
Turismo urbano, ecco la street art in Brasile
Nell’unico paese sudamericano dove si parla ufficialmente la lingua portoghese, la street art, intesa come murales artistici, è diventata ufficialmente legale nel 2009 (è sempre necessaria l’accettazione dei proprietari dei muri dipinti). Ma sin dal 1999 in grandi città come Rio de Janeiro si sperimentano modelli di libertà artistica e di espressione con l’obiettivo di ridurre le tag sui muri – che in Brasile si chiamano pichação – per fare spazio ad una vera e propria corrente artistica che ha ormai preso piede in tutto il mondo. Partita dalle periferie delle grandi città, l’arte di dipingere i muri è diventata una vera e propria attrazione turistica per moltissime destinazioni urbane e non solo.
I turisti e i viaggiatori amanti della street art in Brasile troveranno tantissimo pane per i loro denti.
Le città da non perdere
Il Brasile è un paese enorme che conta oltre 200 milioni di abitanti. Anche per questo motivo molti agglomerati urbani del paese registrano popolazioni davvero numerose e di conseguenza tanti artisti e aspiranti tali così come tanti muri da dipingere. A tutto vantaggio degli appassionati del genere.
Le città principali imperdibili per i turisti urbani sono sicuramente Rio de Janeiro e San Paolo. E’ proprio qui che la creatività di strada trova il suo culmine tra le favelas e gli insediamenti urbani della nuova classe media brasiliana nata sotto la spinta del poderoso sviluppo economico che il gigante sudamericano sta vivendo negli ultimi anni.
Nella metropoli di San Paolo gli appassionati non dovranno perdersi assolutamente la zona di Vila Madalena dove i murales esposti sono diventati dei veri e propri prezzi pregiati dell’arte urbana brasiliana. Altrettanto imperdibili sono Avenida 23 de Maio e Avenida da Consolação. Date un’occhiata alle foto e prenotate il vostro alloggio prima che questi pezzi d’arte scompaiano!



A Rio de Janeiro la sperimentazione artistica di strada è il fulcro della vita creativa del quartiere Santa Teresa. Conosciuto in tutto il mondo per la sua vita notturna ma anche, e soprattutto per la sua vitalità artistica. La zona è abbastanza centrale e si colloca su una collina dalla quale si domina una ampia fetta di città. Forse è per questo che da decenni Santa Teresa è luogo di ritrovo di artisti di ogni genere che trovano nella sua aria fonte di ispirazione per la propria creatività. Gli artisti di strada non sono da meno.



Road to Brazil
Gli street artist più conosciuti
Sarebbe impossibile davvero tracciare i nomi di tutti gli street artist che rendono uniche le strade e i muri delle metropoli brasiliane. Ma alcuni nomi si segnalano più degli altri per genialità, creatività e anche profondità concettuale dei propri lavori.
Per esempio, Edoardo Kobra ormai dal 1987 dipinge murales di varie dimensioni (ma enormi è meglio) utilizzando colori sgargianti e mescolando tanti stile e tante tecniche tanto da avere creato un suo proprio stile. Decisamente inimitabile. Ha dipinto in mezzo mondo e, come lui stesso dichiara, trova ispirazione in immagini urbane antiche che rielabora e ripropone sui muri e le facciate cui decide di ridare nuova vita. Alcune sue opere sono in mostra dal 9 maggio al 25 giugno a Roma. Se proprio non riesci ad andare a San Paolo, sua città natale, forse fai in tempo a vedere qualcosa nella capitale italica.
Paulo Ito è un artista che dal 2000 dipinge i muri di mezzo mondo. Lo fa con uno stile crudo, sempre molto attento al messaggi che intende veicolare con le sue opere e che spesso gli ha causato diversi “problemi” con la scena artistica brasiliana che vedeva in lui un potenziale ma che ha sempre cercato di imporgli uno stile più morbido e meno radicale. Ito, come si confà ad ogni vero artista, non ha dato seguito a queste richieste e si è affermato senza scendere a compromessi con i trendsetter ma, anzi, usando una punta di ironia nelle sue opere riesce a raccontare la realtà sociale brasiliana come davvero pochi altri suoi “colleghi”.
Francisco Rodrigues da Silva si fa chiamare “Nunca” (Mai) per sottolineare il suo totale distacco dall’omologazione culturale della società in cui vive. Si è fatto le ossa sui muri di Itaquera, un poverissimo sobborgo di San Paolo per poi approdare alla ribalta internazionale ed europea (esponendo addirittura alcune sue opere alla Tate Modern Gallery di Londra) grazie al suo colorato racconto della vita degli indigeni brasiliani. Anche se molte sue opere murarie sono state cancellate da alcune amministrazioni locali, San Paolo è ancora la città dove poter ammirare alcune delle sue opere più famose che di certo non passeranno inosservate durante le vostre passeggiate brasiliane.
L’impegno sociale nella street art in Brasile
In tempi di mondiali di calcio nel gigante sud americano un murales di Paulo Ito ha fatto il giro del mondo destando enorme scalpore e numerose considerazioni, a volte contrastanti. L’idea tanto semplice quanto geniale di raffigurare un pallone al posto del cibo di un ragazzo brasiliano delle favela nasconde la per niente velata richiesta di un miglioramento sociale piuttosto che di investimenti in visibilità globale. L’arte di strada da sempre è stata usata come strumento di denuncia sociale e di trampolino di lancio di messaggi di cambiamento radicale della società. Trasformare un messaggio in una vera opera d’arte in un momento in cui tutti gli occhi del mondo sono puntati proprio sul Brasile è un modo perfetto per amplificare una denuncia, a mio avviso, sacrosanta.