
Alla scoperta della Tuscia tra sagre e passeggiate autunnali
Tra tutti gli eventi che caratterizzano l’autunno laziale, le sagre della Tuscia rappresentano un appuntamento imperdibile. La Tuscia è la zona dell’alto Lazio che confina con la Toscana e l’Umbria e si trova completamente in provincia di Viterbo. Si tratta di un territorio ricco di suggestioni, grandi foreste, laghi e paesini incantati. Il termine Tuscia sarebbe l’abbreviazione di Trusca ovvero Etrusca e indicava in antichità le zone abitate da uno dei popoli più antichi e affascinanti del centro Italia: gli Etruschi. I borghi sono tipicamente collinari e nella stagione autunnale sprigionano di fascino. E così mentre a Roma ci sono ancora 26 gradi ci piace pensare che il prossimo fine settimana sarà di quelli autunnali come da copione per la sagra della castagna di Canepina (Vt).
La sagra celebra il prodotto più importante per l’economia del paese e si svolge in tutti i weekend delle ultime 3 settimane d’ottobre. L’autunno è un trionfo di profumi e sapori, non solo castagne infatti, l’esperienza Canepinese e accompagnata da laute mangiate a base di maccaroni, ceciliani e su tutti, l’inimitabile fieno (tipica pasta tradizionale), e deliziosi dolci a base di castagne. La castagna è celebrata anche negli altri comuni della zona come a Soriano del Cimino, Vallerano, Carbognano un po’ dappertutto nei dintorni dei Monti Cimini, i monti che sovrastano il leggendario Lago di Vico.
Qualcuno dice che l’autunno sia la primavera dell’inverno. Ne sono la conferma i colori, meravigliosi di questa stagione. Il rosso, delle foglie secche e il loro rumore, la coltre di fumo grigia che si leva fino in cielo in un miscuglio di fumo e nebbia così evidente nei paesi, il marrone delle castagne, delle nocciole, l’arancione delle fiamme scoppiettanti dei fuochi.
In Tuscia nelle sagre d’autunno scalda il cuore entrare nelle cantine aperte e sedersi a gustare per ore i piatti e i vini senza alcun senso di colpa. Perché si sa le temperature rigide giustificano qualche caloria in più, fuggendo per un po’ dai primi freddi della stagione. Aria fredda pungente, fumosa e profumata riscaldata dalle voci e dalle luci dei piccoli borghi, aggirandosi tra i banchetti dei vari produttori locali per scegliere la crema di marroni, le conserve fatte in casa e più in là poter assaggiare l’olio nuovo accompagnato al famoso pane sciapo, tipico dell’antica Etruria e oggi diffuso nel Lazio, Toscana e in Umbria. Di solito questi eventi sono organizzati dalle Amministrazioni comunali in collaborazione con le ProLoco locali e i cittadini.
Alla scoperta dei borghi laziali
Le temperature straordinariamente miti di questo ottobre da un lato fanno pensare a delle sagre d’autunno meno scenografiche, dall’altro però offrono in effetti delle possibilità inaspettate. Diventa più facile ad esempio, avventurarsi in trekking e passeggiate alla scoperta dei boschi Cimini, della storia e delle tradizioni di questi luoghi.
Numerose associazioni organizzano uscite alla scoperta di necropoli etrusche, antichi castelli e eremi isolati. È facile immaginare che in questo pezzo di terra sulla direttrice che va da Firenze a Roma, siano passati nei secoli decine di popoli che hanno contribuito alla straordinaria ricchezza di cultura e tradizioni della Tuscia. L’autunno è la stagione migliore per passeggiare nei boschi: visitare la Tuscia e fare hiking sono un’accoppiata perfetta. Nel corso di queste escursioni, utili per il corpo e per lo spirito, vengono proposte diverse attività tra le quali quella del leaf peeping, ovvero l’osservazione delle foglie colorate dal foliage, il processo che porta le foglie in questa stagione, ad assumere colori più caldi.