Sartiglia degli asini

Oristano: risate e tradizioni alla Sartiglia degli asini

Carnevale, tempo di Sartiglia ad Oristano! Ma non solo. La Sartiglia non si svolge soltanto la domenica ed il martedì grasso, ma anche il sabato: la famosa Sartiglia degli asini tanto attesa da tutta la popolazione della città. È la versione comica della Sartiglia vera e propria.

Il tutto si svolge nel primo pomeriggio, alle 14, presso il quartiere di Sant’Efisio detto anche Su Brugu. La manifestazione inizia quando il “gremio“, o meglio gli amici e i parenti del capocorsa, si recano a casa dello stesso per poi condurlo nel luogo dove si svolgerà la vestizione : il momento in cui il semplice uomo diventa il capo della Sartiglia. Si crea così il corteo con tutti i partecipanti in sella ai loro asinelli vestiti con abiti goliardici, dal pagliaccio all’elefante, alla scimmia, ai personaggi Disney e non potevano certo mancare le ballerine di can can. Tutto ciò scandito dal rullo dei tamburini e dei trombettieri che, coinvolti dal clima festoso sono mascherati a tema. Fanno parte del corteo anche i due compagni di corsa di Su Componidori, su secundu e su terzu che, fedelissimi, gli staranno accanto per tutta la durata della manifestazione. Anche loro, seguono il clima che caratterizza tutta la giornata e si vestono con costumi che non hanno niente a che vedere con quelli della Sartiglia, ma con maschere e vestiti del carnevale di Mamoiada. Da non dimenticare la padrona di casa: Eleonora d’Arborea, interpretata da un simpaticissimo ragazzo vestito da donna con una coroncina color argento sulla testa, lunghi capelli neri, un proposeroso seno e due labbra rosso fuoco.

La goliardia è di casa, accompagnata e facilitata dal passaggio di bicchieri di vernaccia offerti a tutti. Non mancano le zeppole e le frittelle, i coriandoli, le stelle filanti e la schiuma.

La meta sembra lontanissima e finalmente, dopo soste obbligate dai poveri asinelli stanchi, che a volte s’impuntano e non si muovono più, finalmente si arriva al luogo della vestizione, gremito di folla che canta inni e canzonette per festeggiare il capocorsa in arrivo.

Sartiglia degli asini

Dietro la chiesa di Sant’Efisio, si trova un cassone di un furgone sul quale sono state posizionate una sedia (per la vestizione de Su Componidori), i cesti con i vestiti, la maschera dello stesso.

Sul cassone sono già presenti le immancabili e preziose Massaieddas (giovani ragazze vestite col tipico costume sardo, che si occupano della vestizione de Su Componidori). Questo la domenica e il martedì, non oggi! Oggi, le Massaieddas sono tre uomini, vestiti da donna, con reggicalze, scarpe con il tacco, reggiseno, rossetto e lunghi capelli. Che ridere! Accanto a loro, lo speaker che racconta e spiega ciò che avviene.

Su Componidori sale sul cassone, si siede sulla sedia e da qui in avanti che inizia la vestizione. Giù dal palco, donne, uomini, bambini e curiosi che ridono di gusto.

Dietro di loro gli altri cavalieri sui loro asinelli che ragliano. C’è anche un uomo vestito da Regina Elisabetta. Questo perché pochi giorni fa, è stata avanzata una proposta per far portare la Sartiglia a corte, per il compleanno della Regina.

La vestizione inizia, legando alle braccia de Su Componidori i due laccetti rossi, il capocorsa che richiede la Vernaccia, le Massaieddas che mettono in mostra le loro grazie. Il rullo dei tamburi e lo squillo delle trombe si fanno sentire, anche perché, giustamente devono scandire ogni momento della vestizione. Si prosegue chiudendo la camicia de Su Componidori con i bottoni d’oro (in questo caso utilizzando del semplice nastro colorato); il corpetto fatto di lana di pecora; la maschera, il momento più solenne in realtà, ma non oggi. Per concludere con il velo di lino bianco e il cilindro di colore nero. Le Massaieddas cuciono con tanta attenzione e cura la maschera, tant’è vero che sbagliano un bel paio di volte. Con le loro mani che non sono sottili, fini e delicate come quelle delle giovani e vere Massaieddas.

Sartiglia degli asini

Il capocorsa è pronto. Gli applausi sono numerosissimi e anche gli hip hip urrà. Ora Su Componidori deve salire sopra l’asinello. Compito non facile, considerando che l’asino non vuole proprio spostarsi, dopo aver ringraziato le Massaieddas in modo caloroso e aver aspettato che l’asino si avvicinasse al cassone, Su Componidori riesce a salire. Ricordiamo che Su Componidori non può toccare terra sino alla fine della manifestazione, quando verrà tolta la maschera e tornerà ad essere uomo.

Ora è tempo di trasferirsi in via Mazzini dove avverrà la corsa alla stella, e a seguire le Pariglie (gruppo di tre cavalieri su tre cavalli, svolgono acrobazie). Con calma e senza fretta, a passo d’uomo gli asinelli, i tamburini, i trombettieri, turisti, appassionati, popolazione si reca in via Mazzini. Qui, la sabbia è stata già spianata, le transenne sistemate e le tribune già colme di persone. Posizionata la stella, si inizia. Il primo ad eseguire la corsa è ovviamente Su Componidori con la spada, ma è lentissima, come potete ben immaginare e gli asinelli hanno anche bisogno di una spintarella per poter partire. A dar quest’aiuto è la povera Eleonora D’Arborea, la giudichessa.

A seguire Su Segundu, Su Terzu e poi tutti gli altri cavalieri. Nonostante la bassissima velocità, alcuni cavalieri mancano la stella. Durante la discesa alla stella, si ride, si scherza, si beve la Vernaccia e si mangiano le zippole.

Poi si torna a Su Brugu, dove si svolge la svestizione. Su Componidori, risale sul cassone, si siede sulla sedia e le Massaieddas iniziano l’operazione di svestire il capocorsa. Slegano il velo, tolgono il cilindro, sfilano le fettuccie e tolgono la maschera. Scatta un lungo e potente applauso. Su Componidori è tornato uomo.

Dopo un ultimo brindisi, tutti ci diamo appuntamento a domani, domenica primo giorno di Sartiglia vera e propria con il gremio dei contadini!

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bepposimo

bepposimo

Innamorato della vita, del mondo, della natura e dei viaggi! Sempre alla scoperta di nuovi posti, paesi, paesaggi e culture! Appena posso scappo in viaggio con zaino in spalla...perchè nella vita non si finisce mai di imparare!

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