
Bienvenue au Maroc. Quinta tappa: Marrakech (seconda parte)
Marrakech oltre ad essere famosa per la sua piazza ha molti luoghi affascinanti da vedere.
Piazza Jāmi el-Fnā
Non si può non iniziare da qui. È sicuramente il luogo simbolo di Marrakech ed è come se il suo spirito fosse racchiuso in quella piazza. Atmosfere, colori, profumi, volti. La piazza ha due volti, uno di giorno e uno la notte. Durante il giorno è animata da un vasto mercato all’aperto dove troverete le merci più svariate, ed animali, come scimmie e serpenti con i loro incantatori ( se avete paura dei serpenti non avvicinatevi, potrebbero venirvi incontro per presentarvene qualcuno). La sera invece la piazza cambia volto. Al calar del sole il mercato lascia spazio a banchetti di griglie e tavolate dove poter mangiare e la piazza si riempie di luci e profumi.
Moschea della Koutoubia
La moschea non è visitabile però è comunque interessante da vedere, per il suo giardino di aranci e anche per il suo appariscente minareto che sovrasta la città. (nelle città arabe il minareto deve essere l’edificio più alto, in teoria non possono essere costruiti edifici che lo superino) misura quasi settanta metri, ed è il minareto più antico (e completo) delle tre torri Almohadi che ci sono giunte, insieme alla Giralda di Siviglia e la Torre di Hassan a Rabat. L’architettura è tipica marocchina, con decorazioni e fregi di maiolica bianca, turchese e blu. ed arabeschi scolpiti. Un tempo l’intonaco dipinto e le decorazioni a zellij coprivano tutta la superficie del minareto mentre oggi le piastrelle sono quasi scomparse.
Medersa
Dalla piazza Jema‘a al-Fnaa è possibile accedere al souk di Marrakech che altri non è che un mercato coperto, di solito artigianale, che si articola in numerose viuzze e piazzette, ciascuna delle quali è dedicata ad attività specifiche: venditori di pelli, lana, calderai, gioiellieri. Tramite il souk si possono raggiungere la moschea di Ben Youssef ed la sua Medersa (Scuola Coranica). La medersa di Ben Youssef non ospita più studenti coranici dagli anni ’60 e dopo esser stata restaurata oggi è aperta al pubblico. La costruzione si articola attorno ad una corte centrale su cui si affacciano piccole finestre che un tempo erano le stanze degli studenti. La costruzione risale al XIV secolo e venne fondata dal sultano Abū al-Hasan, della dinastia dei Merinidi, e venne quasi completamente ricostruita durante il periodo sa‘dide. Il palazzo è riccamente decorato da stucchi, decorazioni e intagli ornamentali su pannelli di legno. Alcuni dettagli della medersa ricordano l’Alhambra di Granada e pare che architetti spagnoli, musulmani, parteciparono alla costruzione.
Un viaggio indimenticabile alla scoperta del Marocco
Tombe Sadiane
Il Mausoleo Sadiano forma un complesso funerario voluto dal Sultano Ahmad al-Mansūr. La maggior parte delle tombe presenti risale al 1557. Questo complesso, tenuto nascosto per volontà del sultano Mulay Ismā-īl, venne ritrovato solo nel 1917. Le tombe furono trovate in stato di completo abbandono ma comunque integre. Essendo accessibili unicamente attraverso un passaggio segreto della moschea si sono salvate da distruzioni e saccheggi. Restaurate ha riportato alla luce le decorazioni in stucco e piastrelle zellij. Le Tombe comprendono due mausolei dove si trovano le tombe di al-Mansūr e dei suoi figli, di sua madre Lalla Messaūda e di Mohammed al-Shaykh, il fondatore della dinastia saadita. Nell’oratorio invece si trovano numerosi sepolcri di altri principi saaditi.
Palais Bahia
Il Palazzo Bahia non è un edificio con una storia molto antica in quanto fu eretto nel 1867 per volontà del Gran Visir Dar Si Moussa, e successivamente ampliato dal figlio Ba Ahmed, che aggiunse all’edificio una moschea, un bagno turco e un giardino. Nonostante sia stato costruito in epoca moderna per le sue dimensioni e la raffinatezza degli interni è sicuramente un chiaro esempio dell’architettura marocchina. Questo complesso venne chiamato Bahia (Brillante) in onore dell’amante preferita del Visir. Quello che colpisce è la ricchezza delle decorazioni degli interni, le opere calligrafiche, i soffitti riccamente intarsiati e le ceramiche, tipiche dell’artigiano di Fes.
Giardini Majorelle
Sono tra i giardini più celebri di Marrakech. Si trovano nella città nuova e prendono il nome dall’artista francese Jacques Majorelle che scelse nel 1919 Marrakech come sua dimora. Qui si fece costruire una villa in stile liberty le cui pareti furono dipinte di un colore blu intenso che ancora oggi viene chiamato “blu Majorelle”. Fu un gran collezionista di piante provenienti da tutto il mondo di cui ancora oggi i giardini son ricchi. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1962, la villa e il suo giardino rimasero abbandonati fino al 1980, quando fu acquistata da Yves Saint-Laurent e Pierre Bergé che, dopo un restauro, la riaprirono al pubblico. All’interno della casa oggi si trova il Museo di Arte Islamica, dove sono esposti vestiti, oggetti di uso quotidiano, oggetti religiosi e numerosi gioielli, soprattutto di arte berbera.
LE ALTRE TAPPE DEL VIAGGIO:
- Prima tappa: Rabat
- Seconda tappa: Casablanca
- Terza tappa: Essauira
- Quarta tappa: Agadir
- Quinta tappa: Marrakech (prima parte)