
“Bienvenue au Maroc”. Prima tappa Rabat
Il nostro viaggio attraverso il Marocco inizierà dalla capitale Rabat. Non è mai stato ufficializzato l’anno della sua nascita ma si può associare alla costruzione del primo insediamento, la Kasbah des Oudaia, edificata nel 1150 dal califfo ‘Abd al-Mù’min. L’origine del nome, Ribāt al-Fath (ribāt della Vittoria), si compone dalla parola ribat, che identifica un monastero-fortezza in cui si radunavano i soldati in partenza per la Spagna musulmana, all’epoca sotto minaccia cristiana, mentre il complemento “della Vittoria” (al-fath) era semplicemente benaugurante. La città divenne due volte capitale, prima nel 1912 sotto insediamento francese, dove venne dichiarata capitale del protettorato del Marocco e successivamente nel 1956, a seguito dell’indipendenza del paese di cui ne diventerà la capitale ufficiale.
LE ALTRE TAPPE DEL VIAGGIO:
- Seconda tappa: Casablanca
- Terza tappa: Essaouira
- Quarta tappa: Agadir
- Quinta tappa: Marrakech (prima parte)
- Quinta tappa: Marrakech (seconda parte)
Rabat si estende ad est lungo una splendida scogliera affacciata sull’Oceano Atlantico, mentre ad ovest confina con il fiume Bou Regreg. Come tutte le antiche città marocchine è racchiusa da mura imponenti dove porte monumentali ne limitano l’accesso. Al suo interno si trovano ancora oggi i resti del grandioso progetto della moschea di Hassan, rimasta incompiuta, la sua costruzione ne avrebbe fatto uno dei più grandi santuari del mondo musulmano.
Adiacente alla moschea si trova il mausoleo dedicato a Mohammed V, colui che firmò l’indipendenza dalla Francia, nonché nonno dell’attuale re Mohammed VI. Il mausoleo rappresenta attraverso i suoi decori un’incredibile prova dell’arte e dell’artigianato marocchino.
Marocco: un ciclone di emozioni e sensazioni
A nord di Rabat invece si trova la necropoli di Chella. Questo sito non è sempre stato una necropoli, la sua posizione lungo il fiume Bou Regreg ne ha fatto in passato un luogo in cui Fenici e Cartaginesi usarono come insediamenti militari. Successivamente il sito visse sotto insediamento romano che vi costruirono la città di Sala e di cui Chella conserva ancora oggi le vestigia, con i resti del Decumano Massimo, di un foro presso il quale si riconoscono le tracce della Curia, di una fontana monumentale e di un arco di trionfo. Solo nel XIV secolo sotto la dinastia dei Merinidi fu tramutata in necropoli. Ciò che affascina di Chella è il trovare all’interno dello stesso sito archeologico testimonianze di epoche diverse, il tutto reso ancora più affascinante dalle cicogne che ne hanno fatto il loro rifugio durante la stagione degli amori.
Rabat come ogni capitale che si rispetti è un città elegante, meno chiassosa o eccessiva rispetto agli altri centri marocchini ma non meno affascinante, la sua posizione poi la rende ancora più bella. Un consiglio, se siete in procinto di partire per questa città mi raccomando, attenti al vento!
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