
Itinerario di dieci giorni a Madeira immersi nella natura
Madeira l’abbiamo trovata per caso sulla mappa di Skyscanner (in effetti l’URL “inspire/map” non poteva essere più azzeccato!). Cercavamo un luogo dove passare 10 giorni immersi nella natura ma non riuscivamo a far combaciare la nostra voglia di avventura con le necessità di budget. Così, dopo un mese di ricerche ininterrotte il comodo tool del sito per trovare i voli di tutto il mondo ci ha dato una mano inaspettata. Vedere un aeroporto in mezzo all’Oceano Atlantico che non fosse delle Azzorre e neanche delle Canarie non poteva non incuriosirci… e infatti una volta visualizzato il nome “Funchal” delle brevi ricerche su internet ci hanno illuminato: l’isola di Madeira è un posto ricco di natura incontaminata, frequentata da un turismo attento alle attività sportive e lontano dal modello “relax” tipico degli agosti italici. Forse è anche per questo che italiani non ne abbiamo praticamente incontrati! Dunque scelta la meta, prenotati i voli (ben sei tra andata e ritorno…) e le sole prime due notti di pernottamento eravamo pronti per la nostra avventura a Madeira!
A piedi tra paesaggi naturali estremi
In questa splendida isola europea alle porte del Marocco la natura offre paesaggi e contesti naturali che variano a distanza di pochi chilometri l’uno dall’altro. In ogni escursione e gita che abbiamo fatto ci siamo cimentati ogni volta con ambienti molto diversi e talvolta anche abbastanza estremi!
A Madeira per i turisti i trekking li chiamano Levada walks per il semplice fatto che i percorsi segnati che attraversano tutta l’isola costeggiano le “levada”: delle canalette costruite per portare l’acqua dalla cima degli alti monti (si superano abbondantemente i 1800 mslm) alle colline coltivate vicino le coste.
Per esempio, noi abbiamo fatto due Levada walks completamente diverse una dall’altra.
La prima nella punta orientale dell’isola partendo dal paese di Caniçal fino a Capo Sao Lourenço. Si tratta di una camminata di circa 3 ore A/R con sentiero interamente segnato che non presenta particolari difficoltà, se si fa eccezione per alcuni punti in cui le correnti di vento diventano davvero forti. Siamo nella zona che dimostra senza mezzi termini che la storia geologica di quest’isola è evidentemente di tipo vulcanico. In questa levada non esiste vegetazione alcuna e noi la percorriamo in una giornata incredibilmente calda e soleggiata tanto che al ritorno soffriremo un po’ i raggi del sole che non è sbagliato definire cocente. Assolutamente consigliabile portare con se un cappello che non voli via alla prima folata di vento e tanta, tanta acqua. Verso la fine del percorso c’è una sorta di rifugio dove non esiste alcun tipo di ristoro ma solo una toilet a pagamento (1,00 €) ovviamente noi ci arriveremo con una sola moneta in tasca con tutte le conseguenze del caso… Rimane una natura incredibilmente maestosa dove rocce a strapiombo sull’Oceano raccontano di una terra inquieta che ha costruito pareti alte centinaia di metri perfettamente perpendicolari e disegnate da intrecci di minerali e lava solidificata. Sembravano dei quadri anche se l’ambiente non risulta proprio accogliente per gli esseri umani, forse è per questo che è così affascinante. Questo percorso l’abbiamo scelto in totale autonomia e siamo riusciti a farlo senza bisogno di alcuna guida o di unirci ad alcun gruppo, quindi posso garantire che è alla portata di tutti con un minimo di attrezzatura (scarpe da trekking, cappello)





L’altra Levada walk che abbiamo fatto invece è stata più impegnativa dal punto di vista della natura affrontata, ma non troppo difficile in termini di fatica e dislivelli percorsi. Per farla ci siamo affidati ad uno dei tanti gruppi organizzati che partono da Funchal alla volta delle vette isolane. Abbiamo scelto di fare la Levada walk di Queimada perché quel giorno era percorsa da un unico gruppo. A Madeira il rischio concreto è che i sentieri siano ingolfati dalle incredibili quantità di turisti che arrivano sull’isola attratti proprio dalle sue bellezze naturali. Tutto sommato ci è andata bene perché lungo il nostro cammino abbiamo incontrato poche altre persone e abbiamo potuto godere di paesaggi e di una natura mozzafiato per la sua ricchezza. Lungo tutto il percorso l’acqua l’ha fatta da padrona. Sembrava di attraversare la foresta pluviale con piante dalle foglie enormi e rocce che trasudavano acqua per tutti i chilometri percorsi. Spesso l’acqua che veniva giù dalle cime dei monti si trasformava in cascate, alcune delle quali alte anche centinaia di metri! Un paio di volte abbiamo dovuto guadare dei ruscelli che pochi metri più in giù si trasformavano in cascate. Uno spettacolo davvero incredibile che, non a caso, è un patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO così come 2/3 del territorio dell’isola di Madeira. Finalmente abbiamo dato senso all’attrezzatura da trekking acquistata proprio prima di partire che durante le circa 5 ore di trekking è stata messa davvero alla prova rispondendo magnificamente. Non poteva esserci modo migliore per vivere l’ultimo giorno di viaggio sull’isola!




Viaggi outdoor immersi nella natura
Un tour nell’isola portoghese con l’Oceano attorno
Misurando la distanza dall’estremo punto occidentale all’estremo punto orientale Madeira non è lunga neanche 50 km. Se misuriamo invece l’asse Nord/Sud non superiamo i 20 chilometri. Parliamo quindi di un’isola davvero molto piccola che emerge nel cuore dell’Oceano Atlantico con cui ha un rapporto assolutamente indissolubile come è ovvio. Eppure, così come con le zone interne, anche la natura costiera dell’isola varia molto da zona a zona.
Il sud di Madeira assomiglia molto a molti sud del mondo. Caldo, spesso soleggiato. Nei paesi che visitiamo lungo la costa meridionale non di rado ci capita di imbatterci in gruppetti di giovani e giovanissimi ragazzi che fanno il bagno nelle acque dell’Oceano senza alcuna preoccupazione. Piccole barche di pescatori solcano l’orizzonte mentre i tuffi si susseguono. Incredibilmente, in un minuscolo centro abitato come Paul Do Mar dove troviamo un piccolo porticciolo di pescatori, tanti ragazzini che fanno il bagno. Nessun negozio di souvenir. C’è anche un gruppetto di surfer che a poche centinaia di metri dal calmissimo mare del porto surfa onde anche più di tre metri per la gioia dei passanti come noi che ci fermiamo a fotografarli a più non posso.






Al nord, invece, l’Oceano si esprime al massimo della sua potenza. Onde enormi si infrangono contro solidi muri di roccia vulcania provocando rumori molto forti e tantissima schiuma di risacca. Nel punto più a nord dell’isola si trova Porto Moniz, località tra le più turistiche ma anche tra le più speciali perché è qui che si trovano delle “piscine naturali” in cui poter fare il bagno nell’Oceano in tempesta ma in piena sicurezza. In realtà, si tratta di un attrezzatissimo lido molto simile a quelli che conosciamo noi europei mediterranei in cui è possibile fare il bagno nell’acqua di mare in una sorta di piscina costituita a metà da scogli e nell’altra metà da vere fortificazioni di cemento armato. Non nascondo che l’attrazione di fare il bagno è comunque forte e, infatti, lo farò. L’acqua fredda e tonificante non fermerà la mia curiosità!
Quello che accomuna quasi tutte le coste dell’isola è lo spettacolo naturale incredibile di pareti di roccia alte centinaia di metri che si affacciano a strapiombo sul mare creando degli ambienti e dei paesaggi unici nel loro genere. Indimenticabile sarà la visione del tramonto dal punto più a ovest dell’isola, Ponta do Pargo. Nella costa meridionale è anche possibile affacciarsi da Cabo Girao, la seconda falesia più alta del mondo a strapiombo sul mare. Peccato, però, che il piccolo “balcone” di vetro sia letteralmente preso d’assalto da centinaia di turisti di ogni dove che cercano invano di fotografare il dislivello che li separa dal mare senza riuscirci.



Anche se magari non così alti, quello delle falesie che si affacciano sull’Oceano è una costante dell’isola che contribuisce a rendere indimenticabile un viaggio su questa piccola e sperduta isola portoghese che conserva intatta una sua dignità naturale che ha una storia ben più lunga di qualunque insediamento umano e che è la vera, grande, attrattiva di questa destinazione da visitare assolutamente almeno una volta nella vita.
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[…] Il Portogallo è una meta molto affascinante e non credo esista nessuno che si rifiuterebbe di tornarci anche dopo esserci stato numerose volte. È anche vero che la terraferma lusitana è tanto ricca di fascino quanto battuta dal turismo italiano. Esistono però delle chicche, dei luoghi in cui è difficile incontrare turisti provenienti dal Bel Paese. Parliamo delle isole atlantiche del Portogallo e nello specifico di Madeira. […]