
Gita alla Valle delle Ferriere, Scala (SA): il mondo della biodiversità
Oggi viviamo in un mondo che si é allontanato dalla natura, siamo circondati da strutture e materiali che poco hanno a che fare con l’ambiente naturale. Lo scorso weekend siamo stati nella Valle delle Ferriere, una riserva naturale dell’ex Corpo Forestale dello Stato, confluito nell’arma dei Carabinieri da gennaio, dove si cerca di conservare la biodiversità nel comune di Scala (SA).
Per poter accedere alla riserva è stato necessario richiedere un permesso all’UTB competente, cosa che ho fatto e nel giro di una settimana siamo stati autorizzati ad accedere alla riserva. Infatti nella visita siamo stati accompagnati dal comandante, Alessio Lopa, della stazione Carabinieri Forestali di Agerola, distaccamento di Scala (SA), una persona giovane ma di una preparazione incredibile.
Lungo il percorso ci ha illustrato le varie specialità botaniche presenti, quella che normalmente le persone chiamano erba, attraverso la sua descrizione diventavano a noi familiari. Ci illustrava le proprietà della pianta, descrivendone l’uso fatto attraverso i secoli ed infine ci riportava il nominativo dei medicinali che acquistiamo nelle erboristerie o farmacie che hanno come partenza la molecola di queste piante.
Mentre ci accompagnava, insieme a due operai forestali, effettuava anche il controllo degli altri gruppi presenti nella riserva, aveva per tutti un sorriso, chiedeva se era tutto a posto e se avevano bisogno di aiuto.
Una cosa che ci ha particolarmente colpito è stato scoprire il fenomeno dell’inversione termica che si verifica nella vallata, di origine carsica, che ha dato luogo a questo gioiello di biodiversità. Nel corso dei secoli la vallata, ricca di corsi d’acqua ha dato origine alle prime fabbriche di raffinazione del ferro. Sotto il regno borbonico le navi del Regno portavano dalle miniere dell’isola d’Elba i minerali che venivano trasformati nelle ferriere della valle in chiodi, traverse etc. Ma ancor prima gli amalfitani avevano appreso dagli arabi la procedura per la produzione della carta, e sempre in questa valle nacquero le prime cartiere che producevano la famosa carta d’Amalfi. Oggi vi sono solo due cartiere che producono ancora questa famosa carta ricercata dai collezionisti di tutto il mondo.
Oggi il corso d’acqua che è ancora presente alimenta una centrale idroelettrica dell’ENEL, che mediante canalizzazioni a mezza costa effettua un salto finale di circa cento metri per cadere sulle turbine che trasformano il moto rotatorio delle predette in elettricità che viene immessa sulla rete di distribuzione elettrica.
Al centro vi scorre un corso d’acqua che alimenta la centrale idroelettrica dell’ENEL e che negli anni addietro alimentava le cartiere Milano.
Grazie alla nostra guida ci siamo cimentati nell’analisi sensoriale di timo, origano, maggiorana e santoreggio e sotto la sua guida attenta ci ha insegnato a riconosce le varie qualità.
Abbiamo anche fatto una lezione di analisi visiva delle piante ed erbe presenti in natura, scoprendo che le specie botaniche sono “indicatori” anche della fauna presente; le piante predilette dalla vipera, come riconoscere se c’è stato un passaggio recente del rettile in questione e un sacco di altre cose.
In questa giovane persona abbiamo avuto accesso alla saggezza dei nostri avi, che per vivere ed evolversi attraverso i secoli avevano fatto tesoro di queste lezioni.
In una zona recintata e protetta dal Corpo Forestale dello Stato, abbiamo potuto osservare da vicino la felce Woodwardia radicans, vero e proprio fossile vivente risalente al periodo Terziario, l’era dei Dinosauri! Vi confesso che ho provato una certa emozione nell’osservare una felce che già un nostro avo aveva visto secoli addietro.
Giornata fantastica,immersi nel verde, aria pulita, il tutto in un’area di pace e tranquillità. Ma la visita non sarebbe stata completa senza esserci riportati a casa una scorta di limoni, e precisamente il limone sfusato, caratterizzato da una spessa scorza di colore giallo-chiaro e una polpa tenera.
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Io abito a poca distanza dalla costiera amalfitana e mi piacerebbe molto fare una gita come quella che hai fatto tu, con una guida così esperta e interessante. Come bisogna muoversi per ottenere l’autorizzazione e la guida? Come scegliere il percorso? Vorrei qualche informazione pratica .
Noi eravamo un gruppo di 18 persone, ecco perchè avevo richiesto l’accesso direttamente alla UTB Carabinieri di Caserta. Per poche persone puoi sempre rivolgerti alle varie associazioni di trekking che organizzano per poche decine di euro gite alla valle delle ferriere
Lo farò presto, con la primavera non vedo l’ora di andarci. Grazie a a tutti per i contatti che ho ricevuto via mail.