
Una città, la sua bevanda e il mare: Livorno e il Ponce [Gallery]
“Assai di Bianco, o Nando, assai di nero Ponce bevemmo e con saper profondo,
non lasciammo giammai tazza o bicchierino senza vedere il fondo”.
Giosuè Carducci
Il freddo tarda ad abbandonarci e Gente in Viaggio ha deciso di regalarvi la ricetta di una bevanda particolare, adatta ai mesi invernali, dalla lunga tradizione storica: il Ponce livornese.
Livorno è una città cosmopolita, lo è sempre stata. Le sue origini si perdono nell’epoca etrusca, ma è intorno all’anno 1000 che ne viene attestata l’esistenza, con il nome di Livorna: da lì in poi, moltissime etnie avrebbero affollato la città toscana, aperta a tutti anche grazie alla Costituzione Livornina del 1593, che incoraggiava l’afflusso di “stranieri”.
Così ebrei, greci, francesi, inglesi, armeni, olandesi, turchi, corsi e portoghesi hanno sempre frequentato la città, arricchendola con le proprie culture d’appartenenza. Proprio dalla commistione con gli inglesi nasce il Ponce livornese: una variante del classico punch, è diventata poi una bevanda tipica della zona, con una specifica ricetta e ingredienti locali.
Il Ponce Storico
La composizione originale del punch inglese prevedeva tè, zucchero, cannella, limone e acquavite o, in sostituzione, una mistura di acqua bollente, succo di limone, rum delle Antille, spirito di noce moscata e arak, distillato di vino di riso originario dell’Indonesia. Gli inglesi installati a Livorno, insieme ai cittadini, sostituirono al te il caffè concentrato e al posto del rum delle Antille usarono il “rum fantasia”. Chiamato Rumme dai livornesi, è un composto di alcol, zucchero e caramello scuro, aromatizzato al rum: solitamente era lo stesso oste a fabbricarlo, nel retrobottega.
Il Ponce moderno
Oggi la ricetta del Ponce livornese è un po’ diversa da quella in voga fra ‘700 e inizi ‘900: per prepararlo si usa il gottino, un bicchierino un po’ più grande di quello da caffè. Si dosa lo zucchero nel gottino e si aggiunge la scorza di limone. Poi si versa il rumme, che al giorno d’oggi è un misto di rumme e cognac o rumme e altri liquori: con il beccuccio del vapore della macchina espresso si porta il liquido ad ebbolizione e alla fine si riempie il bicchierino con un caffè ristretto. Dopo una rapida mescolata allo zucchero, si può bere il Ponce, rigorosamente caldo.
La ricetta potete provarla a casa: ci sono numerose varianti che permettono di fare un buon Ponce anche se non si possiedono tutti gli ingredienti. Nel frattempo, godetevi questa splendida fotogallery con le immagini della città, realizzata dalla nostra Elena: noterete anche i celebri bomboloni, o frati, tipico dolce di Livorno, ma che si usa anche nel resto della Toscana, soprattutto in Versilia.