
Robert Capa: il fotoreporter in mostra a Bassano del Grappa
Fino al 22 gennaio si potrà visitare a Bassano del Grappa la mostra Retrospective dedicata al grandissimo fotoreporter Robert Capa. Sarà un’occasione per ripercorrere i fatti salienti che hanno sconvolto il XX secolo, le persone che lo hanno influenzato e l’uomo considerato il fondatore del fotogiornalismo.
Un po’ di Robert Capa
Friedmann Endre Ernő, alias Robert Capa, nasce a Budapest il 22 ottobre 1913 da genitori ebrei. Per i suoi studi universitari si sposta a Berlino a causa dei tumulti che si stavano verificando nella sua terra natale contro il governo di estrema destra. Lì comincia a lavorare per l’agenzia fotografica Dephot fondata da Simon Guttmann. Ma l’avvento del nazismo lo costringe ad abbandonare la Germania per trasferirsi a Parigi. Lavorando da freelance conosce la fotografa Gerda Taro, con la quale ha una liasion.
Ma la situazione a Parigi non è delle migliori, entrambi infatti faticano a trovare lavoro e si inventano, un po’ per gioco e un po’ per prova, lo pseudonimo Robert Capa, prendendo spunto dal famoso regista americano Frank Capra. Le cose iniziano a migliorare ma è quando Guttman lo manda come inviato a seguire gli eventi della guerra civile spagnola che la situazione decolla. La foto di un miliziano colpito a morte, lo fa salire agli onori della cronaca coronandolo come fotoreporter.
Seguiranno altri reportage come la guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana e la prima guerra d’Indocina. In quest’ultima il grande fotografo, inviato da Life, perderà la vita a causa di una mina antiuomo. Capa è famoso anche per aver fondato nel 1947 assieme a Cartier-Bresson, Seymour, Rodger e Vandivert, l’agenzia fotografica Magnum Photos. Grazie ad essa, alla Casa Tre Oci e Manfrotto, è possibile visitare la mostra Retrospective, proprio in occasione dei settant’anni della fondazione della stessa agenzia.
Retrospective
L’esposizione si trova all’interno del Museo Civico di Bassano del Grappa situato in Piazza Garibaldi, esattamente dietro la Chiesa di San Francesco. Le foto in bianco e nero presenti sono 97 e suddivise in 11 sezioni. Si comincia da uno dei primi lavori internazionali commissionato da Guttmann. Capa, infatti, viene inviato a Copenhagen nel 1932 per la conferenza di Trotskij. Non appena giunge all’appuntamento scopre l’amara sorpresa: nessun fotografo è autorizzato a usare la macchina fotografica ma lui, con la sua piccola Leica, riesce a rubare alcuni scatti che diventeranno celebri.
Seguono le foto fatte in Francia durante il periodo che va dal 1936 al 1939 quando lavorava da freelance, alternate allo stesso periodo della guerra civile in Spagna durante il quale perse la vita la sua amata Gerda, schiacciata per sbaglio, dall’autoarticolato sul quale viaggiava. Seguiranno gli scatti relativi all’anno 1938 nel quale viaggiò in Cina. Di rientro dall’Oriente si dedica a documentare la Seconda Guerra Mondiale dal 1939 al 1945 con le famose foto dello sbarco in Normandia. Saranno documentate anche le tumultuose parate in Francia nel 1944 quando si avviava la fine del nazismo.
Salendo al piano superiore si trovano le testimonianze riguardanti l’ultimo anno di guerra in Germania nel 1945, la difficile situazione dell’Europa orientale nel 1947, la guerra di Israele dal 1948 al 1950 e, per concludere, i terribili conflitti in Indocina nel 1954. Un’altra sezione è dedicata ai ritratti degli amici e conoscenti tra cui Ernest Hemingway, fotografato in un letto d’ospedale, Gary Cooper, Ingrid Bergman, due foto di Pablo Picasso, Henri Matisse, Truman Capote, ripreso con un cane in Italia, John Huston e William Faulkner. Le ultime due foto sono dedicate al protagonista dell’esposizione mentre scatta una foto in compagnia dell’amico John Steinbeck e un ritratto del fotografo fatto dal collega Ruth Orkin.
Cosa fare a Bassano del Grappa
Una volta terminato il percorso espositivo potrai dedicarti alla scoperta di Bassano del Grappa e del suo delizioso centro storico. La piazza sulla quale ti trovi, una volta uscito dal museo, è chiamata piazza Garibaldi ed è il fulcro del paese. Durante il periodo natalizio potrai divertirti a curiosare tra le numerose “casette” che vendono prodotti tipici da tutta l’Italia e assaggiare il famoso “bombardino”, un liquore a base di uovo, che ti aiuterà a sopportare il freddo.
Se non sei ancora stanco di visitare musei potresti scegliere di salire sulla Torre Civica, di fronte la chiesa e godere di un panorama a 360 gradi sulla città. Se oltre alla mostra di Capa intendi visitare il Museo Civico, scoprirai che è uno dei più antichi del Veneto e che custodisce la più grande raccolta di opere di Jacopo Da Ponte, lasciti del botanico Giovanni Battista Brocchi e alcune opere di Antonio Canova. Ma non saranno gli unici musei da visitare. Mancano infatti all’appello il Museo della Ceramica, prodotto artigianale della zona e il Museo Remondini (all’interno del Palazzo Sturm) che racconta la storia della famiglia omonima, divenuta all’epoca famosa nel mondo per la sua stamperia. Inoltre Palazzo Agostinelli e Palazzo Bonaguro sono spesso adibiti a esposizioni temporanee.
Ma il pezzo forte della città è sicuramente il Ponte degli Alpini, costruito seguendo il progetto di Andrea Palladio e simbolo dei due conflitti mondiali. Al momento è in fase di ristrutturazione a causa di pericolosi cedimenti ma si può comunque transitare e scattare delle foto. Prima di arrivare sul ponte ci sono due tra le più importanti grapperie di Bassano: Poli, con annesso museo nel quale potrai imparare le varie fasi di lavorazione della grappa, il Nardini, posizionato in modo strategico all’entrata del ponte e la Bassanina, situato subito dopo il ponte. Sulla facciata esterna della grapperia Nardini sono ancora visibili i buchi fatti dai bombardamenti aerei durante il conflitto mondiale. Durante la guerra la Cattedrale della città è stata adibita come ricovero dei feriti e oggi è diventata Ossario nella quale riposano le vittime delle sanguinose battaglie.
Se ancora non sei stanco di camminare potrai seguire la strada lungo Brenta e fare una piacevole passeggiata immerso nel verde e nella fauna locale oppure potrai visitare la libreria Palazzo Roberti dove un tempo soggiornò Napoleone Bonaparte durante la campagna d’Italia. Infine non mancare di passeggiare lungo Viale dei Martiri, chiamato così in memoria dei partigiani che sono stati impiccati sui lecci e lasciati esposti per alcuni giorni durante la seconda guerra mondiale. Questo episodio e altre gesta eroiche hanno conferito alla città la Medaglia al Valore Militare. E la protezione da ulteriori attacchi è controllata dalla statua del Generale Giardino che osserva, senza sosta, il suo amato Monte Grappa.
Visitare Bassano non è solo scoprire una delle tante città d’Italia, ma fare un salto nel passato, nella nostra memoria e nei nostri ricordi. Proprio come Robert Capa avrebbe voluto: testimoniare la guerra per non dimenticare. Bassano e Capa sono un’accoppiata che mi va di consigliarti: un memoriale su ciò che eravamo e un monito per ciò che potremmo diventare.
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