
Tre giorni a Monaco di Baviera: i locali da non perdere
La vera fortuna nella mia visita a Monaco di Baviera è stata quella di alloggiare sotto lo stesso tetto di una simpaticissima ragazza tedesca che ha voluto condividere con me e la mia amica italiana tutta la sua esperienza da studentessa universitaria mondana fuorisede nella città bavarese.
Nina (questo il nome della nostra chaperon tedesca) voleva che vedessimo diversi quartieri di Monaco, ognuno speciale e meritevole e non solo il centro come delle turiste qualsiasi.
La Capitale bavarese è infatti una città moderna in cui tradizione e innovazione convivono perfettamente e lo scopriremo già sbirciando sul fogliettino in cui campeggia la scritta” Munich Tips”.
GIORNO 1: LEHEL
Parte da Lehel l’itinerario che Nina ha previsto per noi. Immaginando che cammineremo un bel po’ ha pensato bene di consigliarci alcuni posti per rifocillarci a colazione e per la cena oltre a qualche bar che potrebbe essere effettivamente utile durante la giornata
Le stradine di Lehel – considerato il sobborgo più antico della città – sono così vicine l’una all’altra che senza neanche volerlo ci ritroviamo a vedere tutti e due i posti suggeriti. Scegliamo di sederci al Dukatz un piccolo caffè molto carino o super nice come dice Nina. Il posto è ideale per chi deve lavorare o leggere, caldo accogliente e ricco di delizie. Il secondo consiglio era per la Konditorei St.Anna, una pasticceria in piena regola dalla cui vetrina dolci dalle 3000 calorie a sguardo spuntano tentandoci. Per fortuna il clima mite ci ha fatto preferire il Dukatz e le sue fresche centrifugate di frutta e verdura.
Per la serata il consiglio di Nina si rivela straordinario. Die Goldene bar è un grandissimo ed elegantissimo cocktail bar proprio alle spalle del Kunst museum. Si affaccia con un’elegantissima terrazza sugli Englischer Gartens. È un posto magico in una serata estiva, l’atmosfera anni ’20 degli arredi lo rendono un posto retrò e molto swing. Inoltre i cocktail sono notevoli.
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GIORNO 2: GLOCKENBACH
Seguire i consigli di Nina nel nostro secondo giorno ci fa arrivare in un quartiere diverso dagli altri. Glockenback è la zona un po’ più alternativa dove grandi palazzi degli anni ’60 sono diventati alloggi colorati e ci sono tantissimi localini di tendenza. E’ il quartiere che non dorme mai, molto amato dalla comunità gay.
Ad esempio, facciamo colazione in un posto bellissimo che si affaccia su una bella piazza. Si chiama Cotidiano e ci si può sedere in uno dei tanti tavoli all’aperto per fare una mega pasto che assomiglia a un brunch. Il menu è super variegato e ricercato ma a colpirci davvero sono le dimensioni. Con un cappuccino ci nutri un’intera famiglia! Infatti viene offerto in un enorme tazzone bianco che ricorda più quelli nostri del caffè latte.
La passeggiata nel quartiere è davvero piacevole ma data la lauta colazione non proviamo il gelato di Jessas che Nina ci aveva caldamente raccomandato. In compenso arrivati a sera dopo le 21 ci ritroviamo quasi per caso nella piazzetta dove si trova Annam ristorante vietnamita della nostra lista. L’esperienza è sublime, l’atmosfera indimenticabile e il servizio di una cordialità esagerata. Purtroppo è anche molto caro e quindi dobbiamo limitare i nostri assaggi. Io prendo qualcosa con i gamberi e i noodles, il cui pensiero a distanza di mesi mi fa ancora venire l’acquolina in bocca.
GIORNO 3: MAXVORSTADT/SCHWABING
In questa zona passeremo una delle giornate più belle. Infatti si tratta senz’altro della parte più vibrante della città. Multietnica e studentesca a Maxvorstadt si trovano in realtà anche molti classici spot di Monaco tra cui una parte dei grandi giardini urbani, biblioteche, musei, università e i favolosi biergarten. Qui la lista di Nina si infittisce di posti un po’ hipster e un po’ bavaresi. St. Joseph Strasse è un paradiso di odori e localini tra cui quello di una celebrity tedesca – di cui non ricordo il nome – che è il proprietario di Das Gaumenspiel. Comunque noi dopo una bella mattinata passata a prendere un bagno di sole agli Englischer gartens ci buttiamo nella lunga coda che affolla I love Leo, una yogurteria molto popolare.
“Try this! Frozen yoghurt, best in Munich, awesome!!!”
In effetti il frozen yogurt è buonissimo e l’aria è proprio quella di una domenica rilassata e senza pensieri.
Per cena esperienza epica in uno dei famosi biergarten. Il Max – Emanuel ha un terrazzo favoloso pieno di piante e tavoli, una sezione etnica e poi finalmente l’area bavarese dove la birra si prende solo nei boccaloni di vetro e si mangia con dei menù da paura. Io prendo una schnitzel con gnocchetti e funghi che non dimenticherò mai. Facciamo amicizia con dei signori tedeschi che ovviamente parlano italiano e la birra ci rende allegre finchè non scatta l’acquazzone.
Domani sarà l’ultimo giorno a Monaco. Partirò solo dopo aver provato la colazione bavarese (che Nina non ci ha consigliato) di certo turistica ma dopo questi 3 giorni autentici un po’ di folklore ci sta tutto.
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