
Passeggiata a cavallo tra le campagne di Cerveteri
“T’ho dato un cavallo mica un decespugliatore!”, urla Massimo Di Marco Berardino, alias Max Dmb, un vero esperto nell’ambiente dell’equitazione e dell’addestramento. Ci vuole polso per guidare un gruppo di sei inesperti cavallerizzi in passeggiata per la campagna di Cerveteri, e Max di certo non ci va leggero quando si tratta di redarguirci perché il cavallo si ferma a mangiare le foglie degli alberi o perché tenta di superare gli altri uscendo dalla fila indiana o perché si tengono male le briglie. Tutto è nato da un’offerta su Groupon che proponeva una vantaggiosa escursione per le colline etrusche in sella a un equino. Le scuderie Longatti si trovano a 8 chilometri dalle stupende necropoli di Cerveteri e offrono un centro scuola di equitazione western, una pensione per cavalli e un centro addestramento.
Dopo 10 minuti di teoria su come stare in sella, come tenere le redini, come dare input al cavallo, siamo partiti insieme a Max e altre 5 persone alla volta della campagna laziale. Step numero uno: salire sul cavallo (la mia Betty era una graziosa femmina) e familiarizzarci un po’. Step numero due: tutti precisi in fila, si parte!
Tra campi sconfinati, viottoli disconnessi e verdi boschi abbiamo trascorso un’oretta abbondante tra il terrore di sbagliare qualcosa con il cavallo, e quindi ricevere i rimproveri bonari di Max, e la contemplazione di un paesaggio bucolico. L’occasione giusta per passare una giornata lontano dal caos di Roma e nel relax più totale. La passeggiata è stata tranquilla, tranne i cinque minuti di trotto di cui ho portato i postumi al fondoschiena per i successivi due giorni, la mia Betty ha fatto il suo dovere portandomi a scoprire le bellezze delle colline tutt’intorno e cercando di straforo di rimediare qualche foglia. Un po’ stancante per il caldo (consiglio infatti l’uscita al tramonto, magari un leggero venticello e la luce più dolce del sole possono rendere ancora più piacevole la gita) ma una volta ritornati in scuderia c’era un buon vino locale ad aspettarci per un aperitivo.
E poi è arrivata l’ora di rifocillarci. Adiacente al maneggio, all’ombra di grandi tendoni e con la compagnia dei tanti cani che vivono lì, dolcissimi cuccioli compresi, con gli altri ospiti del maneggio, con Max e Margherita, anche lei cavallerizza provetta, abbiamo pranzato tra chiacchiere e risate. Il menu comprendeva un tagliare di salumi e formaggi, ottimi fagioli con le cotiche e carne alla brace. Ovviamente tutto innaffiato dal vino bianco sincero del posto. Caffè e ammazzacaffè.
Tra una chiacchiera e l’altra Max ci ha raccontato della sua grande passione per i cavalli: “La mia missione? Quella di creare equilibrio fra cavallo e cavaliere, o semplice proprietario, per far sì che le due specie parlino una lingua il più possibile comprensibile a entrambi”. Insieme a Margherita ha vinto molti campionati italiani e i cavalli che ci hanno portato in passeggiata sono tutti ex animali da gara che Max ha deciso di tenere. Come Ferro, 15 anni, o Lully addestrata anche per fantini ciechi. Il metodo di lavoro utilizzato da Max è quello dell’imprinting dolce, è stato uno dei primi in Italia ad aver importato l’horse imprinting, studiando l’etologia e la comunicazione equina. “Quando ho deciso di dedicare la mia vita ai cavalli, mi sono reso conto che, sia che si tratti di monta inglese, western o da lavoro, in realtà l’equitazione corretta è solo una, cioè quella che si basa sull’assoluto rispetto del cavallo, sulla interpretazione del suo linguaggio, sulla necessità di creare un rapporto di equo rispetto tra cavallo e cavaliere. In questo nostro mondo tendiamo ad “ umanizzare “ troppo i nostri animali, pretendendo che alla fine comprendano e parlino il nostro linguaggio, senza preoccuparci invece di conoscere il loro. E’ giusto imparare a sussurrare ai cavalli ma è altrettanto giusto imparare a comprenderli quando loro sussurrano a noi”.
In conclusione è stata un’esperienza divertente, da rifare sicuramente e un’occasione per staccare la spina e ritemprarsi. La simpatia di Max unita al luogo e ai cavalli hanno reso piacevoli le ore trascorse qui a Cerveteri.