
La mia prima volta da “turista di casa”: il Coppola Home Restaurant
Era un sabato mattina di gennaio, il sole finalmente aveva sconfitto la sua timidezza delle ultime settimane e a casa ospitavo la mia amica veneta.
Tutto sembrava perfetto per organizzare una gita fuori porta. Avrei voluto mostrare mille e più cose alla mia ospite, ma il tempo a disposizione era poco e dovevo concentrare la bellezza dei luoghi, quella dei sapori e delle tradizioni in poche ore.
La costiera era stata tappa dell’anno precedente, certo per la sua vastità e bellezza la mia ospite ne aveva assaporato solo un tratto ma preferivo abbinare la nuova visita con annesso bagno a mare: rimandiamo in estate!
Aspetta un attimo, mi ricordai di avere gli acquisti da trekking fatti con il buono vinto al contest di Gente in Viaggio e allora… trekking sia!
Dopo varie proposte, la mia amica decise di visitare il temuto cratere del Re Vesuvio, e allora come un “cane da tartufo” spulciai il web alla ricerca del programma migliore.
E a pranzo? Dopo che la sera prima le avevo raccontato della nuova dimensione degli Home Restaurant, non potevo che vivere con lei la mia prima esperienza da “turista di casa”. Nuova ricerca sul web. Eccolo: Coppola Home Restaurant, facilmente raggiungibile e posizionato strategicamente vicino Pompei.
Già la semplice prenotazione aveva le sue peculiarità. All’altro lato della cornetta non vi era il classico formalismo della presentazione con il nome dell’attività e il buongiorno, ma un familiare “pronto” con in sottofondo il rumore di tv accesa e di un frullatore.
Dopo averci descritto il pranzo previsto, ci accordammo per le 14 “a tavola”, classica frase di famiglia.
Emozioni di una gita sul Vesuvio
Indossato il nostro abbigliamento da trekking ci dirigemmo in macchina verso la stazione della Circumvesuviana di Pompei, dove il servizio navetta ci condusse al famoso Busvia del Vesuvio per poi tra salite fatte di curve, pini, qualche lepre timida e nuvolette di neve dure a sciogliersi, arrivammo in un Piazzale Superiore sito a 1050 metri d’altitudine: la nostra escursione a piedi aveva inizio.
La salita sicuramente non è una semplice passeggiata, ma con l’abbigliamento adatto e la grinta giusta il tutto viene agevolato.
Ad ogni passo verso la vetta il panorama regalato dalla flora e la fauna è spettacolare, si passa gradualmente dal verde intenso dei pini al rossiccio terreno bruciato della vetta.
Bhè, come descrivere poi il senso di potenza che si prova quando si è sul cratere? Si tratta di qualcosa di magico e indimenticabile!
La discesa è un percorso di emozioni a ritroso, dove immancabilmente noti la bellezza sfuggita all’andata e ti fermi a immortalarla in una foto buffa tra amiche.
Il ritorno alla nostra macchina non è stato un vero e proprio ritorno, abbiamo comunque lasciato su quella vetta una piccola parte di noi, quella sensazione di maestosa potenza del Vesuvio.
Arrivate in macchina non vi nascondo che l’idea di condividere il pranzo a tavola con degli sconosciuti un po’ ci turbava, ma la sola accoglienza familiare del proprietario Marco bastò per cancellare qualsiasi velo di imbarazzo.
Dopo la scarpinata… a pranzo come in famiglia
La famiglia di Marco ci accolse con estremo piacere, la madre era tranquillamente ai fornelli e il padre intento ad accendere la brace, mentre l’amico a 4 zampe di casa ci diede il suo benvenuto scodinzolando.
Eravamo a casa, certo non la nostra, ma eravamo “di casa”. Aiutammo nell’allestimento della tavola, raccontammo la nostra escursione e insieme alla famiglia condividemmo le emozioni di quel territorio tra leggende, storie e tradizioni.
A tavola si era creato il clima tipico di una famiglia.
Dopo un antipasto fatto di prodotti caseari tipici della zona, salumi paradisiaci, bruschette e conserve fatte in casa, Marco giovane cuoco intraprendente deliziò il nostro palato con un piatto per nulla scontato e sicuramente perfetto.
Linguine trafilate al bronzo con pomodorini del piennolo e tonno fresco del mediterraneo; ammettetelo, la sola foto basta a risvegliare il palato!!!
La seconda portata, come volevasi dimostrare, non deluse assolutamente le aspettative mie e della mia amica: tagliata di carne alla brace, condita da quella meravigliosa “vista sulla cucina e sul suo operato” e dall’affascinante “prenderne parte”.
Ovviamente il tutto accompagnato da un indimenticabile vino del posto.
Sembrava che non ci fosse più spazio nel nostro stomaco, ma come si può dire di no ad un dolce fatto in casa, connubio perfetto tra tradizioni e innovazioni accompagnato dal buon vecchio caffè che riempie d’aroma la casa?
Ed ecco che dopo il caffè, arrivarono gli immancabili saluti. Ricordo ancora quella sensazione che ci portammo dietro. Mentre alla fine di un pranzo al classico ristorante lasci a quel tavolo i ricordi e i sapori incontrati, all’Home Restaurant lasci ricordi, sapori e legami. Si legami, perché in fondo sei stata parte di una famiglia e delle loro tradizioni.
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