
Viaggi culturali: musei da non perdere in Trentino Alto Adige
Un viaggio nell’offerta culturale della regione del Trentino Alto Adige tra siti archeologici, musei delle tradizioni, scientifici e militari, passando per camminate nella natura alla scoperta della biodiversità. La parola museo può essere interpretata in senso ampio, riferendosi a tutto quello che è cultura e ci aiuta ad ampliare le nostre conoscenze.
Nella rete dei Reti
Cominciamo dall’antichità e diamo soddisfazione agli appassionati di archeologia. Conoscete i Reti? Il famosissimo popolo che abitava l’attuale Trentino Alto Adige prima dell’arrivo degli onnipresenti Romani. Per qualcuno discendevano dagli Etruschi, tutti pensano avessero contatti con i Celti. In ogni caso, al Museo Retico di Sanzeno (in località Casalini) potrete rivivere quella parte di storia, lontana ma sempre affascinante, che va dall’eta del Rame a quella del Bronzo tramite sussidi multimediali e laboratori didattici. Infine potete rivivere la storia della Valle circostante buttandovi nel Pozzo del tempo.
I musei della tradizione trentina
Se vi trovate a Trento potreste fare un salto al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina che si trova nell’antica Prepositura agostiniana, convento fortificato del 1100. Consigliato soprattutto se volete autoipnotizzarvi guardando una scacchiera dove il nome Maximilianus viene ripetuto 143 volte. L’opera è stata realizzata nel 1516 per l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo che era stato lì in villeggiatura.

Il Museo della Civiltà Solandra si trova invece a Malè (c’è una strana omonimia con la capitale delle Maldive quindi attenti ai risultati di Google) nella Val di Sole. Per rivivere nel solco della tradizione, questo Museo etnografico non vi deluderà anche perché esiste dal 1978 ed è stato ristrutturato nel 1983. Basta un’offerta per entrare. Finita la stagione estiva meglio telefonare per chiedere gli orari di apertura.
Spesso i musei dedicati alle tradizioni contadine si somigliano, ma vale la pena dedicare un po’ di tempo a capire da dove viene quell’ottimo formaggio che avete mangiato il giorno prima e divorato a colazione con la scusa del trekking. E quindi non potevamo non menzionare anche il Museo della Malga nel comune di Caderzone Terme a Palazzo Bertelli. Se ci andate potreste magari unire l’utile al dilettevole e inserire la visita nel giro delle malghe, un trekking imperdibile.
Dal museo bellico al cammino botanico
Per chi vuole dedicarsi alla cultura, camminando a tappe nella natura, il punto di partenza è Vermiglio da lì potete raggiungere il Museo del Forte Strino che domina dal 1862 quale fortezza bellica utilizzata soprattutto nel periodo delle guerre d’Indipendenza e, ovviamente, durante la Prima Guerra Mondiale (rinominata in una recente mostra “Guerra Bianca”). Finita la visita a questo luogo fondamentale del sistema di fortificazione trentino, ci si può spostare fino al passo del Tonale per ammirare le torbiere, un paradiso per gli appassionati di qualsiasi tipo di esseri viventi. Le torbiere costituiscono infatti un biotopo proprio perchè ospitano una ricchissima biodiversità: dalle creature acquatiche che popolano gli stagni ai pesci nei ruscelli passando per i rapaci. In un’ora e mezza di camminata sarete parte della natura, visto che il percorso si svolge in buona parte su suoli torbosi (appunto) e quindi intrisi d’acqua, vi conviene dotarvi di scarpe impermeabili o stivali. Inoltre se volete fare la foto al gheppio, vi conviene restare il più possibile in silenzio.

Per gli appassionati di storia contemporanea, anche tra le Valli trentine è possibile vivere (o rivivere) uno degli aspetti della guerra fredda. A Malga Zonta (1543m di quota) fu costruita dalla NATO tra il il 1966 e il 1977 la Base missilistica di Passo Coe – Monte Toraro. Veniva chiamata base tuono e rappresentava l’occupazione militare del Nord Est italiano, zona strategica rispetto al centro Italia. Dopo la sua bonifica, il comune di Folgaria ha voluto trasformare l’area in un polo d’attrazione a fini storici, didattici e culturali.
Arte e scienza in città: Mart e Muse
Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto nasce nel 1987 proprio nella città in provincia di Trento dove mantiene la sua sede principale. A Rovereto potete trovare una narrazione corale del Novecento tramite opere d’arte, oggetti personali di artisti, documenti storici e molti altri materiali d’approfondimento quali ritagli stampa, fotografie, disegni e carteggi. Per chi dell’arte vuole sapere tutto – anche un po’ di dettagli e di gossip diciamolo – sappiate che al Mart trovate più di 50 fondi archivistici personali di artisti, architetti e critici d’arte. A Trento invece troviamo la Galleria Civica (esistente dagli anni Ottanta ma confluita nel circuito Mart nel 2013). Spazio ai giovani artisti con l’ADAC, l’Archivio Degli Artisti Contemporanei trentini.

Terza anima del Mart è una particolare casa d’artista. Anche se non conoscete Depero, la Casa d’Arte Futurista da lui elaborata e successivamente a lui dedicata, merita il vostro tempo. Si tratta infatti di un laboratorio basato sul progetto dell’artista stesso che cominciò a lavorarci un anno prima di morire nel 1959. Ci sono un po’ tutti gli elementi che rendono il Futurismo interessante anche per chi pensa di non capire nulla di arte: ironia, originalità, lotta alle tradizionali gerarchie che caratterizzavano il mondo dell’arte.
Per gli appassionati di scienze (ed in generale per tutti i curiosi) consigliamo un giro itinerante per scoprire tutte le componenti del Muse. Non si tratta di letteratura greca, ma del Museo delle Scienze che ha base a Trento ma si compone di diverse sedi sul territorio. A Predazzo, ad esempio, trovate il Museo Geologico delle Dolomiti (che dal 2009 è entrato nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Unesco) che fa parte della rete MUSE dal 2012 (anche se esiste “solo” dal 1899). Non a caso parliamo di un patrimonio di oltre 11.000 esemplari. L’aspetto più interessante della sede trentina del MUSE, è la sua struttura architettonica ed espositiva. È un museo che sembra incarnare l’anima del Trentino perchè viene usata la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. Praticamente andare dalla terrazza al primo piano significa passare dal sole alla serra tropicale, passando dal ghiaccio ed addentrandosi nei segreti della biodiversità. Un bel modo per narrare la scienza a tutti, adulti e bambini.
Concludiamo infine decisamente con un “non museo” dedicato agli appassionati di architettura. Vi consigliamo di fare un giro ad Arco di Trento per vedere da vicino la struttura di un’abitazione totalmente sostenibile e autosufficiente dal punto di vista energetico. Tradotto: zero bollette, zero impatto sull’ambiente fin dalle basi, tanto da essere definita “super sostenibile”. Nel 2006 l’International Living Future Institute di Seattle, ha creato la certificazione “Living Building Challenge” o “LBC“. Questo edificio, a meno di un’ora da Trento, sarà il primo realizzato in Italia e vedrà la sua inaugurazione nel 2017.
Se volete approfondire e conoscere altri aspetti culturali e non solo del Trentino Alto Adige, vi consigliamo Trentino. Una guida curiosa.
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