
Avvento al Polo Nord in Svezia
Quando penso al natale mi viene in mente una sola cosa: neve, freddo, luci. Da tempo avevo desiderato di vedere l’aurora boreale, e l’occasione si è presentata per caso, o quasi. Gli studi hanno infatti portato la mia compagna di viaggio Giulia al nord della Svezia, a Luleå. Ecco, tutto inizia da un “vieni a trovarmi”. Ora mi trovo sul treno verso Stoccolma e mi va di raccontarvi la mia fantastica scoperta del circolo polare artico.
Oltre il circolo polare artico
La partenza è prevista molto presto, in modo da raggiungere la prima fermata al sorgere del sole, intorno alle 10. Le giornate al nord della Svezia sono molto corte ed è meglio approfittare della luce al massimo. Da Luleå partiamo in direzione di Jokkmokk. Questo paese, oltre il circolo polare artico, è un centro culturale di ricerca sulla popolazione sámi. Dopo un paio di ore di guida, dopo lo stupore di superare la linea immaginaria del polo nord, arriviamo. La mia missione da copilota è stata quella di cercare la migliore caffetteria. In realtà è molto difficile trovare luoghi dove mangiare nei piccoli centri o lungo le strade, anche se statali. A Jokkmokk abbiamo però trovato un café carinissimo con delle ottime “kanelbullar”.

Una volta cariche di energie ci siamo poi fiondate al museo Ajtte, uno dei più grandi centri di divulgazione della cultura sámi, con la biblioteca con il più alto numero di libri in lingua sámi di tutti i paesi dove vivono questi popoli nomadi (Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia). Abbiamo passato due ore dentro a questo fantastico museo. Sia io che Giulia abbiamo adorato:
- L’esposizione dei costumi sámi delle diverse aree, con i loro dettagli. Per esempio abbiamo scoperto che il pon pon sul copricapo è un ornamento unicamente maschile
- Dettagli etnografici che spiegano la vita di tutti i giorni sámi
- Duodje o artigianato tipico sámi come gioielli, amuleti, cinture e lacci chiudi scarpe che con la loro simbologia permettono ai sámi di capire tante cose sulla persona che le porta, esempio se una persona è sposata o no.
La nostra destinazione però non è stata ancora raggiunta. Dobbiamo guidare per altre tre ore prima di arrivarci. Siamo pronte a lasciare il paesino solo dopo aver visitato qualche negozietto. Uno per esempio si trova in un ristorante. Si! Infatti il ristorante gourmet di Jokkmokk, con i padroni in ferie, è diventato un centro di rivendita di scarpe e calze per l’inverno. Tornerà ad essere un ristorante solo a febbraio, forse. Un altro negozietto è gestito da una signora anziana gentilissima, dove vende tutto quello di cui si può avere bisogno. Dai guanti alla lana per farli, oggetti sámi, cibo e li, abbiamo trovato i più buoni pepperkakor (biscotti di pan pepato) del polo nord, fatti a mano ovviamente.

Ci aspettano ancora 200 km ma siamo cariche. Passeremo la notte a Jukkasjärvi. Le strade sono abbastanza innevate, in parte anche ghiacciate, ma noi ci godiamo il viaggio. Ed è proprio per strada, tra un biscotto e una canzone alla radio, che mi ritrovo ad osservare il cielo. È una notte chiara, si vedono le stelle magiche, tutto intorno a noi è ricoperto di neve. E poi mi accorgo che ci sono delle nuvole strane, nuvole che si muovono. “cos’è quello Giù, guarda!” dico a Giulia. Mi liquida in fretta con “è solo una nuvola” però mentre lo dice inizia ad osservare meglio il cielo su di noi. Si! Avevamo sulla testa la mia prima aurora boreale. Inizialmente poco luminosa.
Fermiamo la macchina appena possibile e qui, a un lato della strada assistiamo alla magia della natura. Ci abbracciano, avvolgono tutto il cielo da un lato all’altro, e non sappiamo in che direzione guardare. Piano piano iniziano ad essere più intense e a danzare per noi. Cambiano forma e ci sembra che disegnino una renna nel cielo. La situazione è surreale. Non crediamo a ciò che vediamo. Queste luci mi confermano che la meta è il viaggio.

Una volta arrivate a Jukkasjärvi, non sapevo realmente dove avremmo dormito, dato che la prenotazione è toccata alla mia travel buddy. Qui, ho avuto il mio più bel regalo di natale, un po’ in anticipo: avremmo passato la notte nel famoso Ice hotel. La struttura offre esperienze turistiche, tra cui un bar nel ghiaccio e alcune stanze e suite nel ghiaccio. Ammetto che dopo il freddo esterno, sono contenta di dormire in una stanza “normale”. Allo stesso tempo, nel resort del ghiaccio abbiamo avuto modo di conoscere una ragazza italiana che per il secondo anno, lavora come costruttrice delle stanze. Il ghiaccio viene raccolto in primavera nel fiume Torne, che passa al lato del resort, ed ogni anno vari artisti di tutto il mondo possono partecipare per la struzione di una stanza con vari design.
Dell’ICE hotel adoro :
- Ogni anno l’hotel è un’opera completamente diversa
- È interamente sostenibile, perché arrivata l’estate l’acqua del fiume ghiacciata, torna al fiume
- Da spazio all’arte e alla voglia di comunicare degli artisti, una grande opportunità.
Senza Giovanna la nostra esperienza non sarebbe stata uguale. (se volete controllare ha un grande progetto)

Ma Jukkasjärvi non è solo ICE hotel, anche se vi consiglio la visita! Se mai state programmando di venire qui dovete fare tappa al Nutti Sámi Siida. Questo posto offre:
- Occasione unica di gustare cibo tipico sámi, come renna e salmone artico.
- Avere contatto diretto con delle renne e potergli dare da mangiare i licheni da loro adorati.
Sempre più a nord
Da questo angolo di Lapponia ci dirigiamo verso Abisko. Siamo ancora più a nord della Svezia, vicino al confine con la Norvegia, in un luogo dove la natura è al suo stato più selvaggio. Un piccolo paesino, con i treni che vanno in direzione per Narvik (Norvegia) e il Parco naturale Abisko. Qui la sera l’attività delle aurore è molto alta, perciò usciamo a caccia di luci. Purtroppo le nuvole hanno avuto la meglio: abbiamo intravisto delle luci tra le nuvole, ma non abbiamo avuto due volte la stessa fortuna. In ogni caso, consiglio di raggiungere il parco naturale per avere una migliore visibilità. Dall’Abisko Mountain Lodge si ha una buona vista essendo sulla montagna, ma la luce impedisce di vederle al meglio.
Di mattina, dopo l’ottima colazione svedese ricca di marmellate di tutti i generi, siamo pronte per una corta passeggiata nel parco naturale, verso delle cascate, lì dove l’acqua non ghiaccia. All’entrata del parco c’è un ostello e centro informazioni dove potete avere tutto ciò che cercate, potete anche affittare delle scarpe adatte alla neve, ciaspole o sci, per vivere al meglio quelli che la natura ha da offrire anche a temperature estreme.
Riprendiamo la strada e all’improvviso delle renne attraversano correndo la strada, ed anche loro confermano che la meta è il viaggio. Incontro unico – selvagge nella loro natura più vera.
A un’ora e mezza da Abisko si trova Kiruna, una città che vive delle miniere di ferro e che sprofonderà presto proprio per questo. Si sta già costruendo la nuova città a pochi km, dove l’intera popolazione verrà trasferita. Questa è una delle grandi città della zona, ecco perché è stata la nostra tappa per gli ultimi regali natalizi. I perfetti souvenirs dell’area:
- Carne di renna, marmellata di bacche, biscotti (helda)
- Gioielli tipici della tradizione sámi (ateljenord)
- Oggetti fatti artigianalmente sámi (sven centro info turistiche)

La nostra scoperta del circolo polare artico volge al termine, e non poteva terminare meglio. Arrivate a Luleå dopo quattro ore di macchina ci aspettava il Julbord, ossia il buffet di natale. In questo posto della Svezia dovete infatti provare assolutamente:
- Aringa in tutte le salse (senape, bacche, panna acida)
- Polpette di renna con lingoberries e purée di patate
- Carne di alce affumicata
- Coffehost, formaggio della Lapponia con le cloudberries
- Gadd, formaggio blu con i biscotti speziati delle feste
- Julmust, perfetta la coca cola svedese per accompagnare i pasti
- Glogg, a fine pasto, vino caldo con mandorle e uvette
Dopo questo pasto lucculiano pensavo di esplodere. Per questo ne abbiamop aprofittato per un’interessante passeggiata per il paese di Gammelstad, Kyrkbyn. Questo sito dell’UNESCO, costruito a fine XV sec, conserva ancora oggi 400 case e cabine che vennero costruite come punto di appoggio per le persone che avevano ricevuto l’obbligo di andare ogni domenica se vivevano a 10 km da una chiesa (ogni 2 domeniche se a 20 km, ogni 3 se a 30 km) oggi nessuno ci abita e non può, ma i proprietari possono, come in passato, passare 1 o 2 giorni per le feste.
In questo luogo incantevole, a 9 km da Luleå, come Kyrkbyn, si conclude il mio avvento in Lapponia tra neve, freddo e luci.
E voi? Avete visto l’aurora?

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Bellissimo viaggio racontato con passione che fa venire la voglia di andare a conoscere questi bellissimi posti !!