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I sapori e le tradizioni del carnevale in Sardegna

Si è appena concluso il Carnevale in Sardegna. Un Carnevale che si è svolto molto presto rispetto ad anni fa (fra circa 40 giorni è Pasqua). Parlando con una persona anziana, durante la sfilata della Sartiglia di Oristano del martedì grasso, mi diceva che si ricorda che tanti anni fa la Sartiglia si svolse il 14 febbraio, ma mai così presto come quest’anno. Il Carnevale, in tutta Italia, ma soprattutto in Sardegna racchiude e porta con sé numerose tradizioni che non sono soltanto quelle legate ai costumi, ai tipici balli sardi e alle musiche, ma anche e soprattutto cibi, dolci, sapori, profumi della tradizione sarda. E così da nord a sud troviamo una varietà e una moltitudine di costumi, di dolci che caratterizzano il periodo carnevalesco. Inizio dalla Sartiglia, non perché più importante rispetto agli altri carnevali, ma solo perché vissuto più volte e più da vicino rispetto ad altri.

Vivere da vicino la Sartiglia di Oristano

Qui i dolci vanno dalle zeppole alle ciambelline, alle chiacchiere e ai mostaccioli (tipici biscotti sardi a forma romboidale). Non è Carnevale se non mangi questi dolci. Vere e proprie leccornie! Durante questi giorni, è impossibile non sentire l’odore della frittura delle zeppole e dei fritti, lungo le vie del centro città. Le pasticcerie sfornano zeppole sin dalle prime ore del mattino, ed è un continuo via vai di persone che entrano ed escono per comprarle.

Se uno non le ha mai assaggiate, fuori dai negozi che vendono artigianato sardo è facile trovare delle belle e giovani ragazze sarde vestite con il tipico costume che gentilmente ti offrono un assaggio. I costumi sardi: dei veri gioielli della tradizione. Una varietà di colori che vanno dal bianco al rosso, al giallo, al blu, dai gioielli per chiudere la camicia bianca di lino, al fazzoletto per coprire i capelli, alla lunga gonna bianca ricamata e finemente lavorata. Non solo quelli femminili, ma anche quelli maschili. Anche qui, paese che vai costume che trovi.

I dolci, però, non vanno da soli, ma accompagnati alla famosissima e pregiata Vernaccia di Oristano. Si tratta di un vino nobile di antiche origini, caratteristico della Valle del Tirso, ossia la penisola del Sinis (quella dove si trova Oristano). Vi sono diversi tipi di Vernaccia: quella giovane con una gradazione di 15%, e la versione riserva che invecchia per diversi anni (8, 10, anche 11) in piccole botti esclusivamente di castagno sardo. Un vino che crea il cosiddetto effetto Flor. Uno dei pochi vini a crearlo.

Ecco, non c’è Sartiglia, se non c’è Vernaccia, è un binomio indissolubile. Zeppole, fritti, Vernaccia, conditi dai tradizionali balli sardi. Durante il Carnevale, infatti, nelle piazze principali della città si svolgono i balli sardi. Al centro della piazza, oppure su di un palchetto montato per l’occasione, si trova il suonatore, che suona l’organetto sardo e fa ballare la gente in piazza. Gruppi di due persone, di tre o più ballano a ritmo di musica muovendo i piedi in maniera precisa e cadenzata. Balli che durano tutta la sera. Oltre ai balli, troviamo anche i canti sardi, come quelli dei Tenores di Bitti. Un gruppo longevo, nato 40 anni fa, a cui si aggiungono oggi anche i figli dei tre fondatori. Canti e musiche d’altri tempi, che meritano un ascolto attento e scrupoloso.

Il carnevale tradizionale di Mamoiada

Ci spostiamo un pochino più a nord e ci dirigiamo verso Mamoiada. Qui troviamo i famosi Mamuthones e Issohadores.

L’inizio del Carnevale qui ha una data precisa, il giorno di Sant’Antonio Abate (il 17 gennaio). In questo giorno, si accendono i fuochi nel centro del paese e le maschere fanno la loro uscita per la prima volta. I costumi sono completamente differenti rispetto a quelli che abbiamo visto ad Oristano. Nere belli di percora e grandi maschere in legno per i Mamuthones. Giacca rossa di lana, camicia di lino bianca, cintura di cuoio marrone, pantaloni neri di lana, bianca maschera e corda appesa alla spalla, con la quale acchiappare al volo i Mamuthones con i loro grandi e numerosi campanacci appesi alle spalle.

I Mamuthones e Issohadores sfilano lungo la via principale del paese, al suono delle campane e delle grida dei Issohadores che non si limitano a lanciare la fune solamente ai Mamuthones ma anche alle persone che si trovano ai balconi per godersi la sfilata. Il tutto qui è condito da zuppa di fave, zeppole e vino rosso. Anche i più piccoli si cimentano, vestendosi da Mamuthones e cercando di imitare i loro passi e le loro movenze. È uno spettacolo osservarli. Anche a Mamoiada si svolgono i tipici balli sardi che coinvolgono tutta la popolazione. Donne, uomini, ragazzi e turisti che si cimentano in questi balli. È una festa!

La moderna sfilata di Carnevale di Marrubiu

Concludo il mio tour dei Carnevali di Sardegna, con uno che si distacca e si differenzia totalmente rispetto ai due precedenti. Si tratta del carnevale di Marrubiu, un paese nella provincia di Oristano. È un carnevale caratterizzato da carri allegorici, musica a tutto volume, enormi casse, deejay e moderni costumi. I carri, creati appositamente per la sfilata, ognuno a tema, sfilano nella via principale. Sul carro e dietro di esso, si trovano giovani ragazzi che hanno collaborato per la realizzazione dello stesso. Le persone, si posizionano ai bordi della strada, sui marciapiedi ed osservano la sfilata. I ragazzi che si trovano dietro i carri, offrono dolci come zeppole, fatti fritti e vino come Vernaccia o vino Bianco. La sfilata che inizia solitamente nel pomeriggio, verso le 18, continua per tutta la serata. I carri, infatti, sono tanti, ognuno dotato di un proprio numero che lo caratterizza.

Alla fine della sfilata, la serata continua andando a cena tutti assieme. Qui si mangiano antipasti come bottarga di muggine, salsiccia, olive, pane carasau, si prosegue con pasta al forno e maialetto, tutto rigorosamente fatto in casa e a km 0. Sui tavoli troviamo tante bottiglie di vino e di birra.

Ovunque voi lo viviate, il Carnevale in Sardegna è una vera e propria magia!

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Innamorato della vita, del mondo, della natura e dei viaggi! Sempre alla scoperta di nuovi posti, paesi, paesaggi e culture! Appena posso scappo in viaggio con zaino in spalla...perchè nella vita non si finisce mai di imparare!

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