
La Valle del Colosseo: Roma e il suo simbolo
L’Anfiteatro Flavio, a tutti noto come Colosseo, è indubbiamente il monumento simbolo di Roma e ciò che rende celebre l’Urbe in tutto il mondo, grazie ai numerosi segreti e curiosità che qui si possono trovare. Quali?
Non tutti forse sanno che il Colosseo fu costruito proprio al centro della valle tra i colli Palatino, Celio ed Esquilino, dove in precedenza si trovava il lago artificiale della portentosa Domus Aurea, residenza dell’imperatore Nerone. Chi decise di dare il via alla costruzione di un anfiteatro in questo punto della città, proprio per contribuire alla cancellazione della memoria legata allo scellerato imperatore, fu la famiglia dei Flavi: il capostipite, Vespasiano, iniziò la sua edificazione nel 72 d.C. ma la sua inaugurazione si tenne solo otto anni dopo, con il figlio Tito. E fu un evento memorabile, poiché furono organizzate cerimonie e spettacoli che durarono più di cento giorni e durante le quali furono uccise più di 5.000 belve! Sì, perché tra i giochi più cruenti organizzati nell’anfiteatro vi erano le venationes e cioè i combattimenti tra belve e uomini. Ma nell’anfiteatro si svolgevano anche le esecuzioni capitali, spesso sotto forma di particolari e violente performances!
Con l’ultimo dei Flavi, l’imperatore Domiziano, il Colosseo cambiò in parte il proprio aspetto: è a lui infatti che si deve la realizzazione dei sotterranei, una serie di vani comunicanti tra loro e suddivisi da stretti corridoi in cui attendevano il proprio turno di accesso nell’arena i gladiatori, ma anche le feroci belve che poi, tramite efficienti ascensori con gabbie, venivano fatti salire nell’arena, aprendo apposite botole… Un ingresso che senza dubbio lasciava il pubblico letteralmente senza parole!
All’esterno e accanto all’anfiteatro, si trovava il Colosso di Nerone, una gigantesca statua di bronzo dorato, alta più di 35 metri che raffigurava l’imperatore ma che dopo la sua morte (e soprattutto la damnatio memoriae a lui riservata) fu adattata nelle sembianze del dio Sole. Ecco quindi svelata anche l’origine del curioso nome, Colosseo appunto, che tutti usiamo quando parliamo dell’Anfiteatro Flavio! Inutile dire che i giochi organizzati al suo interno furono in grado di far “impazzire” il popolo romano durante tutto il corso dei secoli e quindi ben presto divenne l’edificio per il divertimento più apprezzato!
Ma non era il solo monumento presente in questa parte della città. Qui infatti, già nel I secolo d.C. vi era la celebre Meta Sudans (meta sudante), una fontana di forma tronco-conica, molto simile a quella delle mete attorno alle quali nel Circo giravano i carri durante le corse. Oggi di questa curiosa fontana non resta più nulla se non il suo profilo circolare disegnato nel terreno, poiché fu completamente demolita negli anni ’30 del secolo scorso, insieme alla base del Colosso di Nerone, durante i lavori per la sistemazione della piazza.
La piazza in cui sorse il Colosseo assunse il suo aspetto monumentale (e definitivo) solo qualche anno dopo, quando nel 135 d.C. l’imperatore Adriano fece edificare l’imponente Tempio di Venere e Roma, dedicato alla dea “capostipite” dell’Urbe e alla città stessa, considerata la “signora” di tutto il mondo e per questo venerata come una divinità! Il tempio era il più grande mai costruito e si innalzava proprio al centro di un grande podio artificiale, affiancato sui lati lunghi da un doppio portico di colonne su cui si aprivano al centro due propilei, mentre sui lati corti era collegato con delle scalinate alla piazza del Colosseo e al Foro. Quanto è attualmente conservato risale in gran parte al restauro voluto da Massenzio nel 307 d.C. in seguito all’incendio che distrusse tutta la parte centrale del Foro. Per la sua costruzione, si dice che Adriano dovette far spostare di alcuni metri il Colosso di Nerone con l’impiego di dodici paia di elefanti!
L’ultimo monumento che andò ad arricchire la grande piazza fu l’Arco di Costantino: eretto nel 312 d.C. per volere del Senato e del Popolo Romano, rappresentava una chiara esaltazione dell’imperatore che aveva liberato Roma dal “tiranno” Massenzio, appena sconfitto nella battaglia di Ponte Milvio. La curiosità del monumento è tutta nella sua costruzione. Furono infatti utilizzati anche rilievi e statue provenienti dai monumenti di epoche precedenti appartenuti a Traiano, Adriano e Marco Aurelio e di fatto possono considerarsi “nuove” realizzazioni solo i pannelli che illustrano gli episodi delle gesta di Costantino.
Merita una menzione anche l’edificio posto alle spalle del Colosseo, verso il Celio, il Ludus Magnus, la più grande palestra per gladiatori di tutto l’impero! Costruita da Domiziano, era dotata di una grande arena per le esercitazioni, circondata dagli alloggi dei gladiatori e direttamente collegata al Colosseo attraverso una lunga galleria sotterranea.

Si racconta che l’imperatore Commodo, appassionato di combattimenti, si sia esibito all’interno del Colosseo in numerosi scontri e che amasse inoltre soggiornare nel Ludus Magnus, per vivere anche lui come un vero e proprio gladiatore! Non è un caso quindi che il Colosseo sia divenuto il simbolo stesso di Roma, vero?
Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale

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