
Alla scoperta di Udine, piccola perla del Nord Est
Piccola cittadina di circa 90.000 abitanti, Udine si trova nel mezzo della regione del Friuli Venezia Giulia. Molto carina, pulita, ben curata e ospitale con la sua zona centrale, via Mercatovecchio, chiusa al traffico (eccetto ai bus urbani ed ai residenti). Mi trovo ad Udine per incontrare un vecchio amico. Con un volo aereo di breve durata raggiungo l’aeroporto di Venezia e con un treno, dalla stazione centrale di Mestre, prendo la linea ferroviaria Mestre-Trieste. Attraverso il Veneto, entro in Friuli Venezia Giulia ed arrivo alla stazione di Udine che si trova a circa metà strada fra le due città.
Decido di accettare i suggerimenti del mio caro vecchio amico, che conosce bene la città (essendo studente universitario) e decido di visitarla a piedi. Di fronte alla stazione dei treni, si trova la fermata dei bus urbani, e poco più in là, sulla destra la stazione dei bus regionali che in poco tempo raggiungono le altri città quali Pordenone, Trieste, Cividale, Sacile.
Dopo aver preso una cartina e chiesto alcune informazioni su come raggiungere il centro a piedi, imbocco la strada che guarda la stazione dei treni e dopo una bella passeggiata di una decina di minuti, giungo in centro. Evito di prendere il bus, amo camminare, vedere e scrutare il più possibile ogni piccolo angolo della città. Mi trovo in Via Mercatovecchio, via principale con i suoi sampietrini, i suoi portici, i suoi negozi di abbigliamento, i suoi locali, bar per giovani. Una cosa che mi ha subito impressionato è la quantità di bici che si vedono. Ragazzi, signore, anziani e gente che si reca al lavoro. Tutti con il classico pantalone destro tirato su per evitare che venga sporcato dall’olio della catena!
Il tempo è freddo ma bello, in cielo non si scorge neanche una nuvola. Attraverso tutta via Mercatovecchio e incontro il famoso Castello di Udine. Alla sua sinistra si trova la Chiesa di Santa Maria di Castello. Sono in piazza Libertà. Decido di visitare il Castello ed inizio a “scalare” il colle di origine morenica su cui esso sorge. È circondato da un immenso e spettacolare giardino/parco, tant’è vero che durante la stagione estiva è sede di innumerevoli concerti, eventi e spettacoli teatrali. Meravigliosa location, all’aperto, sotto un cielo stellato d’estate. Da qui, si vede anche piazza Primo Maggio. Chiamata così a partire dal 1945, in onore della festa dei lavoratori. Anche, se, bisogna dire che è conosciuta come “Giardino Grande”. Fanno da contorno alla piazza anche importanti edifici tra i quali il Santuario Basilica delle Grazie e il Liceo Classico Jacopo Stellini, che fu sede del Comando Supremo durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Castello è sede dei musei civici quali il museo archeologico, il museo numismatico, il museo del Risorgimento (aperto dal 1906, con le sue varie sale tra cui quella dedita a Garibaldi), la Galleria dei disegni e delle stampe, la Galleria d’Arte Antica (presenta dipinti e sculture che ricoprono il periodo dal XIV secolo alla prima metà del XIX secolo), il museo friulano della fotografia (fotografie della prima metà del Novecento, dell’industria, dell’agricoltura, del commercio, delle attività artigianali, degli avvenimenti e delle presenze illustri); trova sede anche una pinacoteca. Il biglietto cumulativo per poter visitare tutti questi musei, il Salone del Parlamento è appena 5 euro.
Leggenda narra che gli Unni di Attila innalzarono il colle del castello per poter ammirare l’incendio di Aquileia dall’alto; colle costruito con lo scavo di piazza Primo Maggio. Tornato a “valle”, ed essendo ormai le 14, vedo che sulla mappa della città c’è un posto carino dove poter mangiare ed è vicinissimo, infatti appena girato l’angolo lo trovo subito: i Piombi. È un pub, birreria, ma anche ristorante frequentato da universitari (il mercoledì si celebra il famoso “mercoledì universitario” e tutti gli studenti si ritrovano in centro dopo cena per una birra e due chiacchiere) e lavoratori che hanno i loro uffici nelle vicinanze. Locale molto carino, in legno, si scendono le scale e ci sono varie sale. Accompagno il pranzo con una buona e fresca birra, Moretti ovviamente. Nata a Udine nel lontano 1859, e fondata da Luigi Moretti. Sapete la storia dell’uomo rappresentato in etichetta? Beh, io l’ho scoperta proprio ad Udine. Il signor Moretti, vide un vecchietto seduto fuori da un bar in centro città, e visto la simpatia e il sorriso che subito suscitò in lui, decise di scattargli una foto. Il signor Moretti, per educazione, chiese il permesso e per sdebitarsi chiese cosa avrebbe gradito. Il simpatico vecchietto, quasi stupito, disse: “basta che mi offri da bere!“. Così nacque l’etichetta della Birra Moretti, tutt’oggi presente in tutte le bottiglie di birra!
Finito il pranzo, mi dirigo verso l’Università di Economia, dove studia il mio amico. Essa si trova in una strada a senso unico, via Tomadini. Oltre ad essere sede del polo economico, è anche quella del polo giuridico. Noto la presenza di innumerevoli biciclette degli studenti universitari: nuove, vecchiotte, scardassate. Prima di entrare mi accorgo che di fronte si trova anche un collegio universitario, Convitto Tomadini, che ospita studenti che non decidono di condividere un appartamento con amici o conoscenti. Convitto sorto nel 1856 ad opera di Monsignor Francesco Tomadini sacerdote udinese, come orfanotrofio. Vi è anche la mensa universitaria, che è anche quella del Convitto, dove se sei studente, puoi usufruire del pranzo per pochi euro. Anche chi non è più universitario può mangiare in mensa, anche se il costo è differente. Entro in facoltà, all’ingresso vi è un giardino centrale, alla sinistra la segretaria e alla destra un piccolo bar. Ragazzi che chiacchierano su una panchina, altri seduti sul prato, altri ancora che escono dall’aula e si recano al bar per un caffè. Anche, se, in tono decisamente minore, mi ricorda un po’ i campus universitari americani. Le uniche facoltà situate in centro città sono quella di Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche e Filosofia. Tutte le altre si trovano a nord della città, zona Rizzi.
Conclusa la lezione di Microeconomia, incontro con Graziano. Sarà lui a farmi da Cicerone per scoprire il resto della città. Vicino alla facoltà si trova il Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ci incamminiamo verso il centro e ci rechiamo in piazza Libertà, di stile veneziano è la più antica di Udine. Salterà subito agli occhi la Loggia del Lionello (risalente al quattrocento, costruita su disegno di Bartolomeo delle Cisterne), in stile gotico-veneziano rivestita con marmo bicromo bianco e rosa. La Torre dell’Orologio, opera di Giovanni da Udine del 1527, sormontata dalle statue dei due mori che scandiscono inesorabili lo scorrere del tempo. La chiesa di San Giovanni dedicata ai caduti per la Patria, la fontana risalente al 1542 la colonna con il Leone di San Marco e a sinistra, la Statua della Pace, realizzata in ricordo del trattato di Campoformido. Proseguendo arriviamo sino a piazza San Giacomo, dove viene svolto una volta a settimana il mercato ortofrutticolo. Una piazza racchiusa fra case, negozi, bar e locali. Ogni bar, all’esterno, monta un gazebo, con tavolini e sedei, dove durante la bella stagione ci si può fermare per bere un caffè o qualcosa di fresco, e ammirare la bellezza della piazza. Il nome deriva dalla Chiesa di San Giacomo che si trova nella piazza; anche se ai più è conosciuta come piazza Matteotti o piazza delle Erbe. Vi è una curiosità: anni fa veniva chiamata anche piazza della sedia. Al centro vi era una grande sedia in legno a memoria del famoso triangolo o distretto della sedia (Corno di Rosazzo, Manzano e San Giovanni al Natisone).
Proseguiamo la nostra passeggiata chiacchierando e arriviamo al Duomo di Udine che si trova nella omonima piazza. È una chiesa imponente, risale al 1236, affiancata da un campanile del 1400 circa, alto circa 48 metri di forma ottagonale. Il campanile, nel suo disegno originale, doveva essere più alto e sormontato dalla statua della Vergine. I calcoli però, furono errati e così si dovettero fermare i lavori all’altezza di 48 metri e chiuderlo attraverso una copertura. Visitata la chiesa all’interno è magnifica. Di stile barocco, tre sono le navate che la caratterizzano, dove spicca internamente il maestoso presbiterio ed i capolavori di artisti di fama internazionale, oltre che un’acquasantiera di Bernardino da Bissone del 1497. Come ad esempio, nella Cappella del Santissimo sono conservate opere di Giambattista Tiepolo. Tra gli artisti vanno ricordati anche Pomponio Amalteo, Pellegrino da San Daniele, Torretti (maestro del Canova), Domenico da Tolmezzo e Dorigny (autore delle volte).
Prima di tornare in stazione e riprendere il treno, ci congediamo una pausa in un locale molto carino in piazza Libertà, sorseggiando un famoso vino friulano: la ribolla gialla, vino a bacca bianca tipico del Friuli-Venezia Gulia e della Dalmazia.
Udine, piccola grande perla del Nord-Est!