Marsica

Abruzzo da non perdere: alla scoperta della Marsica

Dell’Abruzzo è forse la zona meno nota e spesso conosciuta per le sole coltivazioni che ricoprono il vasto altopiano del Fucino. Ma la Marsica offre numerose attrazioni culturali e storiche che vale la pena approfondire e visitare. L’area si estende dal gruppo montuoso del Sirente Velino al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, fino al confine con la Valle Peligna, ma è proprio la conca del Fucino a custodire la memoria di una vicenda storica nata durante l’Impero Romano e conclusa solo negli anni successivi alla nascita del Regno d’Italia. Dove ora crescono patate e carote, infatti, si estendeva il terzo lago più grande d’Italia, prosciugato sul finire dell’Ottocento dal Principe Alessandro Torlonia con un’opera idraulica di rilievo mondiale. Tutt’intorno, le testimonianze dei popoli e delle epoche che si sono susseguite nei secoli in questo pezzo di Appennino.

Chi vuole concedersi un weekend per scoprire queste zone non ha che l’imbarazzo della scelta. Gente in viaggio ha selezionato alcune attrazioni da non perdere.

Alba Fucens

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Il sito dell’antica città romana ai piedi del monte Velino è sempre aperto e può essere visitato gratuitamente o con l’aiuto di una guida. E’ possibile ammirare i resti di un’antica domus romana divisa in vani con i caratteristici mosaici, i muri a secco, gli spazi votivi, e passeggiare fra le colonne del peristilio rialzate dagli archeologici. All’opposto, lungo la via cosiddetta dei Pilastri, si trovano le taberne con i pavimenti originari, le condutture di piombo dei lavandini e i banconi per la mescita. Ben conservate sono le mura ciclopiche a difesa della città che contava quattro porte e si estendava per ben 3 km intorno all’abitato. I resti del teatro cittadino, situato sul Colle Pettorino, uno dei tre contrafforti naturali del luogo, lasciano immaginare come fosse ricca la vita culturale di Alba Fucens finanziata dai ricchi commercianti dell’epoca. L’anfiteatro invece aveva una classica forma ovale, lungo più di 95 metri e largo oltre 75, era in gran parte scavato nella roccia. Sotto la gradinata destra, verso il colle, c’è ancora il tunnel usato dal personale di servizio; sulla facciata esterna dell’ingresso un’iscrizione spiega che venne realizzato con un lascito testamentario. All’interno vi si svolgevano spettacoli di gladiatori, documentati da numerose iscrizioni.

Lucus Angitiae e Santa Maria

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Credits Photo: Marica Massaro

L’area naturalistica che ricade nel comune di Luco dei Marsi presenta monumenti, opere d’arte e resti archeologici che testimoniano come questo luogo fosse abitato fin dall’età del Ferro. L’area di Angitia comprende, oltre al complesso medievale con la Chiesa romanica di Santa Maria delle Grazie e i ruderi del monastero benedettino, numerosi resti del periodo italico e romano. Il Parco Lucus Angitiae è attraversato da circa 60 km di percorsi molto apprezzati dagli amanti del trekking. L’area è stata inserita, insieme ad Alba Fucens, al Museo paleontologico di Celano e al castello di Ortucchio, nel costituendo Sistema archeologico del Fucino.

Cunicoli di Claudio

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Una galleria sotterranea, lunga 5.653 metri, che venne realizzata tra il 42 e il 51 d.C. in occasione dei primi tentativi di prosciugamento del lago Fucino. Per semplificare il lavoro di perforazione e di estrazione del materiale, si scavarono 32 pozzi verticali e 6 cunicoli inclinati, dei quali rimangono ancora visibili i resti imponenti. Il progetto nel corso degli secoli venne ampliato, si scavarono ulteriori gallerie fino al prosciugamento del lago ultimato nel 1876 dalla famiglia Torlonia.

Castello Piccolomini a Celano

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Credits Photo: Chfono

E’ forse una delle attrazioni più conosciute della zona. Dalla sua posizione sopra una collina del paese di Celano, il castello domina l’intera vallata del Fucino ed è ben visibile già dall’autostrada, soprattutto di notte illuminato in tutta la sua grandezza. Entrando nel castello (che oggi accoglie il Museo d’Arte Sacra della Marsica) e salendo sulle mura o accostandosi alle antiche finestre, è possibile rendersi conto del panorama e dell’importanza strategica della fortezza, che vigila e sovrasta il vasto territorio del Fucino, fatto di strade, campi, centri abitati e che un tempo era interamente ricoperto dalle acque del lago. L’ingresso è reso possibile attraversando un ponte levatoio (che sormonta un fossato ormai asciutto) dal quale si passa per due ingressi: il primo presenta due archi, uno a sesto ribassato e l’altro che lo circoscrive a sesto acuto; il secondo, invece, è più antico, con arco ogivale sormontato da una caditoia. Biglietto 2 euro (1 euro ridotto), aperto tutti i giorni tranne il lunedì.

Area archeologica di Amplero a Collelongo

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Un’area archeologica del IV secolo a.C, un insediamento italico-romano della vicina valle di Amplero che consta di un’acropoli, di un villaggio e di due necropoli con numerosi reperti di grande interesse: edifici templari, cisterne in muratura, tombe con corredi funerari. Molti sono conservati nel Museo Civico Archeologico di Collolongo ospitato all’interno dell’antico Palazzo Botticelli.

Tagliacozzo

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Tagliacozzo è un suggestivo borgo abruzzese, il terzo più grande della Marsica. Ideale per una vacanza sia nei mesi estivi, sia per gli sport invernali che per i beni di interesse storico e culturale. Si può iniziare la visita del paese entrando dalla porta gotica de’ Masi per poi dirigersi verso piazza Argoli e, successivamente, in piazza dell’Obelisco con i suoi palazzi medievali e rinascimentali con bifore, loggiate e archi a tutto sesto. Proseguendo il tour, è possibile recarsi alla chiesa di San Francesco e al suo convento. Poco distante si trova la chiesa romanica dei Santi Cosma e Damiano. Il palazzo ducale realizzato tra il XIV e il XV secolo dalla famiglia Orsini, custodisce numerosi affreschi rinascimentali e portoni in bronzo, impreziosito da finestre istoriate, bifore, sale ornamentali, dipinti e scaloni.

Per l’immagine di copertina ringraziamo il fotografo Riccardo Cigno che ce l’ha gentilmente concessa. E grazie anche all’archeologo Valerio Bellucci per i preziosi consigli.

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Sara Sbaffi

Romana, classe 1982. Giornalista pubblicista dal 2009. Appassionata di viaggi ed enogastronomia. Collaboro con le Guide di Repubblica e il Trovaroma.

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