
Singapore e Malesia: un viaggio tra modernità, storia e puro relax
È passato ormai un po’ di tempo da questo mio viaggio tra Singapore e Malesia, ma lo ricordo ancora come se fossi tornata ieri, tanto sono impresse nella mia memoria le immagini e le storie di questi Paesi meravigliosi.
Il viaggio è iniziato da Singapore, dove in realtà ero già stata qualche anno prima, ma sebbene sembri piccola da visitare, il tempo a disposizione non era stato sufficiente per vedere tutti i luoghi che avrei voluto e quindi eccomi di nuovo qui! Tenete inoltre presente che potete tornare anche per vent’anni di fila in questa città-stato, e state tranquilli che ogni volta ci sarà qualcosa di nuovo, perché è una metropoli in costante evoluzione e sempre proiettata al futuro. Infatti, oltre a visitare nuovamente i Giardini Botanici (la volta precedente avevo dovuto interrompere la visita a causa di un improvviso acquazzone), ho potuto finalmente ammirare anche i “Gardens by the Bay”, il progetto del National Parks Board di Singapore che ha sviluppato la città all’interno di un giardino, trasformando così Singapore in una perfetta Garden City tropicale e costituendo l’ambiente ideale in cui vivere e lavorare, mica male eh!
Una volta giunti in questi giardini futuristici, costruiti seguendo scrupolosamente i criteri di sostenibilità ambientale e riducendo al minimo gli sprechi energetici, potrete camminare a 22 metri d’altezza lungo la OCBC Skyway, la passeggiata che collega lo pseudo boschetto di alberi (Supertree Grove) e che offre un panorama incredibile sui giardini stessi e sullo skyline di Marina Bay. Questi alberi, di altezze differenti, terminano tutti con un’ampia tettoia, che di giorno è utile per ripararsi dal sole cocente, mentre di notte si illumina per offrire un vero spettacolo di luci e colori.
Continuando a passeggiare per i giardini, tra piante-sculture e vere sculture provenienti da varie parti del mondo, dopo aver attraversato viali, laghetti e aver ammirato la riproduzione di un’area desertica nel “Sun Pavillon”, terminerete visitando il “Conservatory Flower Dome”, una cupola al cui interno sono riprodotte le condizioni climatiche e la flora di diverse zone terrestri, dall’area mediterranea a quelle delle regioni semi-aride.
Ma le sorprese non finiscono qui, poiché uscendo dal Flower Dome, troverete un’altra cupola molto simile, solamente più alta, chiamata “Cloud Forest” e al suo interno potrete camminare su una montagna costituita da fitta vegetazione di piante rare e a rischio estinzione. Se capitate in un periodo in cui fa molto caldo, sappiate che qui dentro avrete l’occasione di rinfrescarvi, grazie alla cascata – la più alta finora costruita all’interno di un edificio – e all’acqua vaporizzata, che serve a mantenere il microclima ideale.
Potrei andare avanti per ore a descrivere queste magnifiche opere d’ingegno, ma sappiate che in città le cose da fare e vedere sono moltissime. Tanto per cominciare potrete visitare i templi cinesi e farvi confezionare in poche ore un abito su misura dai sarti a Niu Che Shui (la Chinatown locale) o perdervi tra i colori e i profumi degli incensi e delle spezie di Little India, dove potrete fare qualche affare in uno dei tanti negozietti.
Se avete dei bambini, o vi piacciono particolarmente i parchi attrazione, in un attimo con una telecabina raggiungerete Sentosa, un isolotto trasformato in un grande parco giochi/resort, dove potrete provare varie attività, tra cui la visita agli Universal Studios, un giro in Segway o rilassarvi su una delle finte spiagge.
E mi raccomando, prima di lasciare Singapore non dimenticate di:
- fare un salto al bar del Raffle Hotel, dove potrete gustare un fantastico Singapore Sling accompagnato da noccioline le cui bucce vanno gettate rigorosamente sul pavimento;
- fare un tour guidato all’interno dell’Hotel Marina Sand Bay, dove oltre a vedere un bellissimo panorama della città potrete ammirare la piscina a sfioro collocata al top floor;
- fare un giro su una delle ruote panoramiche più alte al mondo;
- ammirare il Merlion, il simbolo della città.
Il fascino della cultura malese
E veniamo ora alla Malesia e alla bellissima Malacca, l’antica capitale. La città è molto piccola e la si visita tranquillamente in poco tempo, e io ne sono rimasta affascinata. Qui potrete scoprire la vera essenza della cultura malese, facendo un giro in risciò (detto beca) accompagnati da un ragazzo del posto che non si risparmierà nel raccontarvi la storia del suo Paese e di come oggi qui vivano pacificamente tre popolazioni: quella malese, quella cinese e quella indiana.
E dopo una visita ai templi cinesi – alcuni sono tra i più antichi di tutta la Malesia – una passeggiata lungo il fiume Melaka River, e la visita a una famiglia della zone per scoprire come sono strutturate le case locali, vi posso assicurare che a fine giornata vi sentirete un po’ malesi anche voi.
Questo tuffo nel passato contrasta nettamente con la visita a Kuala Lumpur, una vera metropoli in divenire, ricca di contrasti e di contraddizioni. Infatti, a fianco della Petronas Twin Towers (veramente molto belle) e alla Menara Tower, tra le opere più avveniristiche di tutta la Malesia, è facile imbattersi in vere e proprie “favelas” fatiscenti, dove purtroppo la povertà regna sovrana.
Delle Petronas Towers si sa già quasi tutto, sono il simbolo malese e con i loro 452 metri d’altezza sono tra gli edifici più alti al mondo, mentre la Menara Tower, oltre a essere utilizzata come base per le antenne delle telecomunicazioni, offre la possibilità di cenare presso un ristorante girevole.
Per chi invece desidera rimanere con i piedi per terra, non può mancare un giro a Merdeka square, la piazza simbolo dell’indipendenza malese, accanto alla quale si nota il Sultan Abdul Samad Building, un maestoso edificio in stile moresco, oggi sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della nazione. Per gli amanti dello shopping e degli affari, il luogo simbolo è certamente Petaling Street, la via dello shopping malese, dove è impossibile non trovare un’occasione tra i vari prodotti contraffatti in vendita nelle varie bancarelle.
Anche a Kuala Lumpur la natura è protagonista e se avete ancora tempo a disposizione, vi consiglio di visitare il Bird Park e il Butterfly Park.
Ovviamente, il viaggio non poteva terminare senza qualche giorno di puro relax ed ecco che quindi mi sono fiondata al Pangkor Laut Resort, un resort che occupa interamente l’omonima isola. In questo luogo di pace, viene spontaneo dimenticarsi del mondo esterno, e la vostra unica preoccupazione saranno le “simpatiche” scimmiette, che non solo faranno di tutto per
prendervi quello che avete da mangiare (e a volte anche la borsa) in spiaggia, ma se non chiudete bene la porta della camera potreste trovarvi il minibar svuotato..quindi, se non volete pagare un conto salato per colpa delle scimmie, fate attenzione!
Come ho detto all’inizio, questi luoghi mi sono rimasti veramente nel cuore e spero di tornarci molto presto, chissà che non possano essere nuovamente le mete del mio prossimo viaggio.
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Il sud est asiatico l’ho sempre visto come misterioso e magico, ma questa idea di modernità che si trova soprattutto a Singapore mi affascina moltissimo, per fare un viaggio come il tuo come è meglio organizzarsi?