
Da San Francisco a Roma su voli low cost: l’esperienza con Norwegian Airlines
Non chiamatela low-cost, o almeno se non per il prezzo! Dopo aver rotto il monopolio decennale delle più grandi airlines del mondo, che avevano lasciato fuori dalla mappa dei voli no-stop alcune delle mete più visitate del mondo, Norwegian Air è oggi la prima compagnia aerea a offrire voli internazionali a bassi costi. Se già dal 2013 ha aperto le prime rotte intercontinentali da Oslo e Stoccolma per New York e Bangkok, è solo dalla scorso novembre che Roma è tra le mete di lungo raggio.
Welcome to San Francisco, Benvenuti a Roma

Tra le nuove mete di Norwegian, c’è San Francisco, in California, cuore della Silicon Valley e oggi destinazione principale di chi, dall’Europa e non solo, vuole conoscere da vicino il mondo della tecnologia, delle startup e dell’innovazione.
Così, a distanza di 18 anni dall’ultimo volo diretto dall’aeroporto internazionale di San Francisco a Roma Fiumicino, Norwegian Air riapre il collegamento diretto per circa 300 passeggeri che ogni giorno viaggiano tra il Bel Paese e il Golden State. Non era bastata una petizione (lanciata dalla comunità locale di italiani e italo-americani) a convincere Alitalia a ripristinare quel volo e le firme raccolte nel 2014 rimasero solo lettera morta. Almeno fino allo scorso anno quando, in un’ottica di ulteriore espansione mondiale, la compagnia di bandiera norvegese ha scelto – da un lato – l’aeroporto internazionale di Oakland, città di 400mila abitanti, a soli 13 km al di là del Bay Bridge, e – dall’altro – l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. A otto mesi dall’annuncio, il 6 febbraio 2018, i passeggeri del boeing 787 Dreamliner si sono imbarcati sul primo volo diretto per l’Italia del nuovo secolo, dicendo addio a scali, ritardi, connessioni e, ahimè, valigie perse.

Il 2 marzo ho avuto la possibilità di volare su un aereo di Norwegian Air da Oakland a Roma, prima volta da quando in California, e super eccitata dal provare un volo per l’Italia senza soste intermedie in giro per i principali scali americani o europei.
Ed è qui che vi racconterò le mie impressioni su cosa significhi viaggiare oggi low cost su lunghe distanze e come cambia il mondo dei viaggi.

Viaggiare si, certo… ma a che prezzo?
Che cosa significa viaggiare low cost se non libertà di scelta? Chi vive o viaggia da/verso San Francisco è di solito costretto a prendere voli intercontinentali della durata mai inferiore alle dieci ore (12 per Parigi, 11 per Londra e Tokyo, 15 per Pechino). Poter decidere come organizzare il proprio viaggio è scelta piuttosto importante: orari, costi, compagnia aerea, bagagli, scali, miglia sono ogni volta messi sotto la lente di ingrandimento, nella speranza di ottenere, se non la migliore, almeno la combinazione meno peggio.
E allora, partendo dal prezzo, Norwegian Air ha non solo introdotto un volo diretto, ma lo ha fatto a tariffe che, in bassa stagione, sono pari ad un terzo di quelle offerte dalle compagnie di bandiera per tratte che includono uno o due scali.
La compagnia norvegese permette di acquistare voli di solo andata o ritorno, senza penalizzare chi vuole acquistare un biglietto singolo. Con tariffe a partire da 139 euro per un LowFare (incluso solo il bagaglio a mano), qualsiasi comfort extra viene deciso e, di conseguenza, pagato dal viaggiatore. Vuoi aggiungere un bagaglio da stiva? Preferisci far pranzo in aeroporto, piuttosto che in aereo? Non puoi fare a meno di scegliere il posto a sedere? Quello che per tutte le altre compagnie è incluso nel prezzo, per un viaggiatore Norwegian diventa una sua stessa preferenza. Scelta che potrebbe significare optare, già all’acquisto, per una tariffa LowFare+, che include i tre servizi per circa 80 euro in più, e una Flex per chi viaggia volendo massima flessibilità di cambio biglietti.
Tutti questi servizi sono, invece, interamente coperti dalla tariffa Premium, una sorta di upgrade dell’economy, ad un prezzo lontano anni luce da qualsiasi altra Premium class di Alitalia o Air France. Viaggiare in cabina Premium su un volo Norwegian significa avere i servizi economy ma con l’aggiunta di alcuni comfort Premium/Business, quindi doppio bagaglio in stiva, fila prioritaria per check in e boarding, accesso sala VIP, pasti e bevande, oltre che ovviamente sedili più comodi. Il prezzo varia dai 730 euro in bassa stagione ai 1200 euro in prossimità di stagione di vacanza (Natale, primavera/estate).
Come arrivo in aeroporto?
Una delle caratteristiche principali dello low cost, specialmente in Europa, è quella di viaggiare su aeroporti considerati secondari o comunque fuori mano. Nel caso della Bay Area, l’aeroporto di Oakland è usato dalle piccole compagnie locali (Southwest, Alaska). Ma, con l’arrivo di Norwegian e Wow Air, il raggio di azione intercontinentale è ormai molto più ampio. Dal punto di vista dei trasporti, raggiungere l’aeroporto della East Bay non è difficile. Il treno locale, chiamato BART, permette di spostarsi da-per il centro di San Francisco in 40 minuti, grazie ad un collegamento con la città di Oakland e una navetta che porta direttamente al terminal. Stesso tempo per chi vuole prendere un taxi, con un costo che si aggira attorno ai 30-50 dollari (25-40 euro) a seconda del traffico. Con un orario di partenza fissato per le 16.30, si evita anche il traffico di rientro di inizio weekend.

Nessun problema, invece, per quanto riguarda Roma: la necessità di controlli rigorosi per i passeggeri in partenza per gli Stati Uniti ha permesso di avere un volo low cost su Fiumicino (invece che Ciampino), favorendo anche i passeggeri in transito su voli nazionali o diretti a Termini. Si parte in mattinata (11) e si arriva a San Francisco nel primo pomeriggio (13.30).

Caro, odiato check in
Giunta in aeroporto, il mio aereo è in ritardo di 15 minuti, ma per fortuna mi è stato già notificato da Norwegian via sms alle 11 del mattino. La gestione del check-in è a dir poco agevole: il terminal di OAK è piccolo rispetto a molti altri aeroporti internazionali ed è a oggi utilizzato solo per Norwegian. Questo è un vantaggio per chi vuole arrivare per tempo senza necessariamente trascorrere ore tra gates e ristoranti. Carta d’imbarco stampata al chiosco, bagaglio lasciato al punto di consegna, controlli sicurezza e veloce camminata al gate, tutto in meno di venti minuti.
Ma una nota negativa nella prima fase del viaggio non può non esserci, ma nulla ha a che fare con Norwegian… Poiché il terminal è stato finora utilizzato solo per i voli nazionali, non ci sono posti a sedere a sufficienza per tutti. L’aereo 787 Dreamliner può ospitare, infatti, da 250 a 300 passeggeri tra Premium ed Economy ma di poltrone se ne contano molte di meno. Infine, con l’orario di partenza posticipato una seconda volta (l’aereo, appena atterrato, ha bisogno di pulizia e manutenzione prima di poter tornare in aria), l’imbarco inizia verso le 16.15 e la partenza definitiva è ora alle 17.30.
Quando si è in partenza da Fiumicino, invece, è semplice raggiungere il terminal 3 dalla stazione ferroviaria o da altri terminal, nonostante il chiosco si trovi in una delle ultime aree check-in. Questo significa non solo meno caos e accesso speciale all’area di sicurezza, ma, grazie al biglietto Premium, si ha anche check-in prioritario e accesso alla Lounge Le Anfore del Gate E (attualmente chiusa per ristrutturazione e buono pasto fornito come compensazione). Unica delusione: il vantaggi del pre-boarding si vanifica non appena si è costretti raggiungere l’aeromobile via bus; quindi, nonostante l’accesso prioritario allo shuttle, una volta a bordo, tutti i passeggeri vengono fatti salire in aereo allo stesso tempo e senza entrate separate.
Mangiare e dormire low cost
Una volta a bordo, vedo con piacere un aereo nuovo e pulito, oltre che sedili economy comodi (spazio gambe: 43.7cm Economy – 109 cm Premium). La tariffa base include un bagaglio a mano in cabina di 10 kg, che diventano 15 con biglietto Premium. Date le undici ore di viaggio, il menu Nice & Tasty sembra essere un’opzione necessaria, da ordinare 72 ore prima della partenza, e include una cena servita subito dopo il decollo (di solito carne o pesce con verdure, dessert, un bicchiere di vino e caffè / tè – nel mio caso pasta come opzione vegetariana) e uno spuntino con bagel, dolce e succo serviti prima di atterrare. Durante il viaggio si possono acquistare piatti freddi come panini e snack, come anche bevande, con prezzi che vanno da un minimo di 3$ per una bottiglia d’acqua a 12$ per una bottiglia di champagne, e tra i 7 e i 9 dollari per un sandwich o un’insalata.
L’intrattenimento gratuito individuale è sorprendentemente interessante, con alcuni dei film più recenti disponibili durante tutto il volo, musica e giochi. Se sei in Economy e hai dimenticato le cuffie, puoi acquistarle per 3$, mentre la coperta (di cui proprio non riesco a fare a meno) ha un costo pari a cinque dollari.
Viaggiare low cost con biglietto Premium è ancor più una dolce sorpresa: personale di bordo accoglie i passeggeri con acqua o succo, prima di offrire un prosecco locale o un Chianti che accompagna i due pasti, ogni piatto di carne o pesce arriva con un antipasto e un dolce o formaggi con frutto, seguito da caffè, tè e una bottiglietta di cognac o Bailey’s. Cibo buono e servizio veloce, il che permette di addormentarsi poco dopo la partenza e di svegliarsi in prossimità dell’arrivo, quando uno snack, in questo caso verdure grigliate e un’insalata, viene serviti insieme al pane.
Lo schienale reclinato di 150° e il poggiapiedi per le gambe garantiscono una posizione del corpo stesa, anche se non orizzontale. Questo mi ha permesso di dormire per circa tutto il viaggio (sette ore su dodici di viaggio è certamente una buona media) e di arrivare a San Francisco in pieno giorno, senza soffrire attacchi di sonno da jet lag e con una giornata ancora tutta da vivere!