
I posti più belli da non perdere sull’isola di Vulcano
Nel periodo di fine Settembre ho collaborato con alcuni enti scientifici per un’attività di divulgazione sismica sull’isola di Vulcano all’interno di centri vulcanologici. Ho approfittato del tempo libero per andare a visitare ed esplorare la zona. È stato molto bello, a parte il maltempo che disturbava spesso le nostre giornate.
L’approdo a Vulcano avviene sentendo subito la classica puzza di Zolfo che fuoriesce dal suolo e ogni tanto seguono ventate anche più forti. Il paesino è molto piccolo, sviluppato nella fascia nord di Vulcano, prevalentemente all’interno della caldera de “la fossa” e nella zona sud verso “il piano” dove si concentra più densità abitativa durante l’arco dell’anno. La popolazione che d’estate conta alcune migliaia di persone, durante la stagione invernale scende a poche centinaia.
La zona nord è costruita ovviamente sul suolo vulcanico dell’isola all’interno di una depressione strutturale molto giovane che ha formato il cono attuale. È molto turistica, infatti ci sono le viuzze principali con il minimo indispensabile: qualche bar, tabacchi, edicola, ristoranti, negozi di souvenir, un supermercato, la vasca dei fanghi dove i turisti fanno il bagno termale. Più avanti invece troviamo delle belle piscine geotermiche, con acque non troppo calde ma ricche di sali minerali, per rilassarsi e fare anche l’idromassaggio, con vista su Vulcano.
Verso nord si passa dalle spiagge di porto di Ponente e Levante, le famose spiagge nere prodotte da ceneri e roccette espulse dalla recente attività di Vulcanello.
Vulcanello è il vulcano più giovane, che ha prodotto attività varie e più o meno potenti, inizialmente isola solitaria e poi unitasi a Vulcano. Il prodotto delle sue attività, combinato con l’azione erosiva del vento, ha creato la valle dei mostri, da visitare perché sono presenti morfologie e strutture di lava che ricordano appunto dei mostri.
Altro punto interessante da vedere è il centro Vulcanologico dell’INGV “il vulcano informa“, dove io ho lavorato. Importante farci un salto prima della salita al cratere se possibile, per avere informazioni precise.
Belle anche le montagne della Lentia, fatte da lava viscosa che al tempo della formazione non fluiva e si è concentrata attorno il punto di emissione.
Mezza giornata è da dedicare alla salita al cratere, attraverso un facile percorso di 300 m. Si consiglia un giro dell’orlo in senso orario perché un tratto è composto da roccette incoerenti e ci si può facilmente far male.
Si passa dall’area fumarolizzata, con le classiche colorazioni gialle e bianche ad alta temperature, una vasta area spettacolare. Si fa il giro del cratere e si arriva in vetta dove si vede l’intero arcipelago. Continuando poi si incontrano le bombe a crosta di pane, caratteristiche di Vulcano per l’interazione tra la lava e l’acqua di falda dell’isola che crea particolari esplosioni. Finendo il giro si ritorna giù in poco tempo.
Come ultimo posto da visitare vi consiglio la zona del Piano. Qui si possono esplorare in macchina scorci, falesie e coste frastagliate che caratterizzano la costa sud, fino al monte Saraceno e al monte Aria, che rappresentano le vette più alte dell’isola.
Io vi consiglio di visitare anche Stromboli, Lipari e Salina, e vi assicuro che non rimarrete delusi. Mi è stato proposto di provare la stessa esperienza a Stromboli l’anno prossimo in un altro centro divulgativo. Accetterò sicuramente perché vedere e camminare sulle fumarole mi fa sentire un bambino che riceve il suo primo regalo.
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