Infiorata Città della Pieve 2018

L’Umbria e le sue tradizioni: l’Infiorata di San Luigi Gonzaga a Città della Pieve

I borghi italiani, si sa, sovente sono teatro di genuine tradizioni, le quali costituiscono una delle più grandi ricchezze culturali del Belpaese.

Una di queste si ammira a Città della Pieve, perla dell’Umbria occidentale, in provincia di Perugia.

Fra i verdi colli che separano le sponde del Lago Trasimeno dalla Valdichiana romana, quello che fu il paese natale del Perugino si staglia con l’inconfondibile colore rossastro dei laterizi delle sue torri, delle sue mura e dei suoi palazzi.

Scorcio dell’Infiorata dall’alto

E proprio fra quelle mura, proprio lungo la via dedicata al celeberrimo artista rinascimentale, sotto l’azzurro cielo della nascente estate, il Terziere Casalino (uno dei tre rioni in cui è suddivisa Città della Pieve) annualmente celebra una delle manifestazioni più interessanti che questa terra abbia da offrire: l’Infiorata di San Luigi Gonzaga.

Tradizione, quella delle “infiorate”, che è nata nell’area di Roma nel XVII secolo, per poi diffondersi in gran parte del resto d’Italia e persino all’estero.

Quella di Città della Pieve vanta oltre mezzo secolo di vita (la prima edizione risale al 1966) e si distingue da gran parte delle altre infiorate italiane per non legarsi alla festività del Corpus Domini. Al contrario, è dedicata a San Luigi Gonzaga, patrono del Terziere Casalino, motivo per il quale ha luogo nel fine settimana successivo al 21 giugno, giorno della ricorrenza cattolica del santo mantovano. In tale occasione, via Pietro Vannucci è ricoperta da un grandioso tappeto floreale, ove petali e semi sono collocati, come minuscole tessere, a realizzare un superlativo mosaico ispirato ad una specifica tematica.

E fra i profumi delle essenze naturali, la musica, le bandiere del Terziere e gli altri eventi che coronano la manifestazione, il visitatore si ritrova proiettato nella bellezza di una tradizione che la sua gente, di anno in anno, sempre più custodisce e valorizza.

Infiorata città della pieve
L’inizio dell’Infiorata in via Vannucci, subito dopo l’ingresso da Porta Fiorentina

Alla scoperta dell’arte dei maestri infioratori pievesi

L’Infiorata non è “solo” un grandioso tappeto floreale. Quest’ultimo, semmai, costituisce il culmine di un lavoro a cui, con impegno e passione, si prodigano i contradaioli del Terziere Casalino.

Ogni anno si sceglie un tema e si procede al disegno dei bozzetti sulla base dei quali sarà poi realizzata l’opera. In prossimità della data dell’evento, mentre i bozzetti vengono riportati su grandi fogli di carta, si procede all’acquisizione dei materiali: soprattutto fiori (fra gli altri, garofano, rosa, erica e ginestra), ma anche semi foglie.

infiorata umbria
Milioni di minuscoli petali di fiori, unitamente a semi e foglioline, sono disposti lungo via Vannucci a formare una gigantesca opera d’arte di circa mille metri quadrati

Estremamente suggestiva è, alla vigilia del giorno dell’Infiorata vera e propria, la posa dei fiori.

La gente del Terziere si mette all’opera sulla pavimentazione di via Vannucci, anzitutto incollandovi i fogli di carta che fungeranno da guida per la collocazione dei materiali. Il posizionamento di questi ultimi è un compito tutt’altro che agevole, specie per i fiori: nella maggior parte dei casi, non sono gli esemplari integri ad essere utilizzati, bensì i relativi petali. Le loro esigue dimensioni e il loro trascurabile peso (così come, del resto, quelli delle foglioline e dei semi) impongono rimedi che impediscano agli agenti atmosferici di spostarli, compromettendo i disegni. A tal scopo, a mano a mano che i disegni floreali sono realizzati, viene spruzzata sul tutto dell’acqua zuccherata, per tenere quanto più possibile fermi i materiali.

Lo stemma del Terziere Casalino
Lo stemma del Terziere Casalino riprodotto in occasione dell’Infiorata

Malgrado l’oggettiva difficoltà, notevoli sono la maestria e lo spirito di collaborazione dei contradaioli, che nel giro di poche ore offrono alla città e ai numerosi visitatori un autentico, quanto imponente, capolavoro artistico: circa mille metri quadrati di un complesso di mosaici dalla pregevole fattura. Il colpo d’occhio prodotto è mozzafiato ed è apprezzabile tanto dall’alto, dagli edifici che si affacciano su via Vannucci (alcuni appositamente aperti al pubblico nel giorno dell’Infiorata), quanto dal basso, ai lati della strada.

Osservandola dall’alto, meglio si apprezza la sontuosità dell’opera, che si perde a dismisura fra Porta Fiorentina e il punto in cui via Vannucci termina in piazza Plebiscito, in prossimità della Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio e di Palazzo della Corgna.

Ammirando l’Infiorata dall’altezza della strada, invece, si resta ammaliati dalla pregevolezza del lavoro profuso dai contradaioli: i petali sono collocati a fianco di semi e foglioline in un raffinato sistema di intarsi, realizzato con una cura e una maestria da riportare alla mente un antico mosaico bizantino.

contradaioli del Terziere Casalino
Il paziente lavoro dei contradaioli del Terziere Casalino regala un autentico tripudio di colori

L’infiorata 2018: un tuffo nell’arte figurativa e musicale

Quanto scritto sopra risulta più che mai confermato nell’edizione 2018, che il Terziere Casalino ha deciso di dedicare alla musica.

Sui tappeti floreali che compongono la cinquantatreesima edizione dell’Infiorata (i cui disegni sono stati realizzati dall’artista pievese Andrea Bittarello), viene proposto un percorso attraverso la storia dell’arte dei suoni in una delle sue epoche d’oro: la seconda metà del Novecento, fra i suoi protagonisti e gli altri elementi iconici rimasti indelebilmente impressi nell’immaginario collettivo.

Lucio Battisti e Domenico Modugno
Ritratti di grandi della musica italiana e internazionale costellano l’Infiorata 2018: qui Lucio Battisti e Domenico Modugno

Risaltano anzitutto i volti, realizzati con estrema precisione, di pilastri della musica italiana e internazionale del tempo: fra gli altri Bob Marley, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Luigi Tenco, Lucio Dalla, Luciano Pavarotti, Fabrizio De Andrè, Ivan Graziani, gli ELP, Joan Baez, Pino Daniele, Giorgio Gaber, Pierangelo Bertoli, Bruno Lauzi, Michael Jackson, John Lennon, David Bowie e Freddie Mercury.

Compaiono anche riferimenti a fenomeni, rassegne, film o luoghi cult per gli appassionati di musica: dal celebre Peace&Love ai “viaggi” a base di LSD degli hippies, da Grease ad Umbria Jazz, senza trascurare un riferimento alla celeberrima catena “Hard Rock Cafè“.

Il “duca bianco” David Bowie

Mediante la maestria degli infioratori pievesi, l’arte figurativa rende omaggio all’arte dei suoni, mentre le essenze profumate e i giochi di colore conducono direttamente l’osservatore entro una sorta di onirica dimensione parallela, in un viaggio nel tempo attraverso una delle epoche d’oro di vari generi musicali: dal reggae al pop, dalla lirica al glam rock, dal gospel all’heavy metal.

Freddie Mercury

La visione è resa più coinvolgente dalla presenza di un sottofondo sonoro e canoro, a cui contribuiscono gli studenti del locale Liceo Musicale.

Tutto intorno, le bandiere rosse, bianche e azzurre del Terziere Casalino risplendono sotto il cielo cullate dal vento, mentre la manifestazione prosegue costellata da interessanti iniziative: così, se gli artigiani e gli imprenditori agricoli locali espongono i relativi prodotti in piazza Plebiscito, il Terziere organizza ogni sera cene (si segnala quella denominata “Il gusto dei fiori”, ove si servono pietanze con fiori ed essenze) presso la Taverna del Barbacane, nonché laboratori, mostre artistiche, esibizioni musicali e di danza ed ulteriori iniziative.

Bob Marley infiorata umbria
Bob Marley

Nel cuore del Terziere Casalino

La vitalità e il fascino del territorio del Terziere Casalino (che comprende la parte settentrionale del borgo) può cogliersi anche passeggiando per le sue strade e i suoi vicoli, fra le chiese, le torri e l’omonimo Pozzo, simbolo del rione, ove le bandiere e i balconi colmi di fiori rendono Città della Pieve, già affascinante di suo, ancor più apprezzabile fra gli splendori della nascente estate.

Bandiere del Terziere Casalino in via Santa Maria Maddalena
Bandiere del Terziere Casalino in via Santa Maria Maddalena

Fieri della propria identità, i contradaioli non trascurano di rendere omaggio al proprio patrono, San Luigi Gonzaga. Più celebrazioni religiose si svolgono presso la Chiesa a lui dedicata, incastonata nel palazzo dell’ex seminario vescovile, mentre la statua che raffigura il santo, di fianco all’altare maggiore dell’edificio di culto, è meta di continui omaggi da parte di tutti i pievesi, anche degli altri Terzieri.

Del resto, proprio il 2018 è un anno particolare ai fini del culto del santo: in occasione del 450° anniversario della sua nascita, la Santa Sede ha indetto un giubileo straordinario a lui dedicato (denominato, per tale motivo, “Giubileo aloisiano”). Durante l’evento, che terminerà il 9 marzo 2019, sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria presso ogni chiesa consacrata a San Luigi Gonzaga (inclusa, com’è ovvio, quella di Città della Pieve).

La statua di San Luigi Gonzaga, presso la Chiesa a lui dedicata a Città della Pieve

Merita una visita (previamente autorizzati dalle persone competenti) anche la sede del Terziere. Farlo nel giorno dell’Infiorata consente ancor più di calarsi nella realtà dei rioni pievesi. All’interno, fra gli oggetti utilizzati per allestire la manifestazione, nonché pregevoli drappi, un’armatura e altri oggetti della vita contradaiola, spiccano, lungo una parete, le sagome dei tori delle edizioni del locale Palio vinte dal Terziere Casalino. Ma a questo evento, che si tiene in agosto, si dedicherà a seguire un apposito articolo.

Le sagome dei tori delle edizioni del Palio dei Terzieri vinte dal Casalino

Per il momento, si invita a non perdersi le future edizioni dell’Infiorata di San Luigi Gonzaga, così come le altrettanto splendide manifestazioni – di cui già si è scritto – degli altri due Terzieri: i Quadri Viventi e il Presepe Monumentale, a cura rispettivamente del Terziere Borgo Dentro e del Terziere Castello.

Tre iniziative che permettono di cogliere appieno l’anima di uno dei borghi più suggestivi dell’Umbria e di venire a contatto con la sua gente e le relative tradizioni.

In occasione degli eventi principali, è piuttosto frequente scorgere contradaioli del Terziere Casalino che indossano con orgoglio le magliette del proprio rione

Un luogo ove soggiornare scoprendo la campagna pievese: l’Agriturismo “Antico Podere Siliano”

Assistere ad una manifestazione quale l’Infiorata, autentico trionfo di profumi e di colori, per di più organizzata agli inizi dell’estate, non può non indurre il visitatore ad esplorare le campagne circostanti Città della Pieve.

Un luogo per conoscerle nella loro bellezza ed ove sperimentare l’ospitalità e i prodotti di questa terra è senz’altro l’Agriturismo “Antico Podere Siliano”, situato ad appena 5 km a nord del centro storico pievese.

agriturismo Antico Podere Siliano umbria
Il principale edificio dell’Antico Podere Siliano si colora d’oro alle prime luci dell’alba

In un antico casale colonico squisitamente ristrutturato, l’ospite viene accolto in un ambiente caldo e a conduzione familiare, gestito con cura e professionalità dal titolare Alessandro e dagli altri membri dello staff. Ottima la cucina, dall’abbondante colazione alle eccellenze enogastronomiche locali che è possibile degustare.

Splendido è l’ampio giardino circostante, fra lecci e olivi, incastonato nella rigogliosa campagna il cui declivio digrada dolcemente verso il Lago Trasimeno. Quest’ultimo è ben visibile all’orizzonte, regalando all’ospite un ameno panorama verso oriente, da ammirare sia sotto i bagliori del sole nascente, sia alla tenue luce del tramonto.

Munito di una piscina e di un campo da tennis, l’Antico Podere Siliano si distingue anche per la bellezza dei suoi sette appartamenti, peraltro ribattezzati secondo il nome di altrettante tipiche piante locali: quercia, melograno, gelsomino, glicine, leccio, olivo e vigneto.

L’accogliente camera matrimoniale dell’appartamento “La Quercia”

Grazie all’ottima posizione (a due passi non solo dal Lago Trasimeno, ma pure dal confine con la Toscana), l’Antico Podere Siliano costituisce un luogo ideale per scoprire, in un contesto di pace e di confort, questo affascinante angolo d’Italia: l’Umbria che non ti aspetti.

Si ringrazia per l’ospitalità durante il discovering tour del 20, 21 e 22 aprile 2018, l’Agriturismo “Antico Podere Siliano” e, in occasione dell’Infiorata del 24 giugno 2018, il Terziere Casalino.

Un vivo ringraziamento a Massimiliano Berna per la realizzazione del pranzo d’inizio del discovering tour di aprile
e a Roberto Chionne per le informazioni sull’Infiorata e sul Terziere Casalino.

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Buon viaggio!

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Paolo Menchetti

Paolo Menchetti

Nato ad Arezzo nel 1982, una laurea in giurisprudenza e un titolo di avvocato appeso al chiodo. Un grande amore per la fotografia, i viaggi e la scrittura. Tre passioni che ho unito nel lavoro che ho scelto di fare: il fotoreporter. Il mio obiettivo: far vivere le esperienze che ho vissuto in un luogo ai lettori, nella speranza di stimolarne il desiderio di scoprirlo a propria volta.

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