
Costiera amalfitana: escursione a Monte Pertuso
L’escursionismo consiste in un’attività motoria basata sul camminare nel territorio, sia lungo percorsi (strade, sentieri) attrezzati, sia liberamente, al di fuori di percorsi fissi.
Il termine della lingua inglese che individua questa attività è trekking. Questa è l’attività che abbiamo intrapreso domenica 22 gennaio sulla penisola amalfitana, dal lato del golfo di Salerno, a latere del famoso Sentiero degli Dei. La conformazione del territorio attraverso cui si svolge tale percorso non è difficile, anzi è molto agevole, anche se bisogna indossare delle scarpe comode.
Quindi oggi, indossate le scarpe comode, cappello e kway ci siamo ritrovati nei presi della frazione di Montepertuso (una frazione di Positano) nella piazzetta affianco al ristorante il Ritrovo.
Siamo nel territorio del comune di Positano, in provincia di Salerno, Monte Pertuso, una delle frazioni di tale rinomata cittadina della costiera amalfitana.
Ci siamo incamminati verso il Monte Gambera o Monte Pertuso (nel dialetto napoletano, il pertuso individua il buco). Infatti in lontananza si vede il monte con il buco al centro.
Il Monte Pertuso, un trekking “leggendario”
L’orografia del territorio ha dato luogo ad una leggenda: il buco nella montagna fu impresso dalla Madonna a seguito della disputa con il Diavolo. Difatti lungo il percorso alla base del monte Pertuso si trova la roccia con il solco a forma di serpente dove – come narra la leggenda – precipitò il Diavolo che aveva assunto la forma del serpente.
Perché una leggenda?
Leggiamo da Wikipedia:
La leggenda è un tipo di racconto molto antico, come il mito, la fiaba e fa parte del patrimonio culturale di tutti i popoli, appartiene alla tradizione orale e nella narrazione mescola il reale al meraviglioso. Un tempo, si voleva indicare il racconto della vita di un santo e soprattutto il racconto dei suoi miracoli.
In seguito la parola acquistò un significato più esteso e oggi la parola leggenda indica qualsiasi racconto che presenti elementi reali ma trasformati dalla fantasia, tramandato per celebrare fatti o personaggi della storia di un popolo, oppure per spiegare qualche caratteristica dell’ambiente naturale e per dare risposta a dei perché.
Questa precisazione si rende necessaria per poter ammirare con occhi liberi e mente sgombra da ogni preconcetto la bellezza che questi posti riescono a trasferire al viaggiatore. Volendo si può praticare anche il birdwatching ed ammirare i voli dei gabbiani sul mare lungo la costa, osservarespecie botaniche di rara bellezza.
Immersi nella natura
Quando ci rechiamo nel negozio del fioraio ammiriamo i fiori esposti, ma… non hanno odore! Qui, in questa splendida giornata di sole, dopo tanta neve, puoi vedere i fiorellini ed inalare gli odori che emanano. Quest’ambiente sospeso tra mare e cielo incute qualche timore, ma nello steso tempo ti offre uno spettacolo unico: la natura che ti si offre.
Qui puoi osservare il suggestivo intrigo di sentieri che si inerpicano verso i monti Lattari e ti porta al famoso sentiero degli DEI, luoghi che ti fanno viaggiare indietro nel tempo, all’epoca dei Greci.
Questo luogo ha ispirato poeti e letterati. Italo Calvino descrive il sentiero degli DEI
“quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”. Qui riesci a comprendere la lotta tra il Bene ed il Male, tra la Vergine ed il Diavolo; lungo il percorso trovi fonti di acqua microbiologicamente pure.
Gli odori che rilascia la vegetazione incontaminata ti ricorda e ti riappacifica con il mondo naturale. Qui chi ha l’animo più sensibile, lasciandosi trasportare dalla fantasia, può sentire il rumore della nave di Ulisse che solca le acque azzurre del Tirreno e giunge verso la Costiera Amalfitana.
Difatti la leggenda narra che l’isolotto Li Galli è lo scoglio su cui si trovavano le sirene che cercavano di ingannare Ulisse.
Lungo il percorso i tratti di belvedere e il bosco si inseguono e lasciano spazio ai contadini che percorrono quello che non è solo un itinerario turistico, ma la via più breve che collega le frazioni. Soprattutto in estate sono accompagnati da muli carichi di frutti e ogni bontà offerta dalla terra fertile.
Il percorso non presenta grosse difficoltà, le continue soste per ammirare i panorami mozzafiato, rendono agevole il percorso. La giornata di sole fa sì che l’animo si senta riappacificato con il mondo.
La discesa per tornare al punto di partenza e recuperare l’autovettura per ritornare in città, ci rende un po’ mesti. Lasciare questi luoghi da favola, luoghi che non sembrano esistere nella realtà, eppure presenti ad appena quaranta minuti da Napoli… e ti ritrovi immerso nella splendida natura.
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Percorrere questi meravigliosi itinerari richiede molto allenamento? io sono un camminatore abituale ma l’idea di camminare in collina su terreni difficili a volte mi blocca.