
Alto Salento per famiglie: 10 giorni con mio figlio di un anno
Non sarà più come prima. Me l’hanno detto in tanti, l’ho letto ovunque ma nutrivo ancora una vana speranza che 10 giorni di vacanza estiva nell’alto Salento sarebbero stati rilassanti per mamma, papà e figlio di 1 anno appena compiuto. Avevano ragione loro. Il relax, nel senso di ore stesa al sole, romantici bagni avvinghiati, cene fuori, bevute fino a tardi, non c’è stato. Diciamo che bisogna vedere il relax sotto una nuova prospettiva. Quella di poter pensare solo al piccolo terremoto, a giocare, farlo divertire, fargli scoprire cose nuove. Le ore della giornata sono decise dai suoi tempi. Al mare la mattina all’alba, pappa, nanna, sabbia ovunque, cena presto etc… Così abbiamo lasciato il lavoro e il pc lontano di nostri pensieri e abbiamo messo al centro il pargolo. Per la sua prima vacanza al mare abbiamo scelto l’alto Salento, Torre Santa Sabina per la precisione. Per una serie di motivi: casetta carina e comoda davanti al mare, paesino tranquillo e a portata di bebè, sabbia e acqua bassa, tanti borghi da vedere nelle vicinanze. Dopo una mattinata di mare (alle 8 eravamo già in prima fila), pranzo, nanna e poi gita. Di seguito i luoghi che abbiamo visitato nei dintorni:
Carovigno
La patria dell’olio d’oliva. Per arrivarci si percorre una strada contornata da alberi d’ulivo a perdita d’occhio. Carovigno infatti fa parte della “Costa del parco agrario degli ulivi secolari“, che comprende anche i comuni di Polignano a Mare, Fasano, Monopoli e Ostuni, dove si trova una concentrazione di ulivi, maestosi e imponenti, modellati dal tempo, dal vento e dalla pioggia, che potrebbero avere un’età stimata fino a 3.000 anni. La cittadina è molto carina, si lascia la macchina poco fuori il centro e ci si addentra per le stradine fino alla chiesa Madre con il bel rosone (ben indicato dai cartelli). Nel punto più alto si trova il Castello Dentice di Frasso, da dove è possibile ammirare un panorama che va da Torre Canne fino a Brindisi, abbracciando anche la Valle d’Itria. A 4 km da Carovigno c’è il Santuario di Maria Santissima di Belvedere, ideale per ammirare la distesa di ulivi fino al mare. Da non perdere poi la Torre di Santa Sabina a forma stellare a quattro spigoli orientati verso i punti cardinali e la Riserva naturale di Torre Guaceto.
Consigli per acquisti golosi:
– panificio da Mimina (via C. Treves 23): appena entrati, si è invasi dal profumo e dal calore che viene dall’antico forno a legna in bella vista. Biscotti realizzati con ingredienti genuini, plum cake e ciambelloni squisiti, poi pizza e focacce a volontà. Noi abbiamo fatto rifornimento prima di tornare a casa.
– macelleria La Tagliata (via Martiri di Cefalonia): non si può andare via senza portare un po’ di “bombette” con sé, per riassaporare un po’ di alto Salento anche a casa. Qui le fanno buonissime, carne sottile ripiena di formaggio e prosciutto.
Ostuni
Molto turistica, specialmente in agosto, ma mantiene intatto il suo fascino. Lasciata la macchina al parcheggio ci addentriamo nella “città bianca” con passeggino al seguito (una mezza faticaccia, vista la salita). Non era la prima volta che visitavamo il paese, regala sempre belle emozioni, sembra uscito da un racconto fiabesco. Il consiglio è di addentrarsi nelle stradine del borgo antico, viuzze che spesso finiscono in un vicolo cieco, con casine bianche, puntellate da fiori, porte e finestre blu o azzurre. Il centro storico è tagliato a metà dalla strada principale che è la via della Cattedrale, risalendola s’incontrano piazzette e chiese, tanti negozi e un gran via vai di persone, fino al punto più alto della collina dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. Scendendo ci siamo fermati sulla bella piazza della Libertà per far mangiare il pupo (tutta la pappina era pronta e calda nel thermos), qui si affacciano il Palazzo di Città, ex monastero francescano, la chiesa di San Francesco e l’Obelisco di Sant’Oronzo.
Alberobello
La città dei trulli in agosto è un brulicare di turisti impazziti. Anche in questo caso abbiamo cercato di deviare per viuzze meno frequentate, lontano dai numerosi negozi di souvenir. Abbiamo sbirciato nei trulli abitati e abbiamo anche fatto un pensierino a comprarne uno per trascorrerci la vecchiaia… Camminando siamo incappati in splendidi scorci panoramici (nel rione Monti). Nonostante il caos, Alberobello, dichiarata patrimonio Unesco per il suo quartiere interamente fatto di bianchissime costruzioni di pietra a secco con tetti conici grigio scuri che spiccano in lontananza e donano un aspetto unico al paesaggio, suscita sempre una certa emozione.
Lecce
Qui si potrebbe scrivere un libro intero! Noi l’abbiamo visitata in una mezza giornata di pioggia e sole che si alternavano, con bimbo frignate al seguito quindi con la promessa di ritornare presto per approfondire la sosta. Abbiamo parcheggiato l’auto lungo il perimetro dei giardini pubblici e abbiamo girato per il centro storico a piedi così da non perdere i must della città; a partire dai vicoli della “Signora del Barocco“, chiamata così proprio perché l’arte barocca caratterizza le guglie, i portali, le chiese, i monumenti e le abitazioni della città vecchia. Facilmente abbiamo raggiunto l’elegante piazza Sant’Oronzo, con la colonna del Santo patrono, e i resti dell’Anfiteatro romano. Poi la scenografica piazza del Duomo con la sfarzosa facciata laterale della Cattedrale e il suo campanile, il quattrocentesco palazzo del Vescovado e il palazzo del Seminario, sede del Museo Diocesano di Arte Sacra, della Biblioteca Innocenziana e dell’Archivio Storico Diocesano. Continuando per le stradine piene di negozietti di souvenir e d’artigianato locale siamo arrivati al Castello di Carlo V. Oltre al Duomo e alla Basilica di Santa Croce, una miriade di altre chiese sono disseminate per la città e meritano una visita.
Martina Franca
Se dovessi darle un voto da 0 a 10, direi 10 e lode! Sarà perché era un pomeriggio mezzo piovoso e quindi c’era poca gente in giro, sarà perché la piccola peste si è trasformata in un angelo, sarà perché non avevo grandi aspettative, ma Martina Franca mi ha sorpreso in positivo. Siamo in piena Valle d’Itria, già solo la strada per arrivarci è fantastica, in mezzo alla natura e ogni tanto spunta un trullo qua e là. Edifici barocchi si affacciano su viette bianche (da perdercisi per quanto sono belle), che all’improvviso sfociano in una grande piazza, quella dove sorge la Basilica di San Martino in tutto lo splendore del barocco martinese. Da vedere, piazza Maria Immacolata, nota come i Portici, è un largo spazio semicircolare con un susseguirsi di tredici arcate.
Nota culinaria: in tutta la Puglia si mangia bene e su questo non ci piove. Ma a Martina ci sono tanti ristorantini rinomati da provare e non si può andar via senza aver assaggiato le orecchiette e le bombette (involtini di carne e formaggio), oppure senza aver fatto almeno un aperitivo con il capocollo di Martina Franca ed il vino tipico di questa città.
Locorotondo

Vicinissimo a Martina Franca c’è questo piccolo borgo su una collinetta e circondato da casette bianche con il tetto a punta. Si tratta di uno degli ultimi paesi della provincia di Bari confinante alla zona del brindisino. La prima cosa che colpisce una volta salite nel centro storico è il panorama sulla Valle d’Itria, uno spettacolo della natura per chilometri e chilometri. Il centro è caratterizzato da vicoli stretti, chiesette fino ad arrivare alla Chiesa Madre di San Giorgio Martire. Tanti negozi e ristoranti si affacciano per le vie del borgo.
Qui invece lascio come appunto i posti in cui ci promettiamo di visitare durante il prossimo viaggio:
- Cisternino, che ricorda Ostuni in miniatura: case bianche, piccolo centro storico e splendidi paesaggi. Insomma un gioiellino.
- Fasano, famosa per lo zoo safari di Fasanolandia tanto amato da bambini (anche i genitori però si divertono!) e la Selva di Fasano.
- Ceglie Messapica, con il suo caratteristico centro storico fatto di vicoletti, chiese, il castello ducale, piazze, è il luogo ideale per una romantica passeggiata.
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La Puglia è il tacco d'Italia, una delle regioni che si estendono di più da nord a sud. Bagnata da due splendidi mari, Adriatico e Ionio, è da sempre crocevia di culture e lingue del Mediterraneo di cui è dominatrice incontrastata nella produzione di olio d'oliva sin dalla notte dei tempi. Io suo particolare paesaggio è prevalentemente pianeggiante con una splendida eccezione nella penisola del Gargano dove monti dalla punta docile e promontori rubano l'attenzione del visitatore ridefinendo l'idea di regione "solo mare e campagna". Le sue città sono pietre preziose incastonate in uno splendido gioiello dai colori, profumi e sapori tanto variegati quanto autentici. Da Lecce a Foggia, passando per Brindisi, Taranto, Bari, Andria, Barletta, ecc ecc è un susseguirsi di scorci da scoprire, castelli ed attrazioni culturali da inserire nella propria wishlist di viaggio. Il mare e i borghi di Puglia?!? Beh, non ne parliamo, una costellazione di piccole realtà tutte da scoprire in un viaggio on the road senza fine. Questa è la nostra Puglia.
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