foxtrail inizia alle porte del popolare quartiere romano, dove la volpe ha lasciato tutti gli indizi per la passeggiata. Trovarli sarà già una prima occasione per fare sfoggia di creatività e intuito, ma una volta conquistati inizia la vera avventura, fatta di soste in scorci di città mai osservati prima o da riscoprire lunghe abbastanza da godersi la bellezza tutt’intorno mentre si risolve l’indizio verso la prossima tappa. 

Raccontare una caccia al tesoro senza spoiler è un’impresa molto ardua. Per non sbagliare, quindi, trattengo la mia voglia di addentrarmi nella descrizione dei dettagli che, come sempre, contribuiscono a rendere le esperienze speciali e mi limito a lasciare tre immagini della mia passeggiata, speciali per me.

La prima sono le case di Roma, le abitazioni lungo i vicoli di Trastevere. Sono così vicine tra loro che non sembra esserci un confine tra una e l’altra, ma sembrano piuttosto un flusso continuo di storie, che non puoi vedere ma provi a immaginare. Ogni storia è unica e diversa dalle altre, proprio come le case che le ospitano, ma senza dubbio tutte hanno in comune un bagaglio di emozioni che, a giudicare da come si mostrano, magari sono pure interconnesse. Anche i colori sono diversi, ma cambiano gradualmente, offrendo a ogni passo un nuovo dettaglio: i fiori, un vaso, un murales che partecipa al racconto del quartiere. Le strade di Trastevere meritano di essere guardate da vicino, pezzetto dopo pezzetto, e poi nell’insieme, allontanandosi per un magico colpo d’occhio. Non è un caso che la prima immagine che ho scelto siano proprio le case: una delle tappe della passeggiata, infatti, ha a che fare proprio con una casetta, ma su questo taccio. 

La seconda immagine è una percezione più che una visione ed è la partecipazione dei commercianti, che hanno messo a disposizione del gioco i propri negozi accogliendo i visitatori con gentilezza e disponibilità. In una città grande come Roma, che spesso allontana invece di unire, si ha la sensazione che esista una comunità e che a tenerla insieme sia proprio la bellezza di cui la città tanto dispone. 

La terza e ultima immagine della mia passeggiata a Trastevere è il tegame di carbonara accompagnato da vino rosso della casa. Questa è sicuramente un’immagine a tutti gli effetti, da osservare sì, ma solo per il tempo necessario per portarla in tavola. Poi l’immagine diventa sapore da scrutare con le papille gustative. 

Un’immagine bonus, infine, è la gentilezza del team di Foxtrail che, sebbene a distanza, è presente e disponibile per tutta la durata della passeggiata, anche per suggerire se diventa necessario. A loro vanno i complimenti per aver saputo appassionare e meravigliare non solo me, ma perfino un viaggiatore esigente e soprattutto romano come il mio accompagnatore.

Un consiglio, invece, per i futuri viaggiatori: fatevi furbi, alla fine del gioco sfoggiate una bella posa! 

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Claudia Cannatà

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