
Essere “turista di casa”: la suggestiva dimensione degli Home Restaurant
Negli ultimi tempi è evidente il diffondersi a macchia d’olio di un suggestivo fenomeno che interessa molto chi ama viaggiare e che potrebbe diventare un vero e proprio business: l’Home Restaurant Mania.
Un portale come Gente in Viaggio non potrebbe non farsi incuriosire da un’attività del genere… da qui la mia idea di intraprendere con voi un percorso che parta dalla conoscenza di questa nuova frontiera del “fare turismo in casa” per poi curare la recensione e descrivere le esperienze e le emozioni vissute in un Home Restaurant.
Ma cosa si intende per Home Restaurant?
Abbiamo una famiglia con una forte predisposizione all’ospitalità ed un membro che ama stare ai fornelli e allora perché non aprire le porte della cucina a chi vuole conoscere l’arte culinaria originaria di un luogo, vivendo pienamente quella magia antropologica fatta di leggende, ricordi, tradizioni autoctone che rendono ogni pasto ancor di più un piacere?
Mediante una ricerca, è facile capire che sono già presenti diverse realtà simili in Olanda, Irlanda, Francia,ecc., in Italia il fenomeno è relativamente giovane ma sta assumendo una dimensione peculiare e interessante soprattutto nel meridione.
Perché questa particolare diffusione anche in Italia?
Credo che la ragione della crescita del fenomeno in Italia sia dovuta alle caratteristiche proprie della popolazione. Gli italiani sono noti nel mondo per la loro incredibile ospitalità e per la dimestichezza ai fornelli. Ergo, la loro naturale predisposizione al successo nell’ambito degli Home Restaurant è assicurata!
La cucina è di per sé scienza. Sta al cuoco farla divenire arte!
Gualtiero Marchesi espresse con tale aforisma il suo concetto di cucina italiana, io aggiungerei che l’italiano sa sempre come conciliare scienza, arte e capacità di arrangiarsi, e questa è senza dubbio la ricetta segreta degli Home Restaurant.
Ricordo che anche a casa mia, mia madre trova un non so che di entusiasmante nel cucinare per gli ospiti. Eh si, io vivo in una di quelle belle famiglie numerose del meridione dove il momento dello stare a tavola è un piacere, un rituale che va vissuto: papà che racconta la sua vita da giovane impavido, mia madre tra qualche sorrisino e qualche battuta lo guarda con gli stessi occhi innamorati di un tempo, scolpiti certo dalle rughe di un vissuto non sempre facile, ma comunque perdutamente presi; mia sorella ed io che tra il racconto della giornata e qualche intreccio di ricordi ci lasciamo andare a quelle risate che hanno un inizio certo ma mai una fine, la zia che risponde con il suo punto di vista, il cognato che ribatte, il cugino che entra e ruba la polpetta dal piatto e magari la nonna, nell’angolo, che guarda quel quadro, si gode i profumi in cucina e gioisce nel vedere i rami forti di quel ceppo familiare che ha creato.
L’Home Restaurant, rappresenta una dimensione capace di trasportare il turista nella realtà vera, pura e accattivante del vissuto di un luogo.
E allora ho deciso, voglio conoscere queste realtà è raccontare di esse. Vi piace l’idea?
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