
I sapori napoletani del Rione Sanità: pizza fritta e pasticceria!
Metti una sera un gruppo di amici che decidono di avere una full immersion in uno dei quartieri più vivi di Napoli: la Sanità.

Oggi è possibile vedere e vivere sulla propria pelle il riscatto di questo quartiere, dalle origini antiche e popolari. In questo luogo oggi si trova il regno della pizza fritta, pizza del popolo farcita da cicoli (è il prodotto che si ottiene dalla bollitura delle parti grasse del maiale) e ricotta. Questa pizza veniva preparata dalle donne del popolo che per arrotondare il budget familiare la preparavano nei bassi, la friggevano e la vendevano agli operai.

Oggi questa pizza è diventata l’emblema di un popolo, che ha dato origine alle pizzerie rinomate e diventate famose nel mondo grazie anche a questo modo di preparare una “tipica pizza”. E proprio grazie a questa preparazione che Isabella De Cham, dopo una lunga gavetta nelle rinomate pizzerie della città di Napoli, è stata incoronata Regina della pizza fritta. Al di là del cognome di origini francese, è una donna nata a Napoli ed oggi l’emblema della pizza fritta e del riscatto del Rione Sanità.
A soli 25 anni è riuscita a creare questa pizzeria nel cuore del quartiere che è molto particolare, sia nell’arredamento che nel personale. L’allestimento del locale è costituito da due colori, il bianco e nero; nere sono anche le divise del personale, dei vetri che dividono la zona di asporto dal reparto preparazione e friggitura, dove puoi vedere e seguire l’intero ciclo di lavorazione.

Ti rendi conto che la pizza fritta da piatto street food è diventato un piatto raffinato. Infatti, Isabella De Cham, che ha vinto il primo premio Italia, propone la pizza fritta scomposta.
La ricetta della pizza fritta di Isabella De Cham
Questa è costituita da quattro montanarine (farcite ai vari gusti, ma quella principe è il Donna Isabella con limone, rucola, provola e caciocavallo… non si diventa regina per caso…) preparate con una quantità pari all’impasto di mezza pizza fritta ed a seguire il battilocchio, ovvero l’altra metà della pizza fritta, con ripieno di cicola e ricotta e rinchiusa su se stessa.

La frittura normalmente lascia tracce di unto nei piatti, volutamente in questo locale si utilizzano piatti di vetro e piatti neri, così da far risaltare l’unto della frittura! Tranquilli, però, l’olio viene cambiato spesso e si utilizza olio di qualità!
Arriviamo al personale del locale: tutte donne! Come dicevamo con divise di colore nero, del resto come detto anche l’arredamento, pavimento, tavoli e sedie sono costituiti da due colori: bianco e nero.
Come dolce vi consiglio la millefoglie fritta farcita con crema e confetture di albicocche, nocciole tostale e frutta secca, anche qui sensazioni delicate ed equilibrate che al palato regalano emozioni incredibili.

Prima di andare via passiamo a salutare Isabella De Cham che ci regala un sorriso e ci ringrazia da dietro alla padella, dove sta preparando le pizze e con sguardo vigile controlla la ragazza addetta alla friggitura.
Un altro must del Sanità: la pasticceria Poppella

Anche uscendo in strada il Rione Sanità regala una bella visione: le luminarie costituite dalle parole dalle canzoni di Pino Daniele che deve i natali a questo quartiere. Affianco alla pizzeria affrontiamo un altro percorso sensoriale gastronomico, siamo da Poppella, antica pasticceria, nata grazie a due coniugi Papele (sinonimo di Raffaele) e Puppnella (la moglie Giuseppina), da qui Poppella. Oggi la gestione della pasticceria è alla terza generazione ed è grazie a questa che avviene la rivisitazione della pasticceria classica napoletana.

E nel 2015 nasce il “fiocco di neve”, una brioche farcita con crema bianca, a base di ricotta di pecora e latte fresco, oggi proposto anche al gusto di pistacchio e cioccolato. Ma sono anche altri i dolci da gustare da Poppella, quali il Calice di San Gennaro, la Bombetta di Totò, la torta Napulè, etc. Vi confesso che c’è l’imbarazzo della scelta.

Dopo queste due esperienze sensoriali gastronomiche la necessità di fare una passeggiata viene condivisa da tutti i membri del nostro gruppo. Ci fermiamo al Palazzo dello Spagnolo, così denominato perché quando il vicerè spagnolo doveva recarsi alla reggia di Capodimonte con la sua carrozza, in questo palazzo avveniva il cambio dei cavalli con i buoi che avrebbero provveduto a portare la carrozza alla reggia sulla collina.
Il quartiere Sanità oggi è un brulicare du persone a qualsiasi orario, di giorno e di notte; un continuo di sapori, mercatini e di locali per giovani. Qui la vita continua anche di notte, non si ferma mai.
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mi è venuta fame!
Sicuramente ci andremo