
Inverno in Tanzania alla conquista del Kilimanjaro
Terra di parchi nazionali, riserve faunistiche e spiagge incredibili. Così descriverei la Tanzania. C’è però in particolare un luogo in questo Paese africano che per me è un sogno, un desiderio di viaggio che sono sicura prima o poi realizzerò: il Mount Kilimanjaro National Park.
Il Kilimanjaro è la montagna più alta dell’Africa, in realtà un vulcano e arriva a 5.895 metri di altezza. Questa altezza scoraggia molti ma, in realtà, la salita non è così difficile come si può pensare. Certo, è necessario essere ben allenati e conoscere le dritte per sfuggire al mal di montagna, ma non è necessario avere chissà quali abilità alpinistiche. Se anche tu sogni questo viaggio o lo stai già progettando, di seguito ti do alcune informazioni che spero ti aiuteranno nell’organizzazione della tua salita al Kilimanjaro.
Tutte le informazioni più utili per organizzare il tuo trekking in Tanzania
Per organizzare la tua scalata del Kilimanjaro inizia con i documenti. Assicurati di avere un passaporto con validità superiore ai 6 mesi e richiedi il visto online, che ti verrà inviato direttamente via email.
Preparati fisicamente per l’ascesa. Non è necessario essere alpinisti ma la buona preparazione fisica è essenziale, evita di partire se hai problemi respiratori che potrebbero peggiorare ad alta quota. L’acclimazione è fondamentale: bevi almeno 3-4 litri di acqua al giorno, sali lentamente e, oltre i 3000 metri, sali più in alto durante il giorno ma dormi a quote inferiori per consentire al corpo di adattarsi gradualmente.
Se soffri di Mal d’Africa
Quanto all’equipaggiamento, assicurati di avere scarpe da trekking, abbigliamento a strati per fronteggiare le temperature basse in cima, giacca a vento impermeabile, pastiglie per sterilizzare l’acqua e sali minerali. Per garantire un trekking sicuro, è altamente consigliato fare affidamento su una guida locale esperta che conosce bene i percorsi e sa come gestire situazioni d’emergenza. Puoi anche considerare di affidarti ai portatori per alleggerire il peso del tuo equipaggiamento.
Ultimo ma non meno importante, rispetta l’ambiente. Segui le regole del parco, porta via tutta la tua spazzatura e riduci al minimo il tuo impatto ambientale. La bellezza del Kilimanjaro è un patrimonio da proteggere e preservare.
Marangu route: il percorso più battuto per salire sul Kilimanjaro
La Marangu Route è forse il percorso più popolare per scalare il Kilimanjaro perché offre un’esperienza più confortevole grazie ai rifugi in cui è possibile pernottare. La salita di solito dura 5-6 giorni caratterizzati da spettacolari viste panoramiche sulla savana africana. I rifugi lungo il percorso forniscono cibo e un riparo accogliente, rendendo questa via ideale soprattutto per i trekker meno esperti.

Il percorso tipico è suddiviso di solito in queste tappe:
- Giorno 1: partenza da Marangu Gate e cammino attraverso la foresta fino a raggiungere Mandara Hut a 2700 metri di altitudine.
- Giorno 2: la camminata continua attraverso la foresta fino a quando la vegetazione cambia diventando brughiera. Si arriva quindi a Horombo Hut, oltre i 3000 metri di altitudine.
- Giorno 3: questa giornata è dedicata all’acclimatazione, di solito con un trekking verso Zebra Rock a un’altitudine più elevata, seguito da una discesa per facilitare l’adattamento all’altitudine.
- Giorno 4: si prosegue attraverso il deserto alpino fino a Kibo Hut, situato a 4700 metri di altitudine. Da qui inizierà l’ascesa finale.
- Giorno 5: l’ascesa finale verso Uhuru Peak a 5895 metri di altitudine inizia di solito verso mezzanotte per permettere di vedere l’alba dalla cima, il momento migliore secondo le guide locali. Successivamente si inizia la discesa fino a Horombo Hut attraverso rocce, brughiera e foresta.
- Giorno 6: si completa la discesa fino a Marangu Gate.
Oltre il Kilimanjaro: cosa vedere in Tanzania
Oltre alla sfida epica del Kilimanjaro, la Tanzania offre una vasta gamma di esperienze e luoghi da esplorare. Ecco quali sono secondo me le sue 3 destinazioni più belle.
Serengeti National Park
Il Serengeti National Park è molto famoso grazie ai numerosi video, Reels e TikTok che mostrano avvicenti safari. Qui avrai la possibilità di avvistare mandrie di gnu, giraffe, elefanti, leoni, ghepardi, leopardi, una straordinaria varietà di uccelli e molti altri animali. Tuttavia, se pianifichi il tuo viaggio per gennaio o febbraio è importante considerare che troverai difficoltà nell’osservazione degli animali perché molti di loro saranno impegnati nella migrazione. Dunque se il tuo obiettivo principale è un safari di successo meglio scegliere un’altra stagione.
Cratere di Ngorongoro
Il Cratere di Ngorongoro, sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è una vasta caldera vulcanica con un diametro di circa 16 chilometri. Questa regione è rinomata per la sua straordinaria fauna che comprende ippopotami, rinoceronti, giraffe, elefanti, antilopi, gazzelle, iene e molto altro. Durante la grande migrazione dalla pianura del Serengeti e del Masai Mara, ossia tra gennaio e febbraio, gnu e zebre giungono in questa zona diffondendosi tra i versante settentrionale del cratere e la Gola di Olduvai per il periodo di riproduzione.
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Zanzibar
Dopo il trekking sul Kilimanjaro o un bel safari emozionante, concedersi un momento di relax al mare è un’ottima idea. Zanzibar è un autentico angolo di paradiso che offre spiagge di sabbia bianca e acque cristalline tra cui spiccano Nungwi e Paje. Qui potrai goderti un periodo di tranquillità ma allo stesso tempo partecipare a attività come snorkeling e immersioni alla scoperta del mondo sottomarino ricco di coralli e pesci tropicali. Zanzibar è anche un luogo di grande importanza culturale. La sua capitale, Stone Town, è uno sito UNESCO che offre un interessante labirinto di stradine, mercati e architettura swahili. L’isola è conosciuta anche per la ricca tradizione di coltivazione di spezie come chiodi di garofano, noce moscata e cannella. Partecipa a tour guidati delle piantagioni e scopri il processo di coltivazione e utilizzo di questi aromi.