
Olanda slow: Giethoorn, fuori dalle solite rotte
Giethoorn, la piccola Venezia del nord. Un vero paese delle fiabe fatta di casette tutte uguali di mattoncini, tetti ripidissimi rivestiti con una specie di canneto, giardino tutt’intorno e barchetta parcheggiata davanti la porta di casa. Si perché a Giethoorn le macchine non esistono. La puoi visitare solo a piedi, in bici o in barca.
Questo piccolo paesinosi trova al nord dell’Olanda. Molte volte ci concentriamo sulle capitali europee e tralasciamo i posti meno conosciuti credendo siano meno affascinanti o meno belli e invece sono proprio i posti meno turistici che poi alla fine del viaggio ci colpiscono di più, per quella bellezza che ancora non avevi visto in nessun post o blog o rivista.
Come ho scoperto questo posto? Ho cercato su google maps i paesi con il nome più strano circondato dal verde, perché amo la natura e snobbo volontariamente i palazzoni di città.
Raggiungere questo posto non è stato complicato. Ho preso un treno da Amsterdam fino a Steenwijk (se non ricordo male ho fatto un solo cambio di treno, ma dato che in Olanda i mezzi pubblici sono molto efficienti non perdi tempo) e poi ho preso un bus (il 70) che in 20 minuti ti porta in questo gioiellino di villaggio.
Ho alloggiato in una mini mansarda nel bel mezzo del niente, la sera non c’era nemmeno l’illuminazione pubblica, e la notte sentivi solo il fruscìo del vento, il belare di qualche pecora, l’abbaio di un cane in lontananza… nessun rumore di auto!
Fuori in veranda ho alzato la testa verso il cielo e sono rimasta letteralmente a bocca aperta, potevi contarle tutte le stelle e vederne anche qualcuna cadere.
Se cercate un posto per divertirvi di certo non siete nel posto giusto, ma se volete sentire la pace interiore allora non vi resta che fare le valigie e partire!
La proprietaria del mio alloggio mi ha messo anche a disposiziobe gratuitamente una bici per arrivare in centro, che io ho sfruttato per spostarmi anche nei paesini vicini perché l’Olanda si sa, la si potrebbe girare tutta in bici per la sua estensione pianeggiante.
Un’altra cosa di cui mi sono innamorata è stata la gentilezza dei suoi abitanti (che non sono molti).
Oggigiorno siamo abituati a correre, fare sempre tutto di fretta perché il tempo non ci basta mai e nonostante corriamo, non ne abbiamo abbastanza. Così accorpiamo più cose per ottimizzare, dimenticandocene altre che un tempo erano fondamentali.
Passiamo gran parte del tempo con lo sguardo fisso su un telefonino senza accorgerci di ciò che ci circonda, chi abbiamo accanto. Preferiamo dispensare sorrisi e saluti sui social piuttosto che nella realtà: ecco, questo è ciò che non è accaduto a Giethoorn! Non so quante volte in una giornata ho dato il buongiorno e ho sorriso di cuore. Le persone si fermavano a chiederti se volessi una mano non appena ti vedevano con una mappa in mano e ti offrivano il loro aiuto.
A volte ho pensato di essere stata catapultata in un’altra realtà perché non siamo più abituati a questi ritmi decisamente più lenti. Qui la vita non è frenetica e per qualche giorno è stato davvero bello scendere da quel treno in corsa che sfreccia e non ti fa vedere la bellezza che si nasconde dietro una vita a velocità di crociera.