
Percorsi panoramici sull’Etna: trekking dalla Schiena dell’Asino alla Montagnola
Chi ha letto i miei post su Gente in Viaggio avrà ormai capito chiaramente che la mia grande passione è camminare, tra crateri e vulcani si intende. Tra tutti il mio preferito non può che essere Sua Maestà l’Etna. Il grande vulcano all’ombra del quale sono cresciuto e che nonostante i miei studi continua ad essere fonte inesauribile di stupore e mistero. Uno dei percorsi più interessanti è quello che dalla Schiena dell’asino arriva alla Montagnola sul versante meridionale del vulcano.
Come prepararsi a un trekking sull’Etna
Ecco qui una piccola guida per chi, con una giornata libera a disposizione, si trovasse da quelle parti e volesse intraprendere questa passeggiata in montagna. Intanto lasciatemi condividere con voi qualche dato tecnico.

- Partenza da quota circa 1800 metri (Schiena dell’Asino) e arrivo a circa quota 2650 (Montagnola)
- Percorso adatto per persone allenate.
- Dislivello di circa 800 metri
- Media difficoltà
- Ci troviamo nel settore meridionale dell’Etna
- Alcuni tratti del percorso sono esposti soggetti a venti molto forti
- Terreno molto variabile: canaloni, tratti facili, tratti esposti e scoscesi, sentiero e terreno libero.
- Assolutamente da portare macchina fotografica dentro lo zaino e piumino. Quest’ultimo molto utile una volta arrivati in cima
Uno dei più bei percorsi dove poter ammirare una vasta variabilità di paesaggi, considerando il panorama che è possibile vedere e la bellezza dei luoghi che si possono ammirare lungo il cammino, è sicuramente uno dei percorsi più belli, mediamente impegnativi, è il tracciato che va dalla Schiena dell’Asino (quota circa 1900 metri), alla Montagnola (circa quota 2600 metri).

Seguendo questo percorso, si attraversano torrenti occasionali, dovuti principalmente allo scioglimento delle nevi in quota, che erodono la superficie della roccia basaltica facendole assumere un colore grigio chiaro e molto levigato, inoltre man mano che si sale si possono osservare spettacolari fratture e strutture vulcaniche recenti che dominano il paesaggio, non solo si attraversano vasti canaloni sabbiosi in diagonale che ti permettono di osservare il paesaggio circostante circondato da distese chilometriche di lave, boschi fitti e la scarsa vegetazione che attecchisce sulla roccia segnando limiti altitudinali.
Continuando la nostra passeggiata si arriva dopo circa 45 minuti di camminata lungo un percorso molto facile e poco pendente ad un’area abbastanza piatta che termina su un belvedere che ci separa dalla Valle del Bove da una scarpata di circa 300 metri. Qui è possibile ammirare la maestosità e la grandezza di quella che fu migliaia di anni fa uno dei teatri eruttivi dell’Etna, che ha determinato un susseguirsi di eruzioni ed esplosioni che oggi formano la Valle del Bove e il tutto il complesso Vulcanico visibile a noi.
Scaliamo l’Etna, insieme
Se facciamo una panoramica a 180 gradi di quello che abbiamo di fronte osserviamo delle ripide pareti che bordano queste enorme vallata ed ecco che si nota al centro di questa vallata un campo di lava estesissimo con pareti molto ripide talora circondate dai cosiddetti “dicchi”, cioè fratture verticali nella roccia vulcanica, dove il magma ancora fuso e caldo sfruttando le debolezze strutturali nonchè attirato dal vuoto, si insinua e solidifica fino a quando l’erosione del tempo non le mette a nudo formando queste particolari strutture.



Qui è possibile fare una sosta e consumare qualche snack, è l’occasione per spiegare al gruppo quello che vede davanti a e prima che veniate sommersi dalle domande. In questo punto infatti è possibile ammirare la costa ionica, nelle belle giornate soleggiate e chiare si scorge anche la Costa Calabra meridionale e i crateri centrali da un lato e dall’altro (considerate che questo percorso, turisticamente parlando, attraversa alcuni dei punti più panoramici dell’area).
Continuando il percorso in salita si percorre la cresta della Schiena dell’Asino in direzione Montagnola, un cammino di circa 2 ore e mezza ci separa dalla nostra destinazione.
Nelle giornate nuvolose questo percorso è molto bello perché ci si ritrova a camminare al di sopra delle nuvole e credetemi, si ha davvero la sensazione di camminare su un pavimento di nuvole: un’esperienza suggestiva come poche altre!

Man mano che si continua a salire, il panorama cambia perché si ha una vista più generale e più vasta dell’intera Valle del Bove. Mano a mano si possono notare diversi coni più o meno recenti, ripidi pendii, rocce sparse anche di diversa colorazione dovute al fatto che si sta camminando su antichi condotti vulcanici sulfurei, dove le rocce appaiono colorate di giallo proprio per questa ragione e rappresentano la migrazione delle attività dell’Etna da Est (Mar Ionio), ad ovest (crateri attuali).
Una volta arrivati alla Montagnola ci avviciniamo sempre di più ai crateri centrali e ce li troviamo di fronte arrivati a questo punto, essendo quest’area molto esposta e quindi molto vento sarà un vero ristoro potersi rifugiare nel vicino rifugio della funivia dell’Etna a quota 2650 m, dove è presente un bar ristorante è un piccolo negozio souvenir e da cui partono le escursioni in jeep verso le sommità del vulcano.

Siamo a metà giornata, ci fermiamo al rifugio per la pausa pranzo ed ecco che quasi sempre succede che il tempo cambia improvvisamente. L’Etna è così: il cielo si fa coperto e d’improvviso vento e freddo sono più aggressivi. Fattori che se non altro accelerano la discesa e il cammino verso il ritorno sfruttando i canaloni sabbiosi, pendenti e molto divertenti se presi lasciandosi andare in corsa, e in poco tempo si ritorna giù per chiudere il nostro bellissimo giro.
Alla fine di questa escursione tutto sommato abbastanza breve, consiglio di salutare i compagni di avventura con un’altra sosta al vicino pianoro del Rifugio Sapienza dove potrete prendere un bel caffè o un’ottima cioccolata calda con arancino al pistacchio!
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