
La mia esperienza a Pechino 北京
Circa due anni fa, Luglio 2017 sono partita per una vacanza/studio a Pechino. L’impatto con questo nuovo e stravagante Paese, che è la Cina, è stato piuttosto travolgente e forte. Ricordo l’aria pesante che ho respirato appena scesa dall’aereo e il mio stupore nel vedere in aeroporto le persone che mi offrivano l’acqua bollente come “drink di benvenuto” mentre fuori c’erano 40 gradi. Si saranno sbagliati, pensai. Con il tempo invece ho appurato che bere l’acqua bollente in Cina è considerata la soluzione più appropriata al mal di testa, febbre, mal di pancia, tosse e raffreddore. È come una medicina naturale.
Appena scesa dal bus, che dall’aeroporto mi ha portata direttamente all’università, mi sono subito imbattuta nel traffico e inquinamento acustico cinese, il rumore assordante dei motorini che ti superavano da destra e sinistra sul marciapiede, i carretti con dietro attaccate bottiglie enormi di plastica e la quantità immensa di persone che camminavano in fila per entrare in metro. “Sembrano tante formiche” pensai.
Dopo aver posato le valigie in camera e sistemato tutte le questioni burocratiche, nonostante la stanchezza e il jat lag, decisi di uscire a fare un giro nel quartiere universitario e mangiare qualcosa di tipico. Fu in quel momento che mi innamorai per la prima volta di quel paese. Fu come un vero colpo di fulmine…
Mentre camminavo osservavo le insegne di tutti i locali, composte da caratteri cinesi illuminate, la gente del posto seduta e impegnata a cenare in locali appartenenti vecchi e trasandati, provavo un senso di tranquillità e pace nonostante il rumore dei motorini e del traffico. Mi sedetti in un locale molto piccolo e tranquillo e con circa 4€ mangiai noodles con carne e ravioli al vapore.
Complessivamente i primi giorni non furono tutte rose e fiori… si sa, ambientarsi in posti nuovi soprattutto quando la differenza culturale è grande non è facile. Ma tutte le difficoltà iniziali sono state rimosse dai miei ricordi grazie ai luoghi, i paesaggi mozzafiato e le persone con cui ho condiviso questa esperienza. Non dimenticherò mai la sensazione di pace e libertà che provai dopo avere fatto per circa un’ora gli scalini per giungere sopra la Grande Muraglia, la fatica e il caldo afoso di agosto svanirono nel momento in cui guardai il paesaggio. Eravamo sulle montagne, non so a quanti metri ad ammirare una delle sette meraviglie mondiali. Mi sentivo la padrona del mondo. Quella sera mi addormentai felice nonostante la stanchezza e sognai tutto ciò che avevo visto in quella giornata. In seguito ho visitato tantissimi luoghi stupendi come il Palazzo d’Estate, il Behai Park, il mercato notturno pechinese dove potevi assaggiare qualsiasi tipo di pietanza, dai ravioli alle cavallette, la Città Proibita, il tempio buddista e tanto altro.
Di questa esperienza porto ancora con me:
- lo stupore della gente del posto quando ci incontrava e ci chiedeva di fare le foto perché per loro eravamo i ”外国人” la gente straniera
- il mio rimanere inizialmente allibita quando vedevo i cinesi girare per strada con le magliette sollevate e la pancia scoperta che sputavano per terra (Paese che vai, usanze che trovi)
- la quantità illimitata di ravioli al vapore che ho mangiato (ho imparato che quelli più buoni vengono venduti a circa 2€ in posti che all’apparenza sono sporchi e vecchi)
- le risate dopo aver provato a chiedere indicazioni in cinese, dal momento che l’inglese è una lingua quasi del tutto sconosciuta
- il contatto diretto con la natura che noi Occidentali trascuriamo la maggior parte delle volte.
Non so quando ci ritornerò, ma prima di partire ho promesso a me stessa che un giorno lo farò per stupirmi ancora una volta dinanzi a tutte le meraviglie che questo paese può offrire.