Pasqua in Piemonte

I riti della Pasqua in Piemonte

Tra tutte le regioni italiane che vantano delle solide tradizioni pasquali con tanto di riti e rappresentazioni da far invidia a Broadway, di sicuro non spicca il Piemonte, ma se andiamo a cercare nella storia delle sue comunità, ecco che anche qui troviamo delle celebrazioni degne di nota.

La Pasqua in Piemonte

Inizio subito col dire che le province più attive sono quelle di Novara e Vercelli. Proprio in quest’ultima località, ogni anno la sera del Venerdì Santo ha luogo la “Processione delle Macchine”, che a chi non la conosce potrebbe far pensare subito a qualcosa di profano, con tanto di raduno e giro turistico. Invece, stiamo parlando di un rito molto serio e sentito, dove per Macchine si intendono delle grosse e pesanti sculture lignee colorate, costituite da impalcature sormontate dalle statue raffiguranti la Via Crucis e normalmente custodite nelle chiese delle varie confraternite della città, che per l’occasione vengono portate a spalla, in processione lungo le vie della città.

Questo rito religioso non è molto antico, risale infatti al 1833, ma il motivo sta nel fatto che fino a quell’anno le processioni erano tenute singolarmente da ciascuna confraternita, mentre in quell’anno il vescovo Broglia istituì la processione del venerdì santo e si riunirono tutte a quella del SS. Crocifisso di Sant’Andrea.

Le “Macchine”, otto in tutto, e le rispettive confraternite che le trasportano sono: “Gesù nell’orto degli ulivi” della confraternita di Santa Caterina, “Gesù alla colonna” trasportato dalla confraternita di San Sebastiano, “L’incoronazione di spine” per quella di San Bernardino, “la Flagellazione” per la conf. Santo Spirito, “Ecce Homo” per Sant’Anna, “Gesù sulla croce” per Sant’Antonio, “Gesù morto” e “L’Addolorata” nuovamente per Santo Spirito e infine “La Crocifissione”, conservata nel Duomo.

Inoltre, a conclusione della Settimana Santa, alle 6 di mattina (sì, proprio così) della domenica di Pasqua avviene lo “Svelamento del Cristo” presso il Duomo di Sant’Eusebio, ovvero il maestoso crocifisso di epoca ottoniana, che il Giovedì Santo è stato ricoperto interamente con una lamina d’argento, viene scoperto e mostrato nuovamente a tutti i fedeli.

La via crucis vivente di Romagnano Sesia

Di tutt’altro genere è la rappresentazione che si svolge a Romagnano Sesia, dove a partire dal Giovedì Santo si può assistere a una tre giorni di rappresentazioni itineranti. In questo paese della provincia di Novara, noto perlopiù per la presenza di aziende vitivinicole, dal 1729 si assiste a una Via Crucis vivente, dove le 14 stazioni della Passione di Cristo, vengono recitate in altrettanti luoghi scelti, tanto da sembrare di essersi trasferiti a Gerusalemme. Gli attori e le comparse sono abitanti del Paese, ma anche tutti gli spettatori vi partecipano attivamente. Inoltre, la mattina e la sera del Venerdì Santo hanno luogo tre processioni storiche, la mattina con il Cristo vivo in catene e la sera con il Cristo morto.

Anche in questo caso, ha avuto tutto origine dall’istituzione di una Confraternita, quella del Santissimo Enterro (dallo spagnolo Entierro, ovvero Sepoltura e quindi Sepolcro, poiché prima della sua fondazione questa zona faceva parte del Ducato di Milano che rientrava sotto la dominazione spagnola), la quale aveva il compito di portare in processione la sera del Venerdì Santo, le statue del Cristo morto e della Vergine Addolorata.

Negli anni seguenti, si è passati da una semplice rappresentazione sacra all’interno della chiesa parrocchiale a una raffigurazione più imponente con molti partecipanti, per poi cadere in una sorta di oblio che ne ha quasi decretato la scomparsa. Solamente dagli anni Trenta del secolo scorso, si assiste a un rinnovato interesse per questo rito, che assume sempre maggior importanza grazie all’introduzione di un cospicuo numero di quadri viventi e al coinvolgimento emotivo del pubblico. L’organizzazione diventa talmente grande e complessa da dover richiedere una cadenza biennale, tanta è la mole di lavoro per poterla realizzare.

Attenzione quindi poiché quest’anno non è prevista la rappresentazione e l’appuntamento è rimandato all’anno prossimo.

Chiudo con un piccolo excursus, in quanto sebbene non sia strettamente collegata con le tradizioni pasquali, ma il tema è il medesimo, vorrei ricordare che le rappresentazioni viventi della Passione di Cristo erano molto sentite in passato in queste località e ne è testimonianza anche la rappresentazione della “Passione di Sordevolo”, in provincia di Biella, che si tiene ogni cinque anni nei mesi estivi e a cui partecipa tutto il paese, tanti sono gli attori e le comparse. L’ultima rappresentazione è stata l’anno scorso, perciò se tra quattro anni vi troverete a passare da queste parti, il mio consiglio e di andare a vederla perché è uno spettacolo davvero bellissimo e suggestivo.

Pasqua in Piemonte
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Nata per viaggiare..Non lo dico tanto per dire, il mio segno zodiacale è il sagittario, il segno nomade dello zodiaco, fin da bambina ho avuto una forte passione per le lingue straniere e per le altre culture, tanto da studiarle fino alla laurea! Ho lavorato per 10 anni in alberghi, anche all'estero, ora faccio viaggiare le persone, ho un blog di viaggi e la valigia sempre pronta. Vi ho convinti che sono proprio nata per viaggiare?

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