Viaggio a Mosca: inaspettata Metropoli

Sono arrivata a Mosca in treno, viaggio notturno in cuccetta da San Pietroburgo. La prima impressione è stata quella di una città più viva e vera rispetto alla Venezia del Nord.

Dopo aver visto l’esterno del Teatro Bol’šoj (purtroppo in agosto è chiuso), ho ammirato la facciata in stile Liberty dell’Hotel Metropol e sono entrata per respirare l’atmosfera di quell’alta società russa e internazionale che alloggia in questo splendido albergo.

Da lì, in due passi, si è nell’enorme e leggendaria Piazza Rossa. Spesso è piena di bancarelle e, infatti, quando ci arrivo è coperta da corner shop e da un enorme palco per il Festival delle orchestre. Difficile percepirne la grandezza, ma l’importanza di questo luogo, cuore di Mosca, si respira a ogni passo.

Quello che colpisce di più sono le mura e i palazzi di mattoni rossi – enormi e maestosi -, il brulichìo di gente, turisti e autoctoni; la Chieda di San Basilio con i suoi pinnacoli colorati che sembra uscita da una fiaba di Afanas’ev.
Le facciate sfavillanti di luci dei magazzini GUM – il primo grande centro commerciale della storia – che anticipano il Natale in Russia. All’interno, accompagnati da musiche belle époque, ci sono le maggiori griffe internazionali, ma anche un’eccezionale selezione di prodotti culinari locali.

Grandezza, solennità e rigore sono sicuramente termini importanti per descrivere la Piazza e lo spirito della città.

Dalla Collina dei Passeri si ammira lo skyline. Le imponenti Sette Sorelle, i grattacieli voluti da Stalin per festeggiare l’ottavo centenario di Mosca – l’ultimo è stato regalato alla Polonia – svettano e caratterizzano il profilo della città con quel loro stile realista sovietico che però a me fa pensare a Fritz Lang e al suo Metropolis.

Un altro luogo interessante è il cimitero di Novodevichy che racconta con i suoi monumenti e lapidi storie ed epoche passate. Personaggi famosi del mondo della politica, del cinema e dell’arte – da Gorbachov a Bulgakov, da Stanislaskij a Shostakovich – vengono ricordati e omaggiati in una malinconica sfilata.

In giro per la città ci si muove con la Metrò, essa stessa un’attrazione imperdibile: la più bella metropolitana al mondo. Un museo che corre lungo i binari, in cui ogni stazione racchiude stili diversi e racconta pezzi di storia.

Infine, il lato più piacevole: la visita ai parchi e alle vie ricche di negozi, musica ed eventi. La città pullula di artisti di strada, di ragazzi che improvvisano performance musicali sfidando il vento gelido. Via Arbat con i suoi ristorantini e il Parco Gorkij, dove, come nella celebre canzone degli Scorpions, si sente che il

vento del cambiamento soffia anche su Mosca.

Ovviamente la città è tanto altro (il Cremlino è l’attrazione principale, solo per citarne una), ma poter osservare questa metropoli del Nord con uno sguardo un po’ flâneur forse fa scoprire lati, scorci e atmosfere nascoste e uniche.

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Melissa Tirico

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