streatart roma pizze

Streatart, l’arte del cibo di strada a Roma

pizza a regola d'arte a romaC’è un posto, nella capitale, dove il cibo di strada è veramente preparato ad arte. L’insegna Streatart, unione tra le parole strada, mangiare e arte, in inglese, lascia ben sperare ai passanti frettolosi e non delude mai i clienti habitués.

Siamo in Piazza Buenos Aires, anche nota come Piazza Quadrata, su Viale Regina Margherita, in prossimità del quartiere Parioli, a un passo dal meraviglioso Quartiere Coppedé (e per fortuna dal mio ufficio).

Capito per la prima volta allo Streatart qualche mese fa, in pausa pranzo. Sorpresa dalla fila alle casse, smaltita velocemente, studio i menù appesi alla parete e scelgo la pizza ai funghi porcini e zafferano. L’idea di mangiarla in ufficio diventa irrealizzabile già dopo 5 minuti che trasporto il cartone con la pizza. Troppo buona, la divoro per strada. La lievitazione dell’impasto, di 72 ore, lo rende leggerissimo, l’ideale per non appesantirsi prima di ricominciare il lavoro nel pomeriggio. Gusto i funghi a pezzettoni su un morbido letto di formaggio sciolto nello zafferano, in cui trovo anche croccanti pezzi di speck. Decisamene ho scelto bene.

Finora ho provato diverse pizze, tutte buonissime.

menu streatart roma pizza crocchèMa le pizze non sono l’unico cibo di qualità che offre lo Streatart. Consiglio di provare le crocchette di melanzane e il supplì al gorgonzola noci e pesto, un abbinamento che non avevo mai visto prima, ora il mio preferito.

Il locale non è grande quanto un ristorante, né piccolo come un take away; è della misura giusta per darti la possibilità di portare via il tuo pasto o consumarlo comodamente seduto all’interno o all’esterno del locale.

Utilissimi: la colonnina dispenser di Amuchina all’ingresso, e le prese per ricaricare il cellulare, disposte accanto ai posti a sedere interni.

L’ambiente, luminoso e accogliente, è pulito in continuazione.

Ilaria, forse non ancora trentenne, sta alla cassa, è la direttrice. Tuli, macedone, è l’addetto al forno. Alessio prepara le pizze, ha 21 anni. Giovanissimi anche Veronica, Lucrezia e gli altri ragazzi che si danno un gran da fare per tutta la giornata.

I 5 proprietari vengono dal mondo del franchising, mi spiegano i ragazzi. Apriranno altri Streatart a Roma e all’estero (spero presto). Un pomeriggio, mentre scambio due chiacchiere con Alessia, 33 anni, entra un signore che chiede il solito. Alessia sa quale birra artigianale deve prendere e gliela versa nel bicchiere di vetro, proprio come vuole lui. Dopo un po’ entra una signora che prende alcune pizze pronte da cuocere a casa per cena. Mentre paga, ascolta attenta i consigli sulla miglior cottura.

Finisco il succo mela-carota bio italiano e sulle note di “Ain’t no Sunshine” in sottofondo, vado via. Fuori, ancora il sole.

Streatart ora è un punto di riferimento anche per me.

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Ponax

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