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Barcellona da vivere tra panorami, cultura e tradizioni

Se dovessi riassumere Barcellona in tre parole, queste sarebbero: arte, vita e passione. Si adattano ad ogni tratto di questa città, ogni quartiere di Barcellona ha qualcosa da regalare a chi lo visita, iniziando dal più famoso barrio gotico e finendo al quartiere rivalutato di Poble nou.

Ogni strada di questa città ha qualche storia da raccontare ed io che ho avuto la fortuna di viverci per un breve tempo, spero di fare da tramite tra voi che mi state leggendo e la capoluogo catalano.

Must see in città: la Sagrada Familia

Il fatto che ci troviamo prima in Catalunya e poi in Spagna, è il primo aspetto che salta all’occhio visitando questa città. La bandiera a righe gialla e rossa, spesso con la stessa bianca su triangolo blu simbolo dell’indipendentismo spicca da ogni casa della città. La seconda cosa che salta all’occhio è la perfetta simmetria dei quartieri da cui spicca solo la Sagrada Familia, capolavoro di Gaudì purtroppo non ancora terminato.

Nonostante ciò, la prima volta che ho visto la Sagrada senza visitarla dall’interno, mi sono chiesta cosa ci fosse effettivamente di bello. Onestamente, prima di entrare dentro, non si rimane a bocca aperta di fronte alla Cattedrale. Persino i catalani stessi la definiscono “un cono che si scioglie“, ma quando ci si entra ci si innamora. L’architettura interna è surreale, sembra essere uscita da un altro pianeta; ogni parete presenta vetrate di colori differenti che a seconda del momento della giornata in cui la visitate vi farà scoprire una Sagrada diversa, dai colori caldi o freddi che rappresentano diverse fasi del corpus domini. C’è anche una cripta sotterranea. Ma questo probabilmente non vi suona nuovo.

Barcellona mozzafiato: dove vedere i panorami più belli

Ciò che vi potrebbe sorprendere sono tutti i punti dai quali si può ammirare Barcellona: Park Güell, El bunker del Carmel e El mirador de horta. Il primo è il famoso parco ideato da Gaudì per Güell, dove si trova la casa del mecenate. Barcellona deve certamente parte della sua bellezza a questi due uomini che hanno sempre investito nella città. Il secondo è un bunker scavato nella collina utilizzato come rifugio durante le guerre mondiali dal quale la vista è mozzafiato. Pensare che tale luogo, che prima racchiudeva paure e speranze, ora raccolga solo foto e sorrisi mi fa sempre pensare a quanto le cose cambino e tutto si trasformi. Infine, el mirador de horta, il meno conosciuto di tutti dove si trovano solo 2 o 3 ragazzetti e nulla più. Pochissimi turisti, un punto anche un po’ selvaggio, senza nessun percorso e con un solo punto di riferimento, un columpio, un’altalena sulla città. Mozzafiato. 

El bunker del Carmel

Arte e tradizioni in città

Ora immergiamoci invece nelle strade di Barcellona che gridano Catalonya. Solo il 40 per cento della popolazione è indipendentista, ma tutti hanno chiare le proprie radici. Gli angoli delle strade del barrio gotico presentano poesie catalane, i volti dei presi politici (arrestati politici ndr) sono ovunque così come le bandiere, tutti parlano catalano e poi forse spagnolo. Alla festa di San Joan il fantoccio del primo ministro brucia a testa in giù e si va a festeggiare in spiaggia la Nit de Foc, la versione spagnola del nostro San Lorenzo, animato però da spirito “civile”, dal pathos e dall’amore verso la propria terra. 

Manca solo la descrizione dell’arte che anima questa città. Un’arte nota, come quella del Museo Picasso; un’arte immersiva come quella del 4 cats dove Picasso espose la sua prima mostra o quella del Marsella, il bar più antico di Barcellona nel barrio chino, il barrio oscuro di Barcellona, dove tutto è permesso e di cui cliente abituale era Hemingway e infine un’arte odierna rappresentata dai murales di Poble nou – la rivitazione catalana della BrickLane londinese – che ci raccontano l’arte, l’amore e l’eternità; gli stessi valori che notiamo negli artisti di strada nel barri Gotic.

Arte nel Barri Gotic
Picasso in Poble Nou
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Alessia Gervasi

Alessia Gervasi

Feel deeply. Live fast. Travel more. 23 anni e troppe cose da dire. Qui vedrete la realtà mediante i miei occhi.

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