
Un compleanno speciale on the road nel Paese dei Tulipani
Aprile 2017.
Desideravo così tanto andare in Olanda che una volta lì ero incredula dallo stupore!
La Primavera sfoggiava i suoi colori, tapezzando qua e là Amsterdam come un quadro.
Di questa città se ne parla tanto, anche troppo ed a sproposito: è una città bella, pulita e ricca di cultura, gli abitanti sono felici e trasmettono per osmosi il loro modo spensierato di vivere. E’ una città piena di tradizioni ed ancora legata al passato con una produzione propria di materie prime: formaggio, patate e carne.
Ma veniamo a noi ed al mio itinerario in Olanda: quattro giorni ben articolati!
6 Aprile, è mattino presto quando atterriamo su Amsterdam, dal finestrino dell’aereo a prevalere è il verde dei mille campi ed i mulini a vento fino a scorgere il gran canale e poi la pista. Una volta scesi, si sale in macchina pronti all’on the road. Se posso darvi un consiglio, evitate di noleggiare la macchina, il parcheggio costa minimo 5 euro l’ora! Nonostante questo caro dazio non ci siamo arresi ed abbiamo proseguito imperterriti tappa per tappa. Parcheggiata la macchina nelle varie stradine della città, è ora di esplorarla a piedi o in bicicletta, che la magia abbia inizio!
Subito sarete colpiti dalle case storte, vi chiederete perchè, a causa di una tassa: in passato il governo olandese aveva imposto infatti una tassa per il suolo occupato; così i proprietari delle case, per evitare un caro prezzo, le fecero costruire strette e lunghe. Ciò comportò diversi problemi, immaginate di portare mobili su per quelle scale, e si provvedette a installare sotto al tetto una trave con il gancio per la carrucola. Le case inclinate in avanti agevolarono il carico non danneggiando le facciate. Questa imperfezione le ha rese affascinanti agli occhi di tutti, convinti sia un’illusione ottica!
Il fascino dei canali con tutti quei ponticelli ti fa innamorare; ancor più suggestivo diviene farsi cullare, per qualche oretta, in un battello. Scopriamo Amsterdam dall’acqua, ponte per ponte, canale per canale, casa per casa, perchè dovete sapere che tutto è possibile in questa città, anche vivere su una casa battello, con i vari balconcini, pieni di fiori, biciclette e roba vintage. Ritornati sulla terra ferma l’odore che si sente è quello delle patatine fritte e come resistere a Mannekenpis 🍟. Passeggiando passeggiando si fa sera, Amsterdam si illumina e si sveglia:
“E’ bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si conosce, tra quelli che campano di notte. Le persone perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l’assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perchè così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede di conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. E’ una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.”
Questa citazione di Erri De Luca, mi sembra perfetta per descrivere Amsterdam, si capovolge, si riempie di gente e si fa baldoria, ogni strada è affollata, una in particolare, quella delle vetrine, i coffee shop sono uno dietro l’altro e tra ragazzi ci si diverte. Insomma di notte vedi ciò che di giorno non è e ti sorprendi perchè nonostante tutto ciò che può sembrare è una città ordinata, senza confusione, solo un pò di brio nell’aria, creato più da visitatori che da gente locale.
Usciamo dalla città
7 Aprile, colazione con un Waffle e si parte per Keukenhof, a soli 39 minuti dalla città, è il parco più bello del mondo con 7 milioni di fiori da bulbo. Rimarrete a bocca aperte dai milioni di colori, le varie sfumature ed il profumo inebriante nell’aria.
All’interno del parco è possibile non solo visitarlo a piedi ma anche fare un giro in battello, tra le distese di tulipani. Mezza giornata è più che sufficiente, una volta fuori vi sembrerà di esser appena stati dentro un quadro di Van Gogh! Il biglietto non è economico ma ne vale, a parer mio, la pena, inoltre ricordate che il parco non è sempre aperto, ci son dei periodi ben precisi, la primavera è la stagione migliore per viverlo.
Il pomeriggio è ancora lungo, proseguiamo per Haarlem: una piccola cittadina, porto commerciale del Mar del Nord. Passeggiando per il centro storico della città è possibile notare edicifi medievali, cortili ed il Molen de Adriaan, mulino a vento. Difficile non rimanere colpiti!
La giornata continua ed una volta tornati ad Amsterdam andiamo dritti alla Casa di Anna Frank, mi raccomando prenotate i biglietti in anticipo, le file sono interminabili! Un salto nella storia non indifferente che ti lascia con i brividi addosso: non appena si entra sarete catapultati negli anni della seconda guerra mondiale, quelli del terrore, dove una ragazzina doveva rimanere nascosta per paura di essere deportata nei campi di concentramento. Non credete di trovare una casa immobiliata, filo conduttore sarà la voce di Anna che vi guiderà tra scale strette e nascondigli. Se avete letto il suo diario capirete ancor meglio ciò che ha vissuto. La visita è conclusa, si ritorna ai tempi d’oggi con una consapevolezza in più. Si è fatta ora di cena, la voglia è quella di mangiare in un locale prettamente olandese: Moeders, è il suo nome e non appena entrate rimarrete sopresi dalle centinaia di fotografie appese sui muri. Non solo è carino ma i proprietari sono gentilissimi e si mangia molto molto bene, la cucina tipica è strepitosa: dal Wijnkaart all’Hotchpotch.
Un compleanno davvero speciale!
8 Aprile, ho avuto la fortuna di festeggiare il mio compleanno in questa splendida città. La giornata è nuvolosa ma il tempo non ci frena, Amsterdam è una città così ricca di cultura che puoi passare da un museo all’altro e divertiti. Quello imperdibile è senza dubbio quello di Van Gogh: museo interattivo e non una semplice mostra di quadri, attraverso una guida virtuale ripercorri tutta la vita del pittore e ti immedesimi in lui tra lettere, stati d’animo e tavolozze di colore. Lui già sapeva quando scrisse:
“Non posso cambiare il fatto che i miei quadri non vendono. Ma verrà il giorno in cui la gente riconoscerà che valgono più del valore dei colori usati nel quadro.”
Non potevo desiderare inizio migliore, e non appena usciti da lì, tra spiragli di sole si sale in macchina direzione Zaanse Schans. E’ così peculiare come cittadina che per un attimo nella mia mente scorrevano le parole di Miguel de Cervantes:
“In questo mentre, scòrsero trenta o quaranta mulini a vento che sono in quella pianura, e come Don Chisciotte li ebbe veduti, disse al suo scudiero:
– La fortuna va guidando le cose nostre meglio di quel che potessimo desiderare; perchè, vedi là, amico Sancio Panza, dove si scorgono trenta o pochi di più, smisurati giganti, con i quali penso di battagliare sì da ammazzarli tutti. Con le loro spoglie cominceremo a farci ricchi, poichè questa è buona guerra, ed è anche gran servigio reso a Dio sbarazzare da tanto cattiva semenza la faccia della terra.
– Quali giganti? – Disse Sancio Panza.
– Quelli – risposte il padrone – che tu vedi laggiù, con le braccia lunghe, che taluni ne sogliono avere quasi di due leghe.
– Guardate – rispose Sancio – che quelli che si vedono laggiù non son giganti, bensì mulini a vento, e quel che in essi sembrano braccia sono le pale che, girate dal vento, fanno andare la macina del mulino.
– Si vede bene – rispose Don Chisciotte – che in fatto d’avventure non sei pratico: son giganti quelli; che se hai paura, scostati di lì e mettiti a pregare mentre io vado a combattere con essi fiera e disuguale battaglia.”
Infatti essa è una piccola comunità di mulini a vento e 40 case di legno che fanno da cornice al fiume Zaan. Sembra di stare in un museo a cielo aperto e di rivivere il periodo della rivoluzione industriale, una piccola Amsterdam non evoluta rimasta nel 1800. E’ possibile inoltre assaggiare formaggi tipici, indossare abiti caratteristici e ballare con ai piedi i Klompen, zoccoli tradizionali olandesi.
20 minuti e si torna nella capitale, pronti per un aperitivo al tramonto e quale posto migliore se non l’A’DAM Lookout: terrazza panoramica a 100 metri d’altezza. Si sale in pochi secondi con un ascensore con spettacolo di luci, al 20esimo piano c’è un piano bar e non appena si esce un’altalena sospesa nel vuoto. Adrenalina allo stato puro: provare per credere! Con le gambe ancor tremanti e la mente incredula si scende da lì, è ora di cena. Si va al ristorante, finito di mangiare, ordino il dolce, la cameriera vede che poggio la candelina sulla fetta di torta e gentilmente mi accende la fiamma ed in un battito di ciglia vedo luci soffuse, sento happy birthday di sottofondo e tutto il ristorante che batteva le mani a tempo. Inutile descrivervi la mia faccia sopresa, penso sia stato uno dei miei migliori compleanni fino ad oggi, non avrei potuto desiderare nient’altro. Gli olandesi sono proprio come i siciliani: con il cuore grande.
Felice dei giorni trascorsi, è arrivato il 9 Aprile: giorno di partenza e rientro a casa.
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Baci, Giulia 😘