pane sardegna

Grano, amore e panetterie: itinerari che profumano di tradizione

Che sia alto e soffice o croccante e leggero, il pane è sempre stato e sempre sarà un elemento imprescindibile sulle nostre tavole. Non so tu, ma se non accompagno tutto col pane, a me sembra di non aver mangiato niente! Il suo profumo caldo e fragrante, ti avvolge e ti coccola riportandoti ai tempi in cui il pane lo facevi con le nonne o lo mangiavi appena sfornato durante le sagre. 

Moddizosu, coccoi, civraxu sono alcune tipologie di pane del Sud Sardegna, protagoniste dei nostri ultimi 3 giovedì (purtroppo abbiamo perso l’appuntamento di Ortacesus ma non vediamo l’ora di andarci) nei percorsi Le vie del pane organizzati dall’agenzia Laore e dall’Ecoistituto del Mediterraneo.

Sanluri, il borgo e il pane squisito

Il percorso inizia dalla casa del pane Civraxu e della panificazione di Sanluri, un museo nuovo ed interattivo che racconta l’arte della lavorazione del pane fin dai tempi antichi.

Citazioni di personaggi famosi, salette allestite perfettamente, il grano, la semina, fino alla tavola imbandita, ci portano indietro nel tempo. Ci colpisce la parete in cui sono esposti vari Civraxu realizzati con lievito madre e la semola di grano duro coltivato nei territori circostanti.

La visita prosegue al castello medievale, scenario di Sa Battalla, una grande battaglia storica combattuta il 30 giugno 1409 fra gli Aragonesi e il Regno d’Arborea. L’arredamento delle stanze con mobili d’epoca (XVII- XIX sec) e il Museo del Risorgimento, che ospita una collezione di cimeli bellici risalenti alla prima guerra mondiale, rendono l’itinerario completo e immersivo nella storia di Sanluri.

Il percorso è pensato per essere anche formativo, per cui non può mancare il laboratorio finale! Grazie al team pieno di passione scopriamo dei piccoli segreti della tradizione sarda nel processo di produzione. E qualche aneddoto legato alla sacralità di questo rito, come la croce fatta sul pane prima della lievitazione, nella speranza che vada a buon fine.

Bello sporcarsi le mani ma ti assicuro che la parte più bella è stata finalmente assaggiare quel buonissimo civraxu.

pane civraxu sanluri

Antiche e fragranti tradizioni

A Settimo San Pietro l’appuntamento è in casa Dessy, una bellissima casa campidanese. Ci spostiamo nell’Antico Molino Mascia, dove ci raccontano la tradizione familiare e la passione per questo lavoro. Antichi macchinari, la macina in pietra, i setacci ci fanno capire un po’ di più rispetto alle fasi preliminari in cui il cereale viene trasformato.

Fare un pane prelibato è un progetto che richiede tempo e in un mondo accelerato, il ritorno alla lentezza da più valore alle cose essenziali.

Non molti anni fa le donne del paese facevano il pane in casa per poi venderlo in maniera “ufficiosa”. Un progetto comunale ha fatto sì che tutte queste esperte panettiere si trasferissero per regolamentare la vendita, dando vita così al borgo del pane. Il profumo si sente da lontano e ci conduce dritti lì dove c’è la fila per fare acquisti! E poi c’è chi per convincerci a fare shopping ci fa assaggiare il suo pane. Inutile dirti che non era necessario, perché noi eravamo già convinti.

Dulcis in fundo, il super laboratorio fatto di pani artistici, tipici delle feste del patrono o dei matrimoni. Difficilissimo per me che il pane non lo faccio e lo mangio solamente, ma è un piacere anche solo ammirare tutta questa bravura.

E per finire non poteva mancare la squisita degustazione offerta dalla locanda Sa Tuedda di Settimo.

pane coccoi settimoStorie di pane e passione

L’ultimo appuntamento è a  Cagliari dove il nostro percorso parte dal Chiostro San Domenico, perché un tempo il quartiere Villanova rappresentava il fulcro della vita contadina. In particolare via Oristano era S’arrugh’e is Panetteras, in cui vivevano e vendevano il loro pane sull’uscio di casa le panettiere. Era un lavoro quasi esclusivamente femminile e queste ottime venditrici le possiamo considerare imprenditrici, rapportate ai loro tempi.

Ci spostiamo al Mercato civico di San Benedetto e dopo un tour tra i banchi colorati ma sempre ordinati, ascoltiamo con grande piacere la storia del panificio Porta che da 100 anni sforna eccellenze locali. “Nasce tutto con Nonna Chiara” ci racconta Riccardo che da Gonnosfanadiga si è allargato in giro per l’isola raggiungendo anche Cagliari. Radici ben salde nel passato ma sguardo rivolto al futuro, è quello che traspare da questa azienda che ci offre un gustoso spuntino accompagnato dalle prelibatezze di un’altra famiglia che eccelle secondo il nostro palato, i Cherchi. E poi si sa, pane e companatico vanno a braccetto!

Lievito madre, acqua, grano locale, mani esperte e tanta pazienza: è l’insegnamento che ci portiamo dietro da questa esperienza e diciamocelo chiaramente, la vita è più bella con del buon pane!

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Federica Quattrone

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