
Islanda, i colori della street art a Reykjavík
Prima di partire mi aspettavo una cittadina abbastanza grigia, piccolina, poco viva, viste le condizioni climatiche impervie di quasi tutto l’anno. Ma dopo i primi passi alla scoperta di Reykjavík ho fatto subito “mea culpa”. Mi sono ricreduta su tutto. E ora amo la capitale islandese, ci ritornerei oggi stesso, se potessi. La città è coloratissima, la street art le dà vita, i locali, i festival e le sculture la animano.
Dalla guesthouse Galtafell, dove ho alloggiato il primo giorno in Islanda, si arriva, percorrendo pochi metri, al parco centrale, il Laugardalur Park. Curato, pieno di persone che fanno jogging o vanno in bicicletta, cani che scorrazzano, fiori e nelle vie circostanti si trovano il Museo d’Arte di Reykjavík – Asmundarsafn, che custodisce le monumentali creazioni in cemento di Asmundur Sveinsson ma anche le sue opere in legno, terracotta o metallo, e il Museo Sigurjón Ólafsson, che un tempo era lo studio dell’artista, affacciato sul mare, e oggi vi si possono ammirare busti, ritratti, totem in legno di recupero. Un assaggio della creatività islandese.
Percorrendo il parco verso il centro città e la sua parte vecchia, s’incontrano i primi murales. E lì che ho avuto la prima impressione di essermi completamente sbagliata su Reykjavík. Poi girando sempre a piedi, ho potuto scoprire facciate di palazzi decorati dalla street art anche nascosti in viuzze secondarie.
Fotogallery della street art a Reykjavík
Il tessuto urbano di Reykjavík è in continuo fermento, tra le costruzioni moderne e lo spazio concesso ai writers di esprimersi. Spesso sono proprio i proprietari di case private a offrire lo spazio da decorare. Non solo nella capitale, anche nel resto dell’isola si notano spesso graffiti e murales, ad Akureyri, che è la seconda città del paese, ma anche lungo la Statale 1.
Nella fotogallery di seguito, qualche immagine delle sculture e dei colori in giro per la città di Reykjavík e lo splendido villaggio di Seyðisfjörður, nella regione dell’Austurland, nella parte dei fiordi dell’est.
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Reykjavík mi affascina da sempre ed è una di quelle mete che sono segnate sul mio taccuino. Leggevo che le condizioni climatiche sono “impervie” per quasi tutto l’anno. Quindi, quale periodo secondo te è il migliore per poterla visitare al meglio?
Bellissime anche le foto, stravolgono propio la generale opinione che molti hanno di città grigia e malinconica. Bell’articolo! 😉
Grazie mille Raffaelle! 😀 Io sono andata a metà agosto e sono stata benissimo, il consiglio che posso darti è scegliere tra i mesi che vanno da luglio a settembre, perché ci sono più giornate di luce (a giugno quasi 24 ore di luce, verso fine luglio invece qualche ora di oscurità in più) e non fa troppo freddo. Se vai e hai bisogno di qualche consiglio sul tragitto o su dove dormire chiedi pure 😉
Complimenti per l’articolo! credono che molti partano per l’Islanda portando con sé le tue stesse convinzione; l’esplosione di colori e arte, da te perfettamente descritta, è poi l’aspetto che sorprende ogni viaggiatore. La sua magia sta proprio nel fondersi con contesto del luogo: un gioco di colori!
Grazie Rosa! è proprio così, la bellezza della street art nell’Islanda tutta, e non solo nella capitale, si fonde perfettamente nei luoghi in cui è inserita e li ravviva. Inoltre ti stupisce, perché girando l’angolo, magari di corsa, non te l’aspetti e rimani imbambolata a guardare 🙂